Il liceo classico Giulio Cesare Valgimigli e l'Einaudi-Molari nell'indirizzo tecnico-economico, risultano ai primi posti nelle rispettive graduatorie secondo il rapporto della Fondazione Agnelli.
Fra i licei classici della Romagna secondo la ricerca della Fondazione Agnelli il Giulio Cesare Valgimigli di Rimini è in cima alla classifica. L’indice FGA che mette insieme la media dei voti e i crediti ottenuti è di 81.52 (su 100) e stacca il Vincenzo Monti di Cesena (77.88), il Morgagni di Forlì (73.22), il Dante Alighieri di Rimini (70.57) e l’Alighieri di Ravenna (70.31). Davanti di un soffio ha solo il G. Ricci Curbastro di Lugo (81.95). Se si guarda il numero dei diplomati in regola, il Giulio Cesare Valgimigli è a quota 71, uno dei più bassi: il parametro indica quanti studenti iscritti al primo anno sono riusciti a raggiungere il diploma al termine del quinquennio. Un indice basso indica una scuola “molto selettiva e gli studenti sono incappati in bocciature e/o hanno abbandonato il corso di studi”.
E’ quanto emerge sfogliando l’edizione 2019-20 di Eudoscopio, che si propone di suggerire agli studenti che terminano le scuole medie e alle loro famiglie quali istituti nella propria area di residenza soddisfino meglio le proprie aspettative di apprendimento, ma anche di responsabilizzare le scuole stesse “rispetto a due fondamentali missioni formative: la preparazione e l’orientamento agli studi universitari e al lavoro”.
Per l’edizione di quest’anno, la Fondazione Agnelli ha analizzato i dati di 1.255.000 diplomati italiani di 7.300 scuole in tre successivi anni scolastici (2013/2014, 2014/2015, 2015/2016) e sulla base di questi propone in modo semplice e trasparente informazioni utili a capire se la scuola superiore dove questi studenti hanno preso la maturità ha svolto un buon lavoro.
I dati messi insieme sulle singole scuole sono interessanti. Nel caso del Giulio Cesare Valgimigli il tasso di abbandono è inferiore alle media regionale, il voto medio di maturità degli immatricolati è di 85.6. Cosa scelgono gli studenti usciti da questo liceo per l’università? Nel 27,9% l’area umanistica, seguita da quella giuridico-politica (20,7%), scientifica (13,9%), medica (11,6%), sociale (6,8%), tecnica (6,8%), economico-statistica (6,4%), sanitaria (5,2%) e, in bassissima percentuale, scienze motorie (0,7%).
Quale sede universitaria va per la maggiore per chi termina il Giulio Cesare Valgimigli? L’università di Bologna (58,2%), Urbino (8,8%), la Cattolica (4%) e altre università 29%.
Anche l’indirizzo tecnico-economico premia una scuola riminese: è l’Einaudi-Molari (indice FGA 59.98/100) di Santarcangelo che ottiene il podio, leggermente davanti al Serra (59.38) di Cesena, quindi l’Agnelli (57.54) di Cesenatico, il Marco Polo (55.97) di Rimini, il Gianni di Ravenna (55.22), il Valturio di Rimini (54.97) e il Matteucci di Forlì (52.35).
Il 60% degli studenti che terminano l’istituto di Santarcangelo non optano per l’università (la media regionale è il 50%). Chi invece decide di proseguire gli studi nel 43% dei casi si rivolge ad un’area economico-statistica, quindi umanistica (19,9%), giuridico-politica (11,3%), scientifica (10,6%), scienze motorie (7,3%), sanitaria (4%), sociale (3,3%), tecnica (0,6%). Succede però che solo il 36% di coloro che si immatricolano superano il primo anno (la media regionale è del 44%). Nell’82% dei casi prendono la strada dell’Alma Mater, ma l’11% fa rotta verso l’università di Urbino.
Restringendo invece il perimetro solo al riminese, e guardando ad esempio l’indirizzo scientifico vede il Volta Fellini di Riccione in testa (74.23) – che risulta anche il più selettivo dei quattro – seguito dal Serpieri (73.85), l’Einstein (72.87) e il Lemaitre (57.82). Il voto medio più alto ottenuto alla maturità per coloro che s’incamminano all’università risulta quello del Lemaitre (83.8), il più basso del Volta Fellini (78.7). Se invece si allarga il raggio svetta il “Tonino Guerra” di Novafeltria (80.03).
Nel filone tecnico-economico l’Einaudi-Molari è davanti a Marco Polo e Valturio.
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