Chi sono i consiglieri comunali che devono concretizzare i piani di Pizzolante über alles

Chi sono i consiglieri comunali che devono concretizzare i piani di Pizzolante über alles

L'uomo della notte, il pittore, la gelataia, il chimico... Ecco chi sono gli eletti del Patto civico che dovranno marcare stretto Andrea Gnassi e lavo

L’uomo della notte, il pittore, la gelataia, il chimico… Ecco chi sono gli eletti del Patto civico che dovranno marcare stretto Andrea Gnassi e lavorare per realizzare le grandi opere.

Io-sto-con-Mario, io-sto-con-Mario, io-sto-con-Mario… Al termine dei suoi comizietti elettorali, a volte in compagnia di Sergio Pizzolante e Lino Gobbi (siamo la coppia più furba del mondo, che oggi si promette “nemmeno un minuto lasciarti potrei”, ma che non è stata per sempre unita dal cielo), a volte da solo, fra i suoi sostenitori partiva l’immancabile io-sto-con-Mario, diventato anche un hashtag. Quando non partiva spontaneo era lui a chiamarlo: “Non ho ancora sentito…”. E via: io-sto-con-Mario, io-sto-con-Mario, io-sto-con-Mario.
In 326 hanno deciso di stare con Mario, che è risultato il primo fra i cinque eletti dei 31 candidati delle due liste che hanno deciso di unire le forze “Patto Civico con Gnassi” e “Città metropolitana”. E’ stata la sorpresa di queste elezioni amministrative, con quasi il 14% dei consensi. Fino ad oggi si è scritto soprattutto chi c’è dietro il Patto. Ma ora guardiamo chi c’è davanti. Chi sono gli amministratori eletti dal miracolo politico del voto di domenica. Coloro che dovranno marcare stretto (sic!), anzi condizionare, Captain Gnassi.
Chi sono gli eletti e quale esperienza possono vantare?
Mario Erbetta ha un passato di uomo della notte, direttore di discoteche. I siti del settore lo descrivono come un bravo organizzatore di eventi, uno di quelli che hanno cambiato il corso (alla metà degli anni 90) dello storico Embassy, oppure direttore dell’Ecu “ultimo baluardo per la techno-hardcore in riviera” o dell’Altro Mondo Studio’s. In passato è stato anche capo area dell’agenzia del Territorio di Rimini. Poi è passato alla libera professione: attualmente fa l’avvocato e in questa veste si occupa anche dello sportello legale della Uil. E’ pure stato nominato dal sindaco Andrea Gnassi nel consiglio di amministrazione del Ceis, asilo italo-svizzero.
Segue Marco Zamagni (303 preferenze), che si presenta come “cofondatore del Comitato turistico locale di Torre Pedrera” dove è impegnato nel settore eventi e accoglienza. Di professione è dirigente di Arpa, dove si occupa dell’area monitoraggio e valutazione aria e agenti fisici. Starà molto attento alle polveri sottili sottili che si accumulano sulle scartoffie di Palazzo Garampi e agli “sforamenti” del primo cittadino.
Quindi Mirco Muratori, imprenditore edile e presidente della Pro Loco “Miramare da Amare”. Fino ad ora tre soggetti in qualche modo anche impegnati sul versante degli eventi e forse per questo degni di collaborare col sindaco eventologo.
Il quarto è Davide Frisoni, pittore. Ha ottenuto 279 voti e per lui ha lavorato parecchio anche Giuliana Moretti. Dalla conta emerge che non è poi tanto vero che i ciellini abbiano sostenuto in massa gli alleati di Gnassi. Un po’ si ma non troppi. C’è ovviamente anche chi ha votato direttamente per Andrea Gnassi, preferendo saltare gli intermediari. Frisoni è stato più che doppiato da un altro ciellino, Eraldo Giudici (578 voti), che però non tornerà a Palazzo Garampi.
Infine Daniela De Leonardis (248 voti), artigiana, proprietaria di una gelateria. Sigep “gelato d’oro” 2015 l’ha incoronata undicesima. Non male perché è stata l’unica riminese a tenere alta la bandiera del gelato, anche se rivendica un dolce Dna meridionale. In un suo curriculum si legge che “lo spirito che mi ha guidato in questi anni è quello di usare prodotti di ottima qualità e di continuare ad utilizzare le ricette tramandatemi dai miei genitori, tipiche della cultura dell’Italia del sud”.
Ecco, saranno loro ad incarnare nei fatti la mission politica che Sergio Pizzolante ha più volte declamato in questi giorni e presidiare i grandi obiettivi strategici alla base del Patto: ovvero le imprese finalmente nelle stanze dei bottoni, la sburocratizzazione dell’urbanistica e dell’edilizia, il nuovo lungomare, la rigenerazione urbana, l’eliminazione della frattura fra mare e monte della ferrovia. Dovranno essere i riformisti, gli innovatori, quelli che tengono il piede (destro) pigiato sull’acceleratore del cambiamento della città. Aspettative da far tremare i polsi anche ai più scaltri e preparati amministratori della cosa pubblica che un tempo uscivano dalle vecchie scuole di partito.
Sarà una bella avventura. A meno che Gnassi non decida di chiamare in giunta, in rappresentanza del Patto, qualche navigato ispiratore dei civici che ci hanno messo la faccia e che fino a questa fase ha avuto solo un ruolo di regista. A meno che, come accadeva coi grillini in parlamento, i neoconsiglieri comunali non abbiano qualche suggeritore “esterno” pronto ad aiutarli.
Dietro la nascita del Patto civico ci sono tre navigati politici di lungo corso (Pizzolante, Lino Gobbi e Riccardo Fabbri), davanti cinque alle prime armi che dovranno dare gambe ai sogni di cambiamento del mondo economico e imprenditoriale. Probabilmente uomini del Patto più allenati a tenere testa a Captain Gnassi e a concretizzare la vision della lista ci sarebbero stati, ma non hanno ottenuto voti sufficienti. Fra i trombati, Alessandro Lualdi, Vincenzo Gallo, Corrado Zucchi ed altri. Si fa presto a dire “risultato straordinario”, ma poi vallo a gestire. (c.m.)

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