Anfiteatro: la ricostruzione della documentazione c’è, ma deciderà la Soprintendenza insieme al Comune

Anfiteatro: la ricostruzione della documentazione c’è, ma deciderà la Soprintendenza insieme al Comune

La consegna dell'attesa ricerca d'archivio e bibliografica che ricostruisca la documentazione disponibile presso i diversi Enti e la storia dell'area in oggetto, era prevista per il 30 giugno e servirà alla pianificazione o meno di eventuali indagini archeologiche per sapere cosa esiste ancora nel sottosuolo della parte mai scavata dell’area

L’Anfiteatro di Rimini, unico di cui si sappia l’esistenza in Regione. Ci siamo occupati più volte di questo vessato monumento storico cittadino nelle pagine del nostro giornale, affrontando il tema secondo gli accadimenti succedutisi nel tempo, mai in chiave polemica ma propositiva, riferendoci a prodotti documenti ben precisi e chiari confutando, spesso, le fantasiose narrazioni che hanno alimentato una tradizionale disinformazione.

E così alla luce degli ultimi eventi, in data 18 Aprile u.s. abbiamo scritto all’Assessore alla Cultura del Comune di Rimini, ponendo alcune semplici domande circa il punto della situazione sulle ultime iniziative messe in campo in proposito che qui riportiamo:

  1. A che punto è l’approfondimento in corso sull’anfiteatro attualmente occupato dal Centro educativo italo-svizzero di Rimini, affidato ad archeologi professionisti per il preliminare recupero della documentazione d’archivio;
  2. Quali sono le tempistiche per svolgere la predetta indagine, ovvero quando ne è stata prevista la fine e la consegna della loro ricerca;
  3. Se la stessa verrà resa nota al pubblico, integralmente o nelle sue conclusioni;
  4. Quali saranno i successivi provvedimenti che codesta Amministrazione porrà in campo una volta acquisita la documentazione commissionata, ovvero qual è la tempistica prevista per condurre le ricerche archeologiche nell’area, al fine di verificare la presenza di depositi archeologici.

Dopo lungo tempo e un sollecito, scusandosi per questo, il 04/06 u.s. l’Assessore, che ringraziamo per questo, ci ha risposto che “la consegna della ricerca d’archivio e bibliografica che ricostruisca la documentazione disponibile presso i diversi Enti e la storia dell’area in oggetto, è prevista per il prossimo 30 giugno. La decisione circa la pubblicazione integrale o parziale della ricerca, così come la diffusione delle sue conclusioni ed eventuali provvedimenti successivi, saranno oggetto di valutazioni condivise con la Soprintendenza. Come Amministrazione Comunale, non abbiamo competenza autonoma in materia. Pertanto, ogni scelta in tal senso rientrerà nell’ambito delle prerogative della Soprintendenza e di un successivo confronto istituzionale.”. La notizia quindi; entro il 30 giugno si dovrebbe quindi essere conclusa la fase preliminare propedeutica al prosieguo dell’operazione, ovvero alla pianificazione o meno di eventuali indagini archeologiche per sapere cosa esiste ancora nel sottosuolo della parte mai scavata dell’area.

Nel frattanto il 06 Maggio u.s., evento di cui i mezzi di informazione locali hanno reso ampio e giustificato risalto, il Deputato Jacopo Morrone ed il consigliere comunale Enzo Ceccarelli, hanno promosso un sopralluogo in sito alla presenza della Soprintendente Federica Gonzato; un episodio che incomprensibilmente ha destato un certo “disappunto” istituzionale. In quel frangente si è ripercorsa la controversa vicenda caratterizzata da temporeggiamenti nella sua risoluzione, di ritardi e di propositi disattesi. Ed è per questo che i promotori dell’iniziativa hanno chiesto di addivenire finalmente ad una soluzione definitiva spostando la struttura educativa in un luogo più idoneo, e “l’istituzione di un tavolo che riunisca amministrazione, tecnici e parti politiche che, da un lato, garantisca al più presto la realizzazione di una struttura più moderna per accogliere la scuola e, dall’altra, organizzi il progetto per gli scavi archeologici”.

Piaccia o no ma il tema dell’Anfiteatro interessa una cospicua parte della città, che lo percepisce in modo assai importante. Attraversa vari aspetti di Rimini che partono dalla grande importanza storica che la città ebbe in età romana, ed oggi alle potenzialità che ciò potrebbe avere nel rilancio di un – vero – turismo culturale; abbiamo per ciò tanti esempi edificanti nel Paese di cui potere prendere un valido e concreto esempio.

Proprio per questo che l’argomento non può essere solo ed esclusivamente di competenza di un’Amministrazione cittadina che, comunque per dialogo e trasparenza dovrebbe condividere con i propri amministrati, poiché patrimonio comune delle radici del passato.

Ma purtroppo anche in occasione di un evento pubblico, si è parlato tra l’altro ancora di infruttuosi presunti sondaggi eseguiti in passato senza, come sempre, portare prove a conforto di questa tesi da noi smentita con i documenti trovati che ne attestano il contrario. Inoltre poiché presente al suddetto, ho potuto constatare l’assenza della conoscenza della travagliata storia del monumento da parte dei numerosi ed interessati presenti.

Ora una domanda, semplice ma ovvia; ma in questo contesto quale può poi essere la conseguenza pratica della ricerca d’archivio che si avrà alla fine del corrente mese? Attendiamo risposte, come pure ancora quelle prove più volte sollecitate nei nostri articoli circa l’esistenza dei presunti scavi archeologici nell’area interrata, mai finora mostrati. Inconsistente teoria peraltro smentita dall’avere commissionato la ricerca che a giorni verrà conclusa.

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