Chiesa di Rimini, per favore un po’ di coraggio!

Chiesa di Rimini, per favore un po’ di coraggio!

Vengono percepite come un richiamo energico anche ai cattolici riminesi le parole di Marcello Pera e mons. Luigi Negri. Uno scossone a movimenti, ass

Vengono percepite come un richiamo energico anche ai cattolici riminesi le parole di Marcello Pera e mons. Luigi Negri. Uno scossone a movimenti, associazioni e pure ai vertici della chiesa locale.

L’esortazione ripetuta l’altra sera a Rimini nel corso del dibattito con Mons. Negri e il Prof. Pera, è sembrata una forte sollecitazione, una ruvida carezza se non un vero e proprio richiamo anche a quanti a Rimini sembrano aver perso la ragione della propria appartenenza alla Chiesa Cattolica.
Non solo a quei movimenti, a quelle associazioni e a quelle persone che hanno fatto dell’opportunismo creativo una professione, ma anche ai vertici della curia riminese che di fronte alle tante ubriacanti sbandate populiste del Sindaco di Rimini e dei suoi fedelissimi, hanno preferito guardare da un’altra parte. Distrattamente, ma in modo consapevole!
Non si possono leggere sotto un’altra luce gli sferzanti inviti che si sono levati da quella affollata riunione: “ad avere coraggio e alla rinascita dei movimenti”.
Il coraggio manca da tempo! Da quando per una sorta di disarticolazione dei partiti storici e a causa del venir meno della professionalità politica, si sono visti prevalere soprattutto i mediocri, cioè quelli che non si mettono al servizio della politica, ma che si servono della politica per arrivismo, per emanciparsi e a volte per arricchirsi.
In fondo, a ben vedere, manca il coraggio soprattutto sul fronte dei messaggeri cattolici che da anni hanno abdicato a essere i portabandiera degli ideali che meglio incarnava Alberto Marvelli. Non a caso ripetutamente citato in questi ultimi anni, giustamente venerato e indicato come attestazione esemplare di una Fede posta al servizio della Comunità, ma di fatto dimenticato nella prassi quotidiana di amministratori e di rappresentanti delle Istituzioni.
Il coraggio è mancato anche più di recente, allorquando era necessario mettere un argine alla straripante egemonia di una Sinistra che a Rimini è cambiata solo nell’acronimo del partito, non certo nel modo di fare e di porsi come soggetto catalizzante interessi diversi, molteplici e a volte contrapposti in una sorta di magma di potere che sa accontentare tutti, dall’operaio all’industriale, dal dipendente al piccolo imprenditore, dal commerciante al sistema cooperativo. Perché a tutti riserva un piccolo vantaggio, a condizione di non dover togliere le mani dal volante dei centri di potere.
Significativa, in questi ultimi anni, è l’inadeguatezza dei rappresentanti cattolici negli enti e nelle istituzioni, chiamati più per la loro provata inesperienza e dunque per la loro innocua irrilevanza politica, che per il riconosciuto profilo della loro appartenenza.
Ancora più indicativa è la mancanza di messaggi forti e autorevoli per richiamare la responsabilità dei cattolici e dei laici nell’impegno quotidiano e per invitare all’azione i movimenti e le associazioni del variegato e ricco mondo diocesano locale. Archiviando con decisione il tempo delle timidezze di pensiero e dell’arrendevolezza a posizioni inconciliabili con le proprie.
Servono perciò testimonianze vere che provochino confronto e dibattito sui principali interessi dei cittadini, delle persone e delle famiglie, al di fuori di uno schematismo di maniera imposto da una comunicazione pubblica che privilegia l’effimero e il superfluo perché produce ricchezza per alcuni e, forse, consenso elettorale. Che però si rivela spesso una ricchezza materiale, ma non in grado di migliorare la prospettiva di futuro delle nuove generazioni.
Grazie dunque alla Fondazione Giovanni Paolo II e agli organizzatori di questa coraggiosa e pacifica “incursione” in terra riminese.
Chissà che non prevalga la ragione nelle menti dei tanti attori delle vicende politiche e religiose di questo territorio. Quella ragione che, quando è animata e sostenuta anche dalla Fede, può consigliare alle persone coraggiosi passi avanti verso l’azione, oppure qualche passo indietro a chi non è in grado di tenere alta la bella bandiera dei propri ideali e dei vivaci colori della sua appartenenza.

Marino Straccialupi

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