Ieri sera il consiglio comunale di Santarcangelo ha concesso la cittadinanza onoraria a Zaki, passata col voto della maggioranza e quello contrario dell’opposizione. Pubblichiamo l'intervento del capogruppo di "Un bene in Comune": «il valore della vita va difeso sempre, fin dal suo concepimento».
di Domenico Samorani
Solidarietà a Patrick Zaki, ci mancherebbe, un cittadino egiziano che conosce le ruvide leggi del suo paese e le sfida. Come il nostro ambasciatore Attanasio era al corrente dei rischi percorrendo quella strada. Chapeau!
E’ successo anche a me, nel 1991, all’indomani della guerra del Golfo, quando sono andato in Kurdistan così cosciente dei rischi da fare un’assicurazione sulla vita. “Libertà e vita” sono inscindibili e fanno la differenza.
“L’alleanza che rigenera il mondo”.
Oggi, però, voglio approfittare di questa serata per spostare il problema sui “diritti civili” che, invece, troppo spesso vengono invocati a seconda della convenienza politica.
Non scherziamo facendoci scudo con Amnesty International che non fa distinzioni sui “diritti civili”.
Noi vogliamo stare dalla parte della RAGIONE e della VERITÀ anche quando questa non ci da ragione.. viceversa l’ideologia ha sempre ragione.
Noi non siamo disposti a rinunciare al vero, al dolore del vero, all’umiliazione della verità, perché è più ragionevole dei miei pregiudizi.
Noi non vorremmo mai aggrapparci a delle bandiere, a dei feticci, a delle recite, a delle prediche ad ogni tipo di contorsione mentale e etica “fatta in casa” pur di non perdere il palcoscenico.
Ogni percorso storico ha la sua origine, i suoi tratti genetici sempre riconoscibili.
C’è chi è nato sotto la bandiera del progresso come rivolta sociale, come lotta di classe che coincide con una marcia che travolge tutto, anche il bene che incontra, asservendo le vite degli altri, che ha come scopo ultimo la conquista e la gestione del potere .. si chiami rivoluzione o modernismo o relativismo etico poco importa, “noi siamo il bene e gli altri il male”.
Ma gli altri chi? Chi non la pensa come noi! Alla faccia di Rousseau.
C’è invece chi ha un’altra origine secondo la quale ogni persona deve, anzitutto, fare i conti con l’innata, naturale tentazione verso il male, tanto è che ci viene insegnato fin da piccoli a rimuovere la trave dal proprio occhio prima di accecare la persona che ha solo una pagliuzza dentro il suo.
Solo la ricerca accanita della verità ci libera da questa tentazione… ma quanto è doloroso guardare la realtà cercando la verità che non conosco? Quanto è doloroso elaborare l’errore!
Ancora oggi, dopo milioni di morti, non abbiamo superato l’errore e l’orrore del lo sterminio di interi popoli per mano dei regimi fascisti, nazisti e comunisti messi al bando dalla comunità europea.
Un regime è tale proprio perché si appropria della verità a priori, la riduce, con la propaganda, al suo disegno di potere sebbene i fatti , la prassi neghi la sua ragionevolezza.
A cascata il regime arriva ad appropriarsi anche di un bene indisponibile: LA VITA DEGLI ALTRI.
“Ricordare – cito Papa Francesco – è segno di civiltà”.
Il dottor Mengele un giorno tracciò sul muro col gesso una linea alta all’incirca un metro e cinquanta, stabilendo che coloro che superavano in altezza questa linea potevano vivere, tutti gli altri via, nelle camere a gas.
Il 27 gennaio abbiamo fatto memoria dell’OLOCAUSTO.
In particolare ricordo il sacrificio di padre Massimiliano Kolbe, perché si può essere così liberi in un lager, in un inferno, da donare la propria vita.
Quando uno dei dieci condannati, Franciszek Gajowniczek, scoppiò in lacrime dicendo di avere una famiglia a casa che lo aspettava, Kolbe uscì dalle file dei prigionieri e si offrì di morire al suo posto. Le sue ultime parole furono “solo l’amore crea”.
Pochi giorni dopo, domenica 7 febbraio, 2° giorno della memoria: 43° GIORNATA per LA VITA che la conferenza episcopale titola: “Libertà e vita. L’alleanza che rigenera il mondo”.
Che differenza c’è tra il criterio arbitrario di un uomo, che decideva con una linea sul muro chi dovesse vivere e chi no, e quello di una legge che traccia arbitrariamente lo stesso limite tutelando i bambini in grembo solo dal terzo mese di gestazione in poi?
Nel 2016 84.000 vite non hanno visto la luce.
La nostra regione occupa il primo posto in questa classifica. E poi ci si interroga sull’inverno demografico.
Un grande spirito del ‘900 disse: “La politica è la più alta forma di cultura”.
La “cultura” è ciò che io coltivo e di cui mi cibo per giudicare i fatti che incrocio, essa può comprendere o negare la giustizia, la carità, la vita.
Madre Teresa ci disse che non difendere la vita fin dal suo concepimento avrebbe coltivato la morte nelle relazioni umane. La vita non è nelle disponibilità di nessuno. E’ inaccessibile. Viceversa, tutto è possibile.
Pier Paolo Pasolini, Oriana Fallaci, Norberto Bobbio, persone che non rinunciano alla verità, hanno avuto il coraggio di chiamare le cose col loro nome.
Per non parlare di Papa Francesco di cui va preso tutto! Non solo ciò che serve alla causa del potere.
Parole forti, ha chiamato l’aborto selettivo «nazismo dai guanti bianchi», che «è come affittare un sicario per risolvere un problema».
Un giorno la nostra generazione sarà giudicata severamente per la sua tiepidezza.
Alla verità intera va sacrificato tutto.
I “Diritti Umani” – la vita – vanno difesi sempre. Altrimenti non si è credibili.
Vanno duramente respinti gli insulti sui manifesti e sui social alla ragazza immagine della giornata della vita.
Le donne vanno difese sempre anche quando attaccate brutalmente dagli “a-gozzini” del momento.
Il valore e il rispetto di una donna non dipende dal suo colore politico.
Gli italiani carcerati in paesi stranieri chi li difende? Chicco Forti.. i 2 Marò, per quasi due anni sono stati abbandonati alla giustizia indiana, non hanno goduto di alcuna mozione consigliare o sollevamento di popolo o cittadinanza onoraria.
La Giustizia non può essere invocata a corrente alterna.
La Giustizia non è un’emozione.
Quello che ha orchestrato “Magistratura Democratica” con Palamara è un attentato alla democrazia del nostro paese… Silenzio assordante.
Stiamo con Patrick, ci mancherebbe.
Purtroppo, non abbiamo bisogno di eroi da strumentalizzare, ma di testimoni della verità tutta intera.
Questa mozione mette in scena lo spettacolo di una maggioranza manichea, obbediente al tam tam della foresta di partito, tifosa, acritica che si spende solo per una convenienza di parte.
Questa aula non è l’avamposto del partito, ma dello Stato. Ridategli la dignità che merita.
“La verità è sinfonica” – ci ricorda Von Balthasar – ma la vostra è un’orchestra stonata e raccogliticcia.
Il tempo e le capacità per imparare ad amare la verità tutta intera non ci mancano.
Stasera vi rimandiamo a casa meditando sulla vostra mozione: “solo l’amore crea”.
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