A Spadarolo atto di riparazione contro la chiesa di Pachamama

A Spadarolo atto di riparazione contro la chiesa di Pachamama

"Il recente sinodo dell'Amazzonia è stato teatro di spettacoli esecrabili in cui l'abominazione di riti idolatrici è entrata nel santuario di Dio in modo inedito e impensabile". E' una parte del messaggio letto oggi in chiesa dalla Fraternità sacerdotale San Pio X e vergato dal superiore generale, il riminese don Davide Pagliarani.

All’ingresso della Chiesa di Spadarolo, che è uno dei più attivi centri di propagazione della “San Pio X” in Italia, è affissa la lettera che il superiore generale don Davide Pagliarani, riminese, originario di Santa Giustina, ha indirizzato a tutti i membri della Fraternità sacerdotale: “Il recente sinodo dell’Amazzonia è stato teatro di spettacoli esecrabili in cui l’abominazione di riti idolatrici è entrata nel santuario di Dio in modo inedito e impensabile. Dal canto suo, il documento finale di questa assemblea turbolenta attacca la santità del sacerdozio cattolico, spingendo all’abolizione del celibato ecclesiastico e al diaconato femminile. In verità, i germi dell’apostasia, che il nostro venerato Fondatore, mons. Marcel Lefebvre, aveva sin da subito visto all’opera nel Concilio, continuano a portare i loro frutti con una efficacia rinnovata”. Per la giornata di ieri don Pagliarani aveva chiesto di osservare “il digiuno in tutte le nostre case” e “invitato tutti i fedeli a fare altrettanto”. Oggi, invece, ogni sacerdote della Fraternità è stato chiamato ad offrire una “Messa di riparazione”, con la recita delle “litanie dei Santi, tratte dalla liturgia delle Rogazioni, per chiedere a Dio di proteggere la sua Chiesa e di risparmiarle i castighi che simili atti non possono mancare di attirare”.

Per la Messa delle 10.30 la Chiesa del priorato Madonna di Loreto è piena. Entrano uomini e donne di ogni età, giovani famiglie con bambini, diverse donne indossano la veletta nera (bianca le bimbe). Le regole sono abbastanza ferree e non solo si trovano affisse sulla porta, ma vengono anche rispettate. Prima che la celebrazione eucaristica abbia inizio, i chierichetti (otto quelli che affiancano il celebrante) si preparano con un lungo e meticoloso lavoro di “ripasso”, senza lasciare nulla al caso provano tutto quello che dovranno ripetere durante la funzione religiosa, in latino secondo il rito tridentino, col sacerdote che volta le spalle ai fedeli.

“In nome dell’inculturazione, degli elementi pagani s’integrano sempre di più nel culto divino e si constata, ancora una volta, come la liturgia del Vaticano II vi si presti perfettamente”, ha scritto don Pagliarani. “Di fronte a tale situazione, noi chiamiamo tutti i membri della Fraternità ed i terziari ad una giornata di preghiera e di penitenza riparatrice, perché non possiamo rimanere indifferenti davanti a simili assalti contro la santità della Chiesa nostra Madre”.
E questo messaggio è stato letto oggi dall’altare. Un gesto di chiara condanna verso la Chiesa di Francesco, contrapposta alla “Chiesa romana, fondata da Nostro Signore Gesù Cristo, che non è una fiera idolatra e panteista“.

La rivolta verso gli esiti del recente Sinodo e alcuni “atti idolatrici”, come le statue di Pachamama nella chiesa di Santa Maria in Traspontina, finite poi nel Tevere e fatte ripescare da papa Francesco, oppure i riti svolti nei giardini vaticani alla presenza dello stesso pontefice, accomuna ormai anche non pochi esponenti del cattolicesimo, compresi cardinali e vescovi di Santa Romana Chiesa. Fino all’ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il card. Gerhard Müller, che ha detto: “portare gli idoli in Chiesa è stato un grave peccato, un crimine contro la Legge Divina”.
Secondo i lefebvriani la Chiesa conciliare ha ormai un solo obiettivo, quello di “farsi amare dal mondo” e si concepisce come “opera umanitaria che insegna la gente a comportarsi bene secondo i nuovi comandamenti: venererai la Madre Terra, farai la raccolta differenziata…”. In una intervista pubblicata sul periodico della Fraternità sacerdotale San Pio X, La Tradizione Cattolica, don Davide Pagliarani non ha usato mezzi termini: “L’impressione che molti cattolici hanno attualmente è quella di una Chiesa sull’orlo di una nuova catastrofe”. L’appartenenza alla Chiesa è diventata “assolutamente elastica”, ma è una “chiesa che funziona al contrario”, concepita come “una piramide rovesciata” che “non si fonda più su una Verità eterna e rivelata, insegnata dall’alto, dall’autorità”.

Don Davide Pagliarani

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