Un semplice avvicendamento, come hanno fatto i predecessori di Alice Parma? Si gioca qualcosa di più sulla poltrona di presidente di Santarcangelo dei Teatri che gestisce il Festival abbondantemente foraggiato dagli enti pubblici. Ed ha a che fare con le prossime elezioni amministrative. Quando il Comune di Rimini rischia di trovarsi accerchiato da un'altra giunta di centrodestra, proprio quella che si affaccia su piazza Ganganelli.
La notizia che il Sindaco Alice Parma intende lasciare la presidenza di Santarcangelo dei Teatri, dal punto di vista giornalistico è poca cosa. Soprattutto se la si vuole interessatamente divulgare come un avvicendamento naturale: la stampa ammansita dice che in passato lo hanno fatto anche gli altri primi cittadini di Santarcangelo. Perciò lo può fare anche la Parma giacché si avvicinano scadenze importanti come la 50ma edizione della manifestazione teatrale di piazza che sempre ha suscitato tante polemiche e molti malumori cittadini.
La realtà è invece ben diversa dalla lettura che qualcuno intende darle!
Difatti la poltrona, oppure la poltroncina, della presidenza di Santarcangelo dei Teatri può diventare un’interessante merce di scambio per le imminenti scadenze elettorali del Comune di Santarcangelo. La possibilità di avvicendamento in quella presidenza può forse essere sfuggita all’attenzione dei distratti attori politici del posto, ma di certo non è sottovalutata dai registi di Sinistra delle politiche di governo di questo fazzoletto di terra romagnola, che da qualche tempo escono sconfitti da tutte le battaglie elettorali nei propri collegi. Non andiamo lontano dalla verità nell’immaginare che da Rimini, che ha molto da perdere qualora il Comune di Santarcangelo venga conquistato da una maggioranza di segno diverso dalla sinistra tradizionale, sia arrivata una secca segnalazione di abbandonare quella presidenza. Se necessario da utilizzare come elemento di scambio nelle trattative per le prossime alleanze elettorali. E’, infatti, evidente che in queste condizioni il PD e i suoi accoliti locali, civici o meno civici, paludati o dichiarati progressisti, rischiano di accusare una cocente sconfitta nelle prossime elezioni amministrative.
Così, anticipando di voler liberare quella poltroncina, la Parma nobilita la sua immagine e rende un favore al partito di riferimento. Vedete – sembra dire – non vado alla ricerca di incarichi (pare abbia sgomitato per scendere in pista anche in occasione delle ultime elezioni politiche), anzi li abbandono a favore di altri! E metto a disposizione del mio ormai esausto partito e della solita sinistra un ruolo presidenziale che può interessare qualche affamato alleato in cerca di visibilità e forse in grado di portare consensi alla traballante maggioranza necessaria per tornare ad amministrare Santarcangelo.
Del resto non serve un occhio esperto e allenato per notare che la caduta di Piazza Ganganelli dagli artigli della sinistra creerebbe una sorta di completo accerchiamento del Comune Capoluogo che, stretto tra Riccione, Santarcangelo e Bellaria Igea Marina, sarebbe presto costretto ad ammainare la bandiera rossa anche da Palazzo Garampi. Con buona pace dell’attuale suo temporaneo inquilino che, dunque, tenta di correre ai ripari come può.
Servirà questa piccola mossa per modificare gli equilibri che – nonostante la solo apparente opposizione di alcune forze politiche – sembrano disegnarsi in zona? Al momento non ne abbiamo idea!
Noi intendiamo mettere in chiaro questa lettura degli avvenimenti, soprattutto per svegliare dal torpore le forze politiche delle attuali opposizioni consiliari, parte delle quali hanno sì conquistato il Governo del Paese, ma che devono ancora dimostrare di essere in grado di competere con il bieco cinismo, la tetragona capacità organizzativa e l’efficienza persuasiva della Sinistra locale. Disposta a tutto pur di non perdere il controllo di questo pezzo di Romagna, forse anche pronta a immolare la ri-candidatura di una giovane Sindaca al primo mandato pur di non essere cacciata dalla stanza dei bottoni.
E in quest’ultimo caso non si tratterebbe di una poltroncina teatrale, ma di ben altra sostanza sindacale. Perciò, viva il Festival della politica!
Marino Straccialupi
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