Franchini (M5S): “Quanta spesa sociale si ferma agli intermediari?”

Franchini (M5S): “Quanta spesa sociale si ferma agli intermediari?”

Anche Carla Franchini (5 stelle) punta l'attenzione sulla spesa sociale del Comune di Rimini, oggetto per alcuni aspetti di una nostra inchiesta. Nell

Anche Carla Franchini (5 stelle) punta l’attenzione sulla spesa sociale del Comune di Rimini, oggetto per alcuni aspetti di una nostra inchiesta.
Nella interrogazione presentata oggi in consiglio comunale ha chiesto di conoscere come vengono impiegati i fondi per il sociale (che incidono per circa un terzo della spesa del Comune), le fonti di provenienza (stato, regione, finanze comunali) e chi sono i beneficiari, ovvero un dato di dettaglio sui mandati di pagamento.
L’assessore al welfare e vicesindaco, Gloria Lisi, fornirà una dettagliata risposta scritta, ma ha già anticipato alcune cifre che fanno ben comprendere la portata della spesa: 16 milioni 500 mila euro per asili e materne comunali, di cui l’80% in gestione e personale. In questo caso le rette degli utenti coprono il 20% circa. Un milione di euro nei servizi educativi esterni (contributo per le scuole paritarie, convenzione con l’Asp Valloni per la gestione dei nidi). I finanziamenti statali in questo capitolo sono irrisori, non raggiungono nemmeno il 4%. Se si passa al diritto allo studio, vengono investiti 4 milioni di euro (dalla refezione scolastica al sostegno all’handicap, quest’ultimo vale 1 milione di euro): circa 187 mila euro per il sostegno all’acquisto di quasi 18 mila libri scolastici, 165 mila euro per progetti extracurricolari nella scuola. Per ristrutturare e abbellire gli edifici scolastici solo quest’anno 734 mila euro, a cui si aggiungono 700 mila euro per l’adeguamento delle scuole Decio Raggi e Rodari. Ancora: più di 1 milione di euro per il trasporto scolastico. Complessivamente in questo settore le entrate coprono circa il 50% attraverso le rette.
Le spese per il sociale imputabili esclusivamente al Comune di Rimini ammontano a 10 milioni di euro alle quali vanno aggiunte quelle per il personale.
“Per il fondo regionale non autosufficienza gestiamo circa 23 milioni di euro – ha detto l’assessore -, più di 400 mila euro erogati dallo sportello sociale, oltre ai piani di zona, che coinvolgono gli enti del terzo settore e dove i destinatari diretti sono le persone in difficoltà ma tutta una serie di servizi afferiscono al mondo del volontariato e dell’associazionismo, su cui darò una puntuale risposta scritta”.

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