Fulmineo cambio del direttore generale in Visit Rimini

Fulmineo cambio del direttore generale in Visit Rimini

Il destination manager sul quale la società individuata dal Comune di Rimini per gestire l'accoglienza e le strategie per lo sviluppo del turismo aveva puntato dopo lungo "esame" condotto da una qualificata realtà di "cacciatori di teste" è già stato sostituito. L'interessato si trincera dietro un "no comment".

Vist Rimini si era affidata ad una importante società esterna e ad un quotato “cacciatore di teste” per individuare il proprio direttore generale. Poco più di un mese fa Rimini 2.0 aveva scritto che la scelta, dopo lunga e approfondita valutazione dei candidati, era caduta sul triestino Alex Kornfeind, che il ruolo di destination manager l’aveva già interpretato nella Dmo Arezzo Intour e ancor prima a Caorle. Ma a quanto siamo stati in grado di ricostruire, Kornfeind non è mai materialmente approdato a Rimini, anche se aveva comunque iniziato a muovere i suoi primi passi con Visit Rimini lavorando “a distanza”, causa covid-19.
Lo abbiamo raggiunto per chiedergli qualche spiegazione e la sua risposta è stata laconica: “No comment”. Preferisce non entrare nel merito della vicenda, ma già questo consente di intuire qualcosa dell’aria che tira. Abbiamo cercato anche i vertici di Visit Rimini per capire cosa sia successo, ma fino a questo momento non è stato possibile parlare con la presidente Stefania Agostini.
Sembra che Vist Rimini abbia nel frattempo puntato su un altro candidato, anzi candidata, Valeria Guarisco, nel cui curriculum ci sono una esperienza abbastanza lunga con Fiera di Milano, vari incarichi di relazioni pubbliche e uffici stampa, in passato anche capo di gabinetto del sindaco nel comune di Como, con annesse relazioni istituzionali, comunicazione e “delega” alle società partecipate. Non risulta però una sua formazione specifica all’interno di Dmc e più in generale del turismo leisure.
Dopo un bando che si è protratto nel tempo prima di arrivare all’affidamento, la Dmc è stata consegnata dal Comune di Rimini (con una dotazione di 1,860 milioni di euro in tre anni che arrivano dalla Regione e in quota minore dalla imposta di soggiorno) alla società consortile che riunisce Italian Exhibition Group, Promozione Alberghiera e società connesse.
La presentazione ufficiale di Visit Rimini è avvenuta a pochi giorni dal Natale 2019 ed è stata caricata di significati “alti”: “guida strategica e operativa per l’industria turistica riminese“. Dovrà “incrementare i numeri e alzare la qualità di una domanda che parte da quota 16 milioni di presenze ed un valore aggiunto prossimo ai cinque miliardi di euro”. Ecco perché quel che sta avvenendo dentro Visit Rimini non è un affare “privato” ma interessa molto da vicino il territorio e tutti i suoi portatori di interesse nel campo dell’industria ricettiva, stante anche la pesante prova alla quale il turismo viene sottoposto dalla crisi generata dal coronavirus. Sarebbe quindi molto interessante conoscere con maggiore trasparenza ciò che accade dentro Visit Rimini e cosa stia elaborando per fronteggiare la crisi.
Abbiamo dedicato numerosi approfondimenti all’argomento. Il “dialogo competitivo” per l’affidamento ad una Dmc dei servizi di informazione, accoglienza turistica, promozione, promo-commercializzazione e destination marketing, venne pubblicato sul sito dell’amministrazione comunale di Rimini il 21 dicembre 2018. Inizialmente con scadenza fissata al 28 gennaio 2019, ma poi posticipata al 15 marzo. Il 26 febbraio 2019 Ieg costituiva la società Destination Services per occuparsi di promozione ed organizzazione di servizi turistici, con un capitale sociale sottoscritto a metà con Promozione Alberghiera, e presentava domanda di ammissione al dialogo competitivo. Ad ottobre dello scorso anno la decisione a favore del raggruppamento formato da Promozione Alberghiera, Ieg, Destination Services, Adria Congrex e Summertrade e il 2 dicembre l’avvio dell’attività.

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