La manutenzione stradale, in particolare nelle vie del Centro, spesso non avviene puntualmente e quando avviene a "rattoppi" non è certamente un bel vedere
Non è nostra intenzione peccare di presunzione, ma a seguito di ripetuti richiami sul tema dello stato del fondo stradale delle vie del Centro, ultimo dei quali (qui), qualcosa sembra essersi mosso; ma preferiamo pensare che sia stato un puro caso.
Ad esempio la malridotta via Sigismondo, e non solo, è stata oggetto di interventi per colmare le fenditure che si erano create, e che giacevano in tale stato da anni nella totale indifferenza di chi avrebbe dovuto provvedere. E non se la passa poi tanto bene, ad esempio un’altra delle altre, via Bertola dando l’impressione di costoro che non conoscono la propria città che amministrano o gestiscono.

Oggi però transitando per quelle vie oggetto di quella “attenzione”, si prova un senso di sconcerto misto a ilarità nel constatare che le toppe sono – pressappoco – peggio del danno. Questo è di fronte allo spettacolo che vede i ripristini, ma neppure fatti dappertutto, con un conglomerato bituminoso nero, rifinito con una “bella” (si fa per dire) pennellata di colore rosso che differisce palesemente dal resto della pavimentazione policroma, dato che contiene anche altre toppe di colore nero.
L’asfalto rosso fu uno dei simboli di un presunto gnassiano rinascimento riminese organico all’”anello delle piazze”, che si è infranto come tanti altri e come tali sbagliati in origine e poi abbandonati.
Come già detto è poco consistente, figuriamoci se poi eventualmente applicato non proprio correttamente, e comunque assai problematico da gestire in caso di riparazioni, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. È inconcepibile pensare che una volta asfaltata una strada essa rimarrà sempre nelle stesse condizioni ex novo; nuovi sottoservizi o riparazione degli stessi, ecc. La cosa è nota ovunque ma sembra che qui a Rimini non lo sia, e così i cittadini e i turisti che visitano il Centro tra vetrine vuote e degrado diffuso, completano il quadro assistendo anche a questa nostra peculiarità.

Ed ora transitando per quelle strade dal fondo multicolore viene spontanea una domanda; ma perché a Rimini i denari pubblici vengono spesi così male? All’inizio della mia carriera lavorativa mi insegnarono che i soldi degli altri valgono il doppio e quindi occorre la massima cautela nello spenderli, ma figuriamoci quindi il valore di quelli pubblici. A questo punto forse sarà il caso di ribattezzare l’”anello delle piazze”, con un più consono” l’anello delle toppe”. E così si potrebbe istituire un percorso turistico – tecnico di come non si devono realizzare presunti piani di riqualificazione urbana.


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