Estremismo islamico a Rimini. Parla Magdi Cristiano Allam

Estremismo islamico a Rimini. Parla Magdi Cristiano Allam

“È l’ennesima conferma che le moschee non sono affatto luoghi di culto, ma di indottrinamento ideologico ad una ideologia islamica che è intrinsecamente radicale, perché ciò che Allah prescrive nel Corano e ciò che ha detto e ha fatto Maometto, non è moderato.”

 Così Magdi Allam che aggiunge: "Se noi fossimo uno stato di diritto che si rispetti, in Italia le moschee non dovrebbero proprio esserci, perché le moschee sono una facoltà concessa ad una religione riconosciuta, ad una religione che ha ottemperato ai due requisiti dell’articolo 8 della nostra Costituzione".

Da tempo la Digos e la Guardia di finanza stavano monitorando un gruppo di musulmani di origine balcaniche (macedoni e albanesi) che si riuniscono periodicamente nel centro islamico di via Popilia a Rimini. Ora pare esserci un primo punto di svolta in queste indagini, perché la procura distrettuale di Bologna ha iscritto questi sospetti nel registro degli indagati per “associazione con finalità di terrorismo”. Per gli investigatori la “moschea” delle Celle sarebbe un punto di riferimento dei salafiti dell’intera regione, in quanto la presenza di queste persone era stata di fatto accettata in quel luogo. Quattro di loro rischiano l’espulsione dall’Italia. Speriamo presto. Dalle intercettazioni emerge l’odio anti-occidentale e parole inquietanti: “Noi siamo salafiti. Siamo nel posto dei kufr (miscredenti). Solo la Mecca e Medina sono i posti ideali per noi”.
Abbiamo chiesto un parere su questa vicenda a Magdi Cristiano Allam, impegnato da tempo nella battaglia di denuncia nei confronti dei contenuti dell’Islam e della violenza predicata nelle moschee.



Magdi, cosa pensi di questa nuova inchiesta che coinvolge diversi musulmani che frequentano una precisa moschea del nostro territorio?
“È l’ennesima conferma che le moschee non sono affatto luoghi di culto, ma sono luoghi di indottrinamento ideologico ad una ideologia islamica che è intrinsecamente radicale, perché ciò che Allah prescrive nel Corano e ciò che ha detto e ha fatto Maometto, non è moderato.”

Chi sono precisamente i salafiti?
“I salafiti sono quelli che vogliono tornare alle origini. Vogliono riesumare uno stile di vita e una concezione della vita simile a quella di Maometto nel VII secolo. Quindi sono quelli che vogliono ottemperare letteralmente e integralmente a ciò che Allah ha prescritto nel Corano e a ciò che ha detto e ha fatto Maometto.”

Con quali misure dovrebbero reagire le istituzioni locali davanti a questo pericolo?
“Le istituzioni locali purtroppo possono fare ben poco. Si tratta di un problema di sicurezza e di legalità a livello nazionale tenendo presente che ad oggi l’Islam non è riconosciuto dallo Stato come religione, perché non ottempera ai due requisiti dell’articolo 8 della nostra Costituzione. L’Islam, infatti, non ha stipulato un’intesa con lo Stato e il suo ordinamento giuridico, la Shari’a, non è compatibile con le nostre leggi. Se noi fossimo uno stato di diritto che si rispetti, in Italia le moschee non dovrebbero proprio esserci, perché le moschee sono una facoltà concessa ad una religione riconosciuta, ad una religione che ha ottemperato ai due requisiti dell’articolo 8 della nostra Costituzione. Quindi lo Stato italiano dovrebbe riesaminare l’insieme della realtà delle moschee, dovrebbe avere l’onestà intellettuale di prendere atto che l’Islam è di per sé incompatibile con le nostre leggi e in ogni caso essere consapevole che siamo in guerra. Che c’è una guerra dichiarata e scatenata dal terrorismo islamico globalizzato, che ormai in tutta Europa è diventata una realtà autoctona ed endogena, cioè chi perpetra le efferate stragi in Europa sono prevalentemente cittadini europei di fede musulmana che all’interno dell’Europa massacrano altri cittadini europei. A livello locale le amministrazioni possono verificare l’incongruenza che c’è tra una associazione culturale islamica e una sede che non svolge un’attività culturale, ma un’attività cultuale e pertanto chiedere la chiusura di questa sede.”

Diversi giovani in Italia, tra coloro che dicono di essere musulmani, sostengono di esserlo per “tradizione”, perché lo erano i propri genitori e nonni, oppure lo sono per ignoranza, nel senso che non hanno mai veramente approfondito la lettura del Corano, dei suoi versetti violenti e studiato ciò che ha detto e fatto Maometto nella sua vita. Possiamo quindi dedurre che molti di loro sono inconsapevoli del reale contenuto dell’Islam?


“Io sono stato musulmano per 56 anni e ho preso atto che la maggioranza dei musulmani non conosce adeguatamente l’Islam, non ha letto nella sua integralità e in modo corretto il Corano e soprattutto non conosce nulla di Maometto. Quindi la maggioranza dei musulmani si limita a manifestare una religiosità popolare che è quella che i padri trasmettono ai figli senza però andare a verificare se quei contenuti corrispondono effettivamente a ciò che Allah prescrive nel Corano e a ciò che ha detto e ha fatto Maometto. Ed è per questo che possiamo avere in mezzo a noi una maggioranza di musulmani che sono moderati in quanto non ottemperano a tutto ciò che Allah prescrive nel Corano e a ciò che ha detto e fatto Maometto. Sicuramente ci sono anche dei musulmani che rispettano le nostre leggi e con cui noi possiamo dialogare e convivere.”



Malgrado ciò pare che oggi vada più di moda lo sport di esaltare, difendere e assolvere in toto l’Islam secondo il mantra “è una religione di pace e tolleranza”, piuttosto che portare avanti una opportuna distinzione tra persona e ideologia. Come mai questa tendenza?
“È proprio per quello che hai appena detto. Si sovrappone la dimensione della persona con quella della religione, ritenendo che per rispettare la persona laicamente o per amare la persona cristianamente si debba automaticamente legittimare la sua religione a prescindere dai suoi contenuti. Ed è particolarmente grave il fatto che lo faccia la Chiesa di Bergoglio che è arrivata a legittimare l’Islam.”



Sappiamo che Maometto nella sua vita ha dichiarato guerre e sgozzato centinaia di ebrei. In tanti però non riescono a comprendere che non esiste un Islam che non sia stato fondato da Maometto. Si tende a ignorare palesemente questo fattore non proprio indifferente, in quanto non solo l’Isis, ma anche altri movimenti della galassia islamica uccidono e diffondono il terrore sentendosi legittimati dai suoi folli insegnamenti. Cosa si sente di dire a queste persone “islamicamente corrette”?


“Ci sono indubbiamente persone che in buona fede immaginano una realtà di Maometto diversa da quella che è stata e lo fanno per ignoranza intesa in senso letterale, per ingenuità. E trasferiscono, così come ho fatto io da musulmano per 56 anni, quella che è una fede interiore nella dimensione dell’Islam e pertanto tendono ad assolvere l’Islam per giustificare se stessi. Poi ci sono quelli che conoscono la realtà di Maometto, ma ci raggirano, dissimulano la realtà in un contesto dove la dissimulazione, la menzogna è legittimata da Allah nel versetto 106 della Sura 16 del Corano che recita: “Chi rinnega Allah dopo aver creduto in lui si pentirà, a meno che sia costretto a rinnegarlo, ma in cuor suo resti saldo nella fede”. Infine ci sono i musulmani che sanno bene quella che è la realtà, che operano e vivono conformemente a questa realtà. Questi sono appunto i terroristi, che sono quelli più sinceri, quelli che in sintonia tra ciò che dicono e ciò in cui credono, operano conformemente a ciò che Allah prescrive e ciò che ha detto e ha fatto Maometto.”



Nei tuoi libri e nei tuoi interventi ci ripeti sempre che il terrorista islamico è solo la punta dell’iceberg. L’islamizzazione viene perpetrata con l’invasione dei clandestini, demograficamente e soprattutto attraverso la costruzione di nuove moschee. Come si può invertire questa situazione dal tuo punto di vista?
“Il nostro obiettivo deve essere molto semplice e molto chiaro. Dobbiamo riscattare il nostro inalienabile diritto di essere pienamente noi stessi dentro casa nostra, quindi indubbiamente nei confronti di quelli che dentro casa nostra sgozzano, decapitano, massacrano, si fanno esplodere, contro coloro che predicano odio, violenza e morte noi dobbiamo contrapporre la forza legittima delle istituzioni per salvaguardare il nostro diritto alla vita, il nostro diritto alla dignità e il nostro diritto alla libertà. Nei confronti di quelli che scelgono di condividere questo nostro spazio e che non praticano e non predicano la violenza, dobbiamo essere molto rigorosi. Dobbiamo dire loro che proprio perché noi non vogliamo discriminare nessuno, esigiamo da tutti, compresi i musulmani, che rispettino le nostre leggi, senza accordare loro deroghe o eccezioni, che ottemperino le regole su cui si fonda la civile convivenza e che condividano i valori che sostanziano la nostra civiltà. Quello che è richiesto a tutti i cittadini, deve essere richiesto anche ai musulmani, né più e né meno.”

Magdi, tu da musulmano ti sei convertito al cattolicesimo ricevendo i sacramenti direttamente da Papa Benedetto XVI. Oggi qualcuno erroneamente sta abbracciando un ecumenismo equivoco che conduce ad un irrazionale relativismo religioso. Quali sono i rischi concreti di questa deriva per la Chiesa e la civiltà occidentale?
“È una contraddizione in termini in quanto il cristianesimo si fonda sulla fede in Gesù concepito come sigillo della profezia, compimento della rivelazione. Quindi se si legittima l’Islam di fatto si concepisce che Maometto sia il sigillo della profezia e il compimento della rivelazione. O si è cristiani o si è musulmani, ma non si può essere cristiani e legittimare l’Islam come religione.”

COMMENTI

DISQUS: 0