L'abuso di posizione dominante nella raccolta differenziata della carta costa caro ad Hera. La notizia di un procedimento aperto ai danni di Hera e He
L’abuso di posizione dominante nella raccolta differenziata della carta costa caro ad Hera. La notizia di un procedimento aperto ai danni di Hera e Hera Ambiente era stata rilanciata dal consigliere regionale dell’Idv, Sandro Mandini, la scorsa estate, ma trovò poca attenzione sui media. Rimini 2.0 documentò in maniera approfondita quello che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato stava passando ai raggi x. E adesso che il procedimento si è concluso con la decisione di sanzionare Hera per 1.898.699,976, la storia merita di essere ulteriormente chiarita, utilizzando i contenuti del provvedimento dell’Antitrust, datato 10 marzo 2014, e nei confronti del quale pare che Hera intenda ricorrere al Tar. “Secondo la ricostruzione effettuata dall’Antitrust, Hera, che gestisce in monopolio la raccolta differenziata nelle Province di Bologna, Modena, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, insieme a Hera Ambiente, (operativa nei settori a valle, dallo stoccaggio, al trattamento dei rifiuti, fino alla vendita del macero alle cartiere) hanno abusato della loro posizione dominante impedendo l’accesso ai rifiuti cellulosici da raccolta differenziata urbana congiunta ai concorrenti della propria controllata Akron, operante nella produzione e vendita del macero destinato alle cartiere: i rifiuti cartacei provenienti dalla raccolta congiunta urbana di HERA sono infatti stati ceduti ad Akron direttamente, senza alcun confronto equo, trasparente e non discriminatorio con le offerte dei concorrenti e a un prezzo inferiore a quello di mercato”. Fin qui sembrerebbe una violazione sì, ma senza conseguenze sui cittadini. E invece non è così perché, spiega l’Antitrust, “dai minori introiti conseguiti da Hera è derivato una maggior livello della tariffa per il servizio di igiene urbana a carico dei cittadini-utenti dei Comuni in cui HERA gestisce la raccolta“. Dunque anche di quelli riminesi. “Parallelamente Akron, alla quale venivano ceduti a un prezzo conveniente tutti i rifiuti derivanti dalla raccolta di carta, ha potuto esercitare un significativo potere di mercato nella vendita del macero, che si è tradotto in un aumento dei prezzi praticati alle cartiere”.
Nel provvedimento si legge che “dalla condotta di HERA ed Hera Ambiente discende che agli stessi cittadini è stato praticato un prezzo eccessivamente oneroso per il servizio di raccolta”. La “condotta abusiva”, insomma, “ha anche un profilo di sfruttamento nei confronti dei cittadini-utenti del servizio di igiene urbana nelle Province in cui HERA svolge in monopolio legale questo servizio: infatti, l’aver venduto ad Akron – quantomeno nel 2012/2013 e nel 2013/2014 – i rifiuti cellulosici ad un prezzo inferiore a quello realizzabile ad esito di un confronto competitivo, non ha consentito di massimizzare i ricavi da portare in detrazione ai costi del servizio di igiene urbana riconosciuti in tariffa (TIA/TARSU/TARES). In tal senso, quindi, nei bacini serviti da HERA i cittadini utenti si sono visti quantificare la tariffa in eccesso rispetto a quanto sarebbe accaduto in presenza di un comportamento che massimizzasse i ricavi ottenibili sul mercato da parte del Gestore”.
Infine, è bene sapere che “quanto alla durata degli abusi contestati, sulla base delle risultanze istruttorie, emerge che tale condotta è stata posta in essere almeno dal 1° aprile 2011, data a partire dalla quale sono applicabili i contratti tra HERA ed Hera Ambiente e tra Hera Ambiente ed Akron, ed è tuttora in corso”.
Abusi commessi a loro insaputa? Secondo l’Antitrust, “HERA ed Hera Ambiente sono imprese di dimensioni tali da disporre delle conoscenze giuridiche ed economiche necessarie per conoscere il carattere illegittimo della propria condotta e le conseguenze che ne derivano dal punto di vista della concorrenza”.
Ma Hera di chi è? Per chi non lo sapesse ancora, lo spiega sempre l’Antitrust: “Il 61% circa del capitale di HERA è detenuto da oltre 180 comuni e altri azionisti pubblici, prevalentemente della Regione Emilia-Romagna, tra i quali i maggiori azionisti sono i Comuni di Bologna (10,73%), Modena (9,82%), Imola (7,4%), Ravenna (6,1%), Trieste (5,05%) e Padova (5,03%). Il 9,4% del capitale sociale è detenuto da fondazioni bancarie, mentre il rimanente è flottante in Borsa”. E gli enti pubblici anziché essere controllori sono “complici” di una condotta abusiva che finisce col gravare sui cittadini? Incredibile ma vero.
Che dice Hera? In un comunicato ufficiale spiega che la scelta di conferire alla società Akron i rifiuti urbani cartacei “ha determinato per il cittadino un beneficio economico di circa 1,5 milioni di euro fra 2011 e 2013, in termini di minori oneri per il servizio di igiene urbana”. Hera “si riserva di presentare ricorso al Tar Lazio, affinchè venga riconosciuta pienamente la legittimità del proprio operato. Operato, giova ricordarlo, che ha reso in termini complessivi i territori serviti da hera, fra le aree europee in cui il ciclo rifiuti risponde ai più alti standard ambientali e qualitativi”.
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