Se si guarda all’andamento degli abbonamenti ogni mille abitanti, si nota che dagli anni Novanta ad oggi non è cambiato nulla, anzi nel 2015 si è giunti all’incidenza più bassa di sempre (298 canoni Rai pagati ogni mille residenti). In base alla vecchia regola empirica (una tv = una famiglia) mancano all'appello circa 44mila abbonamenti.
Se prendiamo i numeri assoluti, in vent’anni gli abbonamenti alla Tv, ovvero il canone Rai, sono cresciuti di ventimila unità in provincia di Rimini. L’ultimo dato risale al 2015 e parla di 100.193 versamenti. Nel 1996, primo anno della rilevazione provinciale riminese, gli abbonamenti alla tv erano 80.811. Dal 1998 in poi la crescita è stata costante e negli ultimi anni è stata sfondata quota centomila abbonamenti, con un picco nel 2013, quando hanno pagato la tassa 101.150 riminesi. Molti? Niente affatto.
Più interessante, infatti, è guardare all’andamento degli abbonamenti ogni mille abitanti: dagli anni Novanta ad oggi non è cambiato nulla, anzi nel 2015 si è giunti all’incidenza più bassa di sempre (298 canoni Rai pagati ogni mille residenti). Insomma, l’aumento della popolazione che c’è stato negli ultimi due decenni non ha portato all’aumento atteso degli abbonamenti Rai. Il picco massimo è stato nel 2004 (323 ogni mille abitanti). Il grafico qui sotto evidenzia il contrasto tra l’aumento della popolazione e la staticità del numero di abbonamenti.
Il grafico suggerisce una cosa semplice semplice: l’evasione del canone Rai è una pratica piuttosto comune anche nella nostra provincia. Dato reso forse ancora più evidente dalla vecchia regola empirica (una tv = una famiglia) che vede circa 44mila abbonamenti in meno rispetto a quanto, in teoria, ci si potrebbe aspettare.
I dati si riferiscono agli anni: 1996 – 2015
Fonte: Unioncamere
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