Cinema Astoria, solo posti in piccionaia

Cinema Astoria, solo posti in piccionaia

L'ex cinema di via Euterpe (in attesa di trasformarsi in contenitore a disposizione di chi ha talento) è diventato l'alloggio in cui nidificano e proliferano i piccioni. Guano ovunque, anche nei pressi della sede della polizia municipale.

“Pensiamo all’Astoria come uno spazio culturale dove sviluppare i nuovi linguaggi delle arti, un centro per sviluppare attività di co-working, incontri, laboratori. Vogliamo spalancare un nuovo contenitore della città da mettere a disposizione di chi ha voglia di mettersi in gioco, a chi ha talento e ha progetti da portare avanti”.
E’ il 5 marzo del 2014 e quelle che avete appena letto sono le parole del Sindaco Andrea Gnassi, fedelmente riportate da Rimini 2.0.
Da allora sono trascorsi quattro anni. Chi avrà mai trovato “spalancato un nuovo contenitore per mettersi in gioco perché ha talento e progetti da portare avanti”? Certamente, i piccioni di viale Euterpe.

Confluiti in massa tra le grigiastre strutture dell’ex cinema Astoria, hanno sfruttato al meglio l’occasione per trovare nuovi alloggi, nidificare e proliferare da par loro. Oltretutto, le bigie pareti dell’ex cinema si sposano perfettamente con il cinereo piumaggio dei volatili: forniscono ai pennuti un provvidenziale mimetismo. L’etologia classifica il “cinefilo” uccello come Columbia Livia, meglio conosciuto dai più come piccione comune, mentre l’idioma indigeno lo vuole incasellato nel dizionario romagnolo con il termine “Pizòun”.

Identificato nella trasposizione antropomorfa locale come persona ingenua, un po’ babbea, poco incline a colpi di genio, nel caso di specie il “nostro” ha dimostrato acume, spiccato spirito di adattamento e grande intraprendenza. In soldoni, ha interpretato le disposizioni del Sindaco in modo ciceroniano.

A guardare la cosa sotto aspetti meno zooiatrici, a noi poco importa dei piccioni che, come dimostrato, sanno badare a se stessi. Ci interessa il cinema Astoria, rientrato dopo anni di battaglie giudiziarie in possesso della comunità. A parte le lodevoli, ma ancora inapplicate intenzioni del Sindaco, diciamo subito che non si tratta di un’arida questione economica. Gli sforzi finanziari necessari per rianimare l’Astoria, ferito e travolto dalle vicissitudini degli ultimi anni, non sono affatto indifferenti, ce ne rendiamo conto. Vogliamo soltanto sottolineare la precaria situazione sanitaria, in primis, e lo stato indecente di un luogo “apertissimo” al pubblico, in seconda battuta.

Vi proponiamo alcuni punti che riteniamo importanti in relazione all’affaire piccioni. Li abbiamo estrapolati dalla Delibera N° 110 DEL 31/1/2018 della Giunta Regionale presieduta dal Presidente Stefano Bonaccini che potete in toto scaricare qui (in formato pdf).

Al punto 3 (Criticità), alle pagine 11 e 12, tra le informazioni che ci interessano più direttamente, si legge che “Le interazioni negative che più comunemente il piccione di città può esercitare sono le seguenti:
AMBIENTALE – Una delle criticità più frequentemente attribuite ai colombi riguarda la compromissione dell’igiene e del decoro urbano a seguito della concentrazione di deiezioni, guano misto a piume e in alcuni siti anche di carcasse in punti più o meno estesi del contesto urbano (Jerolmack, 2008).
SANITARIA – I piccioni possono ospitare una quantità di patogeni di varia natura (batterica, micotica,protozoaria, zecche, punture di insetti, allergica).
Tuttavia questi agenti eziologici rivestono di norma un ruolo secondario nella trasmissione all’uomo poiché non trovano nel piccione un serbatoio di diffusione. Quando si usino le normali norme igieniche di prevenzione (evitare il contatto diretto o indiretto con le feci e con gli animali) il rischio appare limitato. A questa norma fanno eccezione alcune categorie di persone (immunodepressi) in quanto maggiormente recettivi alle infezioni veicolate dai piccioni. Perciò l’attenzione sanitaria va finalizzata anzitutto all’innalzamento della distanza spaziale tra piccioni e persone in prossimità di ospedali, case di cura, case di riposo e nelle aree aperte di raccolta di cariossidi e granaglie. In subordine nei giardini scolastici e nelle aree a verde pubblico.
7. Ambiti d’intervento, finalità perseguite e durata del piano. Negli ambiti urbani gli obiettivi perseguiti dal piano sono: – la tutela dell’igiene e del decoro urbano; – l’eliminazione di possibili veicoli di diffusione di patologie interspecifiche che possono interessare l’uomo (aspetto sanitario) ecc…
8.2.2 – Metodi ecologici. In genere le misure incruente di contenimento dei fattori ecologici che sostengono determinate presenze di colombi nell’ambito urbano sono individuabili in una serie di azioni” quali… “l’esclusione dell’accesso dei colombi ai ruderi urbani di fabbricati abbandonati che versano in condizioni di degrado e che vengono usati quali siti riproduttivi o dormitori generando situazioni critiche sotto il profilo igienico-sanitario; – l’occlusione fisica all’accesso dei volatili ai siti riproduttivi all’interno di edifici pubblici e privati (sottotetti ed altro). Ciò richiede l’adeguamento dei Regolamenti edilizio e/o di igiene comunale prevedendo l’obbligo all’occlusione/eliminazione dei siti riproduttivi dei colombi nei fabbricati di pertinenza da parte delle proprietà di edifici pubblici, degli amministratori condominiali e di chiunque a qualsiasi titolo vanti diritti reali su immobili esposti alla nidificazione e allo stazionamento dei piccioni”.

Ci produciamo in una rapida cabrata ad ala di piccione per visitare il primo piano dell’ex cinema, poi compiamo un’incursione a volo radente sul fantasma dell’Astoria al piano terra con lo spietato occhio dell’obbiettivo. Siete invitati, ma vi avvertiamo che il raid è poco edificante. Molti lettori si ricorderanno poltrone, velluti, parquet e moquette forse non ancora del tutto deperiti. Questo dentro. Ma fuori? Niente di tutto ciò. Là fuori sono solo calcinacci, muri scrostati, tavelle frantumate, muffa, polvere, guano di piccioni (molto, troppo), ma anche miseri ammassi informi di penne e piume: ex colombi.

Dalle immagini si nota che l’area, preda dei volatili e dell’inevitabile sterco, è raggiungibile da chiunque, compresi bambini che potrebbero facilmente venire a contatto con il pericoloso elemento. In un sito (non istituzionale, ma attendibile) leggiamo che “gli agenti infettanti più importanti associati al piccione (miceti del genere Cryptococcus e Chlamydophila psittaci) vengono disseminati soprattutto attraverso le feci. Essi rimangono vitali ed infettanti anche nelle feci essiccate ed a seguito dell’essiccamento possono disperdersi nel pulviscolo atmosferico”. Inoltre “i rischi di contagio purtroppo aumentano se la contaminazione riguarda aree dove si svolgono attività sanitarie o annonarie. Alcuni esempi (aree di gioco per bambini, ospedali, laboratori, mercati, luoghi di produzione, commercializzazione e immagazzinamento di generi alimentari)”.

Le nostre foto sono in grado di dimostrare che nel giorno del mercato rionale (venerdì) ci sono banchi alimentari molto prossimi alle incrostazioni escrementizie: il banco più vicino dista appena 25 passi. Comunque, il passaggio di gente è costante durante l’intera settimana.

Ne sa qualcosa chi deve andare a ritirare le foto scattate dagli Autovelox presso il distaccamento dei Vigili Urbani, situato a pochi metri dall’entrata del cinema. Al piano superiore, un altro distaccamento con mansioni diverse è a circa cinque passi dalle prime incrostazioni biancastre. Se alziamo appena lo sguardo, scorgiamo vari nidi presidiati dai volatili. Sono padroni della situazione. Naturalmente l’area limitrofa ai posti di Polizia Municipale risulta video sorvegliata: non sfugge una penna.

Ora ci chiediamo se il Comune di Rimini abbia dato mandato (e a chi) di tenere pulita e bonificata, come da delibera, l’area di pertinenza del cinema. Male se non lo avesse fatto, malissimo se chi dovrebbe mantenere il posto in condizioni decorose non lo fa. In entrambi i casi ne pagano le conseguenze i contribuenti. Guarda caso, l’ex cinema non è in pieno centro storico e neppure nelle centrali zone di Marina. Ci pare proprio che qui si metta la polvere sotto al tappeto. Ben lontano dalla grande visibilità.
Ma come recita lo slogan in fotografia: LA STORIA CONTINUA.

La notte prima di consegnare questo articolo facciamo un sogno. Dopo lunga e penosa malattia, come si dice in questi casi, si inaugura il Cinema Astoria, rinnovato nella struttura e negli arredi. Da fuori è uno splendore. Non si vede neanche più il tossico sovrappasso di cemento (che fosse un sogno dovevamo capirlo da questo). Che bellezza. File disciplinate di Riminesi attendono pazienti la riapertura delle biglietterie. Quando giunge il nostro turno, ci troviamo difronte a un’affascinante cassiera dall’aspetto esotico. Chiediamo due biglietti in platea mentre estraiamo un biglietto da 50 euro dal portafogli. Quando alziamo gli occhi, il bel viso ammaliante della cassiera si è trasformato in quello del Mangiafuoco di Pinocchio; dall’alto della sua crudele possenza ci guarda con occhio torvo, poi ci scaraventa in faccia un latrato all’aglio: “in platea, tutto occupato. Solo posti in piccionaia”. Aiuto!

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