Il Comune di Rimini finanzia un corso sulla “multiculturalità”: vince ancora la tirannia del buonismo

Il Comune di Rimini finanzia un corso sulla “multiculturalità”: vince ancora la tirannia del buonismo

La Giunta Gnassi Bis, il totalitarismo dei puri di cuore, mette soldi per un “corso di aggiornamento docenti” assai vago, che promuove la pace e la “cittadinanza globale”. Dietro ci sono tante buone associazioni, adeguatamente foraggiate. Ne abbiamo piene le scatole del politicamente corretto, investiamo in poesia.

Per chi non se ne fosse ancora accorto, viviamo nella più accorta tirannia del buonismo, un vero totalitarismo dei puri di cuore. Esempio. Mentre nel resto d’Europa si discute del tramonto – ormai intramontabile – dell’Occidente, della crisi di una ‘integrazione’ fine a se stessa, mentre in Riviera la catasta di atti efferati e violenti dovrebbe indurre, almeno, a qualche interrogativo sul concetto di ‘altro’ e di ‘diverso’, il Comune di Rimini, drogato dal buonismo, investe in “politiche di solidarietà” e in “azioni che favoriscano l’integrazione culturale e la multiculturalità”. Lo fa tramite un percorso, si legge nella velina comunale, intitolato “Educazione alla cittadinanza globale”. Che significa? Il vago e l’indefinito. Cioè: “Le proposte potranno vertere su Diritti Umani, contrasto alla discriminazione, diseguaglianze economiche, commercio equo, diritto allo studio. Saranno tutte caratterizzate da elementi di educazione alla cittadinanza planetaria, ovvero al riconoscimento di beni, problemi, terreni comuni a livello transnazionale su cui è possibile assumere un ruolo attivo”. Se si va a vedere nello specifico il vago diventa ancora più vago. Trattasi di un “Corso di aggiornamento per docenti” che comincia il 25 settembre e termina il 20 novembre: in totale, quattro incontri dalle 15 alle 19 su temi altamente astratti, “Incontrarsi”, “Condividere”, “Dialogare”, “Progettare”. Il corso è destinato, si legge, “alle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado” e il succo è questo: “la scuola è uno dei principali contesti in cui si producono, ‘fabbricano’ pratiche di cittadinanza ma anche in cui rischiano di (ri)prodursi discriminazioni e diseguaglianze”. Già che ci siamo, per costoro andrebbe pagato un corso di scrittura, giusto perché imparino a scrivere come mangiano, almeno quello, ma lasciamo stare. Il progetto civico, che s’intitola “Cooperazione Internazionale ed Educazione alla Pace”, è l’esito di un “invito per la coprogettazione” pubblico con finanziamento di 19.600 euro.

Ecco chi sono i ‘buoni’
A partecipare al progetto ‘per la pace’, spin off del Forum della Cooperazione Internazionale, l’incontro voluto, era il 2012, dall’allora Ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione Andrea Riccardi (era l’era del Governo Monti e il concetto di integrazione aveva ben altro valore, ben prima di Charlie Hebdo, Bataclan, Nizza etc. etc. in una lista sanguinaria che devasta), c’è un po’ tutto l’associazionismo buono riminese, dalla Papa Giovanni XXIII a Cittadinanza Onlus, dall’Associazione di volontariato Madonna della Carità alla Cooperativa Pacha Mama. A coordinare tutto, ci pensa EducAid. Che cavolo è EducAid? “Una associazione Onlus e organizzazione non governativa riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri fondata nel marzo 2000”. EducAid ha sede a Rimini, e, secondo il bilancio 2015, ha un costo di esercizio di 871.082 euro e uno stato patrimoniale di 1 milione e 535.841 euro (vantando debiti importanti verso Ministro degli Affari Esteri, per 753.216 euro, e Unione Europea, per 408.850 euro, tra gli altri). I fondatori di EducAid sono il Ceis, Centro Educativo Italo Svizzero, e la Cooperativa Sociale “Il Millepiedi”. Il Ceis, che si occupa, come si sa, di educazione, è stato finanziato nel 2016 dal Comune di Rimini con 29.508 euro, 53.056 euro (“integrazione scolastica di bambini con disturbo dell’apprendimento e dell’attenzione”), 14.488 euro. Nello stesso anno la Cooperativa Sociale “Il Millepiedi”, che gestisce scuole d’infanzia e servizi educativi vari, ha ricevuto sovvenzioni dal Comune di Rimini per 12.754 euro, 6.377 euro, 14.606 euro, 5.500 euro, 13.106 euro, 30mila euro. La cooperativa “Il Millepiedi” svolge simili attività anche al di là del Comune di Rimini: nel 2015 dal Comune di Riccione per “attività di supporto educativo-assistenziale in ambito scolastico a favore di alunni diversamente abili” ha ricevuto 78.508 euro, nel 2013, dalla Comunità Montana Valmarecchia, per “assistenza educativa scolastica handicap” ha ricevuto 127.300 euro. Oddio, sempre meglio dei soldi buttati al vento per la Notte Rosa.

Tutti vogliamo la pace. Ma diamoci un taglio con la demagogia

Per carità, i soldi non si contano se si fa del bene. Piuttosto, c’è chi con la retorica del bene – e non parliamo degli enti sopra menzionati – ci fa i soldi. Possiamo dire le cose come stanno? Diciamole. Parlare di integrazione e di educazione alla pace, oggi, è un tantino anacronistico. Tutti vogliamo la pace, tutti vogliamo che tutti vivano bene, tutti vogliamo l’integrazione, il lupo che abbraccia l’agnello e le rocce che stillano vino. Tutti – o quasi – siamo buone persone che propagano il bene per il proprio benessere personale, tutti, a parole, siamo quelli che porgono l’altra guancia. Ma porgere l’altra guancia è una scemata. Sul punto, i demagoghi della pedagogia e i buonisti della politica leggano Per citare un versetto, mirabile saggio del poeta Iosif Brodskij, prendete appunti e studiate. Ecco, se volete sapere come la penso, la penso così. Penso che al posto dell’ennesimo corso per scolarizzare i bimbi al buonismo ed educare i docenti all’integrazione, oggi, proprio oggi che siamo in guerra con gli altri ma soprattutto con noi stessi, in un momento epocale, una amministrazione dovrebbe investire in poesia. Foraggiamo una iniziativa editoriale, costruiamo libri, parole. Facciamo qualcosa e diciamo meno sciocchezze.

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