Enit, nomina del dg: Babbi, Melucci e Pier Luigi Celli rischiano il processo

Enit, nomina del dg: Babbi, Melucci e Pier Luigi Celli rischiano il processo

La nomina di Andrea Babbi a direttore generale dell’Ente del Turismo Italiano, con un contratto da 393 mila euro complessivi in tre anni, è stata frutto di un procedimento illegittimo. È quanto ricostruito dalla procura che ha chiesto il rinvio a giudizio di diciassette imputati.

“La nomina di Andrea Babbi a direttore generale dell’Ente del Turismo Italiano, con un contratto da 393 mila euro complessivi in tre anni, è stata frutto di un procedimento illegittimo. È quanto ricostruito dalla procura che ha chiesto il rinvio a giudizio di diciassette imputati che parteciparono all’iter amministrativo concluso nel 2012, senza nemmeno spingere l’allora neo dg ad abbandonare – visto il palese conflitto d’interessi – la carica di amministratore delegato della Iscom Emilia Romagna, società specializzata in consulenze a enti pubblici nel settore del turismo. L’incompatibilità tra i ruoli ricoperti da Babbi – destinatario anche lui delle richieste del pm Erminio Amelio – è una delle zone d’ombra riscontrante dalla procura”. Lo scrive il Corsera, spiegando che nell’elenco degli imputati a rischio processo ci sono anche tre politici che nel 2012 erano membri del consiglio di amministrazione di Enit: Bernabò Bocca (senatore Forza Italia), Maurizio Mellucci (ex assessore al Turismo dell’Emilia Romagna, Pd) e Mauro Di Dalmazio (consigliere regionale dell’Abruzzo, Fi). “La procura contesta pure il falso, la rivelazione del segreto d’ufficio e omessa denuncia. La prima udienza davanti al gup si è conclusa con un rinvio a settembre”.
Scrive Corsera che secondo l’accusa gli imputati “avrebbero dovuto indire un bando pubblico e svolgere una ricerca tra i dirigenti dell’ente prima di nominare Babbi, dimessosi nel 2015. Passaggi indispensabili al rispetto del principio della spending review. A rischiare di finire davanti a un giudice è una figura centrale nella storia manageriale e politica italiana come Pier Luigi Celli, ex direttore generale della Rai e dell’Università Luiss. È coinvolto con l’accusa di abuso d’ufficio in quanto presidente dell’Enit all’epoca dei fatti”.

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