La civica nata dal mondo del movimento 5 stelle ora è ufficiale. Il rispetto dell’ambiente e il benessere di tutti gli obiettivi di fondo. Si oppone a chi ha deciso di trattare la città di Tonino Guerra "alla stregua di un paesello da sfruttare in ogni direzione, stringendolo sempre più fra cemento e centri commerciali". E a chi personifica questo progetto, la giovane sindaca "sulla quale in molti avevano puntato nella speranza di un rinnovamento vero" ma ha ceduto "alle richieste del palazzinaro di turno".
La civica con due stelle anziché cinque, ma pur sempre partorita dentro il movimento, è ora realtà. Ci voleva poco per prevederne il lancio una volta circolati il logo, il nome e svelato l’attivismo di Sara Andreazzoli (nella foto) nel diffondere il nuovo soggetto politico. L’avevamo scritto due giorni fa. Ed è proprio la portavoce e capogruppo del movimento che firma il comunicato stampa di ufficializzazione di AttiVamente Santarcangelo. I toni sono abbastanza soft. La motivazione di fondo è quella di non buttare all’aria “la preziosa esperienza di 5 anni di opposizione”, ammettendo che molti dei candidati di questa civica arrivano dal mondo del movimento 5 Stelle, e senza rinnegare “in nessun modo l’operato svolto dai portavoce in consiglio comunale di questa ultima legislatura”.
Dopo “la sofferta decisione di non presentare una lista certificata a 5 stelle, abbiamo ricevuto attestati di stima e vicinanza da parte di moltissimi santarcangiolesi, che pur non votando per il movimento, da tempo apprezzavano il nostro lavoro e seguivano le nostre battaglie, molto spesso condividendole in prima persona. Ci hanno chiesto di non mollare e alcuni sono rimasti con noi per concretizzare l’idea di poter fare una lista civica che abbia il coraggio di rimanere tale, senza partiti a sostenerla“. Alla base del programma ci sono “sostenibilità, rispetto dell’ambiente, attenzione per gli ultimi, difesa delle caratteristiche di bellezza e tradizione che fino ad oggi hanno fatto di Santarcangelo quello che è: un gioiello da preservare e da valorizzare nella sua unicità e nelle sue peculiarità, lontano da quella idea di piatta omologazione che in troppi ancora non riescono a fuggire”.
Si oppongono a chi ha deciso di trattare la città di Tonino Guerra “alla stregua di un paesello da sfruttare in ogni direzione, stringendolo sempre più fra cemento e centri commerciali“. E a chi personifica questo progetto che neppure chiamano per nome: “E’ evidente ormai che neanche quella giovane donna sulla quale molti cittadini avevano puntato nella speranza di un rinnovamento vero, sia riuscita a non farsi sopraffare dall’idea che la crescita sia solo cemento e grandi strutture, cedendo alle richieste del palazzinaro di turno”. Alice Parma. Gli obbiettivi? “Recupero al posto della cementificazione, incentivi alle microimprese specie se avviate da giovani imprenditori, difesa e valorizzazione del centro commerciale naturale, rinnovo dei servizi nelle frazioni, sviluppo del turismo, maggiore sicurezza urbana”. In sintesi, il “benessere di tutti”. Che “non si misura in euro, in Pil, o in cilindrata dell’auto che guidi ma in salubrità dell’aria e dell’acqua, in possibilità di fare attività sportive per tutti e con tutti, in una mobilità che sia allo stesso tempo pratica e sostenibile, in una gestione dei rifiuti che porti lavoro e nuove risorse, in una tassazione che tenga in considerazione le difficoltà dei più deboli e delle famiglie“.
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