"E’ giudizio unanime che le società partecipate da Regioni, Province e Comuni siano il vero cancro delle finanze locali, sia per il clientelismo che l
“E’ giudizio unanime che le società partecipate da Regioni, Province e Comuni siano il vero cancro delle finanze locali, sia per il clientelismo che le pervade sia per l’irresponsabilità di spesa che le contraddistingue, causa prima di situazioni di default amministrativo che si stanno allargando a macchia d’olio. Il caso della Fiera Rimini, tra le realtà più importanti a livello nazionale nel settore fieristico-congressuale, col corollario delle sue 20 partecipate, è assolutamente emblematico”. E’ l’incipit col quale l’associazione Dreamini annuncia la presentazione del Libro Bianco sulla gestione dell’Ente Fiera Rimini (compreso il nuovo Palacongressi) “che sembra destinata ad avviarsi verso lo stesso default finanziario e gestionale dell’aeroporto “Federico Fellini”. Default che, per le sue dimensioni (più di 100 milioni di deficit), minaccia di trascinare con sé l’intera città. Compromettendo un tessuto socio-economico che ha avuto momenti di grande splendore ma che, da un certo momento in poi, i responsabili della cosa pubblica non sono più riusciti a promuovere, preoccupati solo di anestetizzare o inglobare tutto ciò che poteva disturbare il manovratore”. Non ci va per il sottile Dreamini, che aggiunge: “La nostra proposta è semplice: Fiera e Palacongressi vanno privatizzati, non regionalizzati con procedure centraliste e dirigiste solo cambiate di nome, da comunali a regionali. Non serve a nulla tentare di parare il colpo con espedienti politicisti (leggi: fusione con Bologna), occorre che il pubblico smetta di fare l’imprenditore limitandosi a quel ruolo di controllore d’una imprenditorialità vera, cioè privata, la quale, opportunamente stimolata, controllata e regolata, unica può rilanciare un fieristico-congressuale altrimenti destinato o al default o all’aborrita Bolognesizzazione”. E spiega: “Perché il copione sarebbe lo stesso di HERA: presidenze e posti in consigli di amministrazione a quadri locali che in tal modo, come al solito, ne guadagnerebbero in prebende, non certo in prestigio, a danno d’una città a quel punto espropriata di tutto. Di qui, da questa analisi e dalle conseguenti proposte, il Libro Bianco ‘Società partecipate, debito pubblico, rischio default: il caso della Fiera di Rimini’, firmato Mario Ferri e Andrea Bellucci che, ricostruendo la vicenda su documenti contabili a partire dal 2004 (ben prima dell’inizio della crisi dei subprime), sarà presentato in Conferenza Stampa sabato 12 luglio alle ore 11 presso la palazzina dell’Embassy”. Appuntamento in viale Vespucci 33, Marina Centro, dunque, e a presentare il libro bianco saranno Bruno Sacchini, Mario Ferri, Sergio Pizzolante e Sergio Gambini. Importante il tema ma non meno la trasversale adunata di relatori. Una seconda uscita di peso, quella di Dreamini, dopo la conferenza stampa dello scorso marzo, che pure, soprattutto nell’intervento di Mario Ferri, aveva già puntato il dito contro lo stesso rischio default, ma stavolta i cannoni sembrano caricati per colpire un bersaglio grosso.
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