Secondo lo studio legale Grants, la Corte di Strasburgo ha dichiarato ammissibile il ricorso presentato dall’avvocato Verri a favore di un gruppo di creditori dell’Aeroporto "S. Anna", la società che gestiva l’aeroporto di Crotone fallita nel 2015. Ma nelle stesse condizioni si trovano anche i creditori del "Fellini".
Quando si parla di giustizia occorre andarci cauti. Le «variabili» e le sorprese sono sempre dietro l’angolo, per non parlare dei tempi della giustizia. Ma una notizia che arriva dal cuore pulsante delle istituzioni europee potrebbe aprire qualche speranza.
La Corte di Strasburgo ha dichiarato ammissibile (“l’ammissibilità è stata pronunciata l’11 agosto e comunicata nei giorni scorsi”) il ricorso presentato dall’avvocato Francesco Verri, senior partner dello studio di diritto Grants, a favore di un gruppo di creditori dell’Aeroporto S. Anna Spa, la società che gestiva l’aeroporto di Crotone fallita nel 2015. Se così stanno le cose, è facile intuire immediatamente quale sia il link che unisce a Rimini una città che si trova a circa 900 chilometri di distanza. Anche a Rimini il crac della società di gestione del “Fellini” ha lasciato un cratere aperto: circa 250 i creditori, ma ancora di più se si conteggiano anche quelli esclusi dal tribunale, per un conto iniziale che sfiorava i 60 milioni di euro.
Qual è la svolta interessante? Che il ricorso è stato presentato contro lo Stato italiano, facendo leva su un precedente della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, al quale otto imprese aderenti a Confindustria hanno chiesto di pagare i debiti, di fatto sostituendosi al gestore dello scalo di Crotone. Perché il mancato pagamento dei debiti da parte dello Stato viola i diritti fondamentali.
Siamo solo all’inizio di una presumibilmente lunga e incerta querelle sul cui esito nessuno ad oggi potrebbe assicurare nulla.
“La Corte dichiara i ricorsi ricevibili quando – testualmente – non sono manifestamente infondati. Inoltre, poiché il ricorso in questione si basa su un predente del 2019 e la Corte si uniforma ai suoi precedenti, sono molto fiducioso in un accoglimento definitivo”, spiega l’avvocato Verri a Rimini 2.0.
Quali speranze fondate potrebbero aprirsi per i creditori del fallimento Aeradria, e cosa dovrebbero fare per concretizzare le loro aspettative?
“I creditori del fallimento Aeradria si trovano nella stessa posizione dei creditori del fallimento dell’Aeroporto S. Anna Spa. Quindi potrebbero anch’essi recuperare i loro crediti, ovviamente a condizione di presentare ricorso alla Corte di Strasburgo”.
Il precedente prevede che “se lo Stato delega i suoi compiti in materia di servizi pubblici a una società di capitali, così come trae vantaggio dall’uso di uno strumento più flessibile, allo stesso modo deve pagarne i debiti”.
La sorte del S. Anna “è toccata agli scali di Reggio Calabria e di Rimini e a decine di società che hanno gestito acque, rifiuti, servizi per conto di uno Stato che ha privatizzato caricando il costo sui fornitori”, dicono dallo studio Grants. Dove si riscaldano i motori di class actions che potrebbero abbattersi su vari enti pubblici. “Parliamo di una galassia di soggetti insolventi che fa capo allo Stato e rischia di trascinare a fondo un settore importante dell’economia. Ma c’è un giudice a Strasburgo ed è lì che troveremo risposta alla violazione sistematica del diritto al rispetto dei beni degli imprenditori italiani”. Va detto che comunque “le azioni esecutive e i giudizi di ottemperanza avviati davanti al giudice nazionale vanno avanti seguendo il loro corso perché il processo europeo si svolge parallelamente”.
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