Coccia lascia Confcooperative, le coop sociali puntano alla presidenza

Coccia lascia Confcooperative, le coop sociali puntano alla presidenza

Che siano tante e ormai decisive è fuori di dubbio. Le cooperative sociali hanno assunto un ruolo importante e di peso a Rimini, come dimostrano anche

Che siano tante e ormai decisive è fuori di dubbio. Le cooperative sociali hanno assunto un ruolo importante e di peso a Rimini, come dimostrano anche i rapporti di lavoro che le legano alle amministrazioni pubbliche, a partire dal Comune di Rimini. Il settore sociale è il più consistente anche nella compagine degli associati di Confcooperative Rimini, dove adesso, forte della imponente rappresentanza, vorrebbe contare anche in termini di comando. L’occasione è quella del rinnovo degli organi dirigenti che terranno in mano la confederazione provinciale per i prossimi quattro anni, fino al 2020. L’assemblea è in programma il 19 febbraio e le grandi manovre sono iniziate perché l’attuale presidente, Massimo Coccia, deve farsi da parte e per scegliere chi dovrà andare ad occupare il suo posto i giochi sono in corso. Inutile dire che le coop sociali sgomitano e stanno tessendo rapporti per arrivare a decidere non solo il nuovo presidente ma pilotare un cambio di rotta più generale, tanto che qualcuno vorrebbero mettere in discussione pure la casella del direttore generale, occupata da Roberto Brolli.
Una panoramica sui numeri è indicativa dello stato di fatto: il settore sociale domina con 65 cooperative e fra queste ci sono anche le grandi realtà che hanno sempre più voce in capitolo, dalla Madonna della Carità alla Formica, dal Consorzio sociale romagnolo a Diapason, Target ed altre. Al secondo posto per numeri di cooperative iscritte, c’è il settore produzione e lavoro (51), poi edilizia (19), pesca e agricoltura (14), cultura, turismo e sport (12), consumo (8) e infine i “salvadanai”, le poche ma non certo marginali banche di credito cooperativo, fra alcune delle quali i rapporti non sono eccellenti: Malatestiana, Rimini Banca (Valmarecchia e Banca di Rimini), Romagna Est.
Non è facile fare saltar fuori il nuovo presidente mettendo d’accordo tutti. In questo quadro la spinta delle coop sociali si fa sentire e potrebbe avere la meglio, anche se fra le anime di Confcooperative non pochi guardano con sospetto alla fuga in avanti.
L’uscita di scena del riccionese Massimo Coccia (che però dovrebbe mantenere un ruolo non marginale in Confcooperative Rimini) non è un particolare da nulla, considerato che è stato il timoniere navigato, lo storico presidente di Confcooperative Rimini, in passato anche di quella emiliano-romagnola e alla guida di Fondosviluppo, per più di due decenni a capo di di Federcoopesca, settore nel quale ha dato vita anche al centro ricerche sulla pesca, presidente di Coopermondo e tanto altro.

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