Il tratto Tintori sembra abbastanza lontano dal traguardo. Ma da nord a sud il panorama non cambia di molto. Eppure a sentire l'amministrazione comunale eravamo solo in attesa del "green pass". A proposito: qualcuno è consapevole che Rimini non può perdere il mercato russo? La Grecia accoglierà anche i viaggiatori vaccinati con lo Sputnik. E noi?
Chi vuole se lo legga tutto il proclama di palazzo Garampi (qui) che pare voglia vagamente ribadire lo stesso concetto: noi siamo avanti. Più avanti di tutti. E infatti le altre località turistiche d’Italia, d’Europa e du monde entier rosicano parecchio. E soprattutto siamo pronti, anzi prontissimi. A ripartire, naturalmente. Magari!
Che Rimini sia bella, anzi bellissima, è una certezza. Ma che la città, dal punto di vista delle opere pubbliche, sia pronta ad accogliere i turisti e non aspettasse altro del «green pass» per poter accogliere nugoli di turisti, è un’altra delle tante narrazioni che qualcuno mette in circolazione, che i giornali ripetono e rimbalzano come fossero verità.
5 maggio ore 17.30 (quando sono state scattate le fotografie che pubblichiamo). Parco del mare, tratto cult, lungomare Tintori. Se provenite da piazzale Kennedy (perché avete voluto approfittare del venticello leggero per mettere il naso sulle vasche di laminazione e farvi un selfie dal Belvedere), all’ingresso vi sarete anche imbattuti in un grande “tabellone” che vi spiega in parte quello che sta avvenendo nel cantiere. Importo del contratto, progettisti e pure il termine per la ultimazione dei lavori: 28 maggio 2021. Fra tre settimane. Quindi continuate a camminare sull’unica parte intatta del parco del mare che è la passeggiata sulle doghe di legno Massaranduba, guardando sulla vostra sinistra. Vi sembra che Marina centro sia strutturalmente pronta? Ma la stessa domanda frulla nella mente pensando ai lungomare nord e sud. Il cantiere parla e racconta che i lavori procedono a rilento.
Il sindaco si fa bello sulla stampa sostenendo che «Rimini è già oggi pronta più di altre località perché con il suo lavoro di cambiamento e riqualificazione ha anticipato quei processi che il Covid ha reso ancor più necessari e urgenti e che tutte le città dopo il Covid saranno chiamate a fare. 16 chilometri di dune, vegetazione Adriatica, palestre a cielo aperto, foreste del mare e alberi-fontana ispirate a Gianni Rodari…». Aggiunge Gnassi che «Rimini già oggi» è «avanti a qualsiasi destinazione turistica italiana, nella traiettoria indicata da Draghi e nella traiettoria delle nuove esigenze di chi vuole fare vacanza dopo l’allarme pandemia». Se non fosse che anche per l’estate 2021 non si fa trovare pronta con le opere pubbliche ultimate. «Per tornare ai livelli pre-pandemia ci vorrà tempo. Ma noi siamo pronti. Stiamo allestendo un importante calendario di eventi in sicurezza, dalle mostre, alle arene cinematografiche, alla Notte Rosa diffusa nello spazio e nel tempo, agli eventi sportivi che già nel mese di maggio porteranno Rimini al centro del calendario nazionale di diverse discipline, come la pallavolo». Sono ancora le parole del sindaco. Bene gli eventi, ma non basta. C’è qualcosa che viene prima, e sono i cantieri.
Ma c’è un altro tema che resta nell’ombra. Il «green pass covid» nazionale, che entrerà in vigore dalla seconda metà di maggio, consente la circolazione sul territorio nazionale. Poi dovrebbe arrivare il «green pass europeo», da giugno, ed è qui che si apre la questione. Attraverso un’app dotata di codice Qr (o in formato cartaceo), il certificato attesterà alcune semplici e fondamentali informazioni: l’avvenuta vaccinazione contro il Covid19, le dosi ricevute, la guarigione nei sei mesi precedenti, la presenza degli anticorpi (con il relativo test in grado di comprovarlo) oppure l’esito negativo di un tampone. Sono gli stati membri della Ue che devono stabilire i requisiti di ingresso.
La Grecia ha deciso di aprire ai viaggiatori vaccinati anche con lo Sputnik V, l’Italia che fa? Prima della pandemia gli operatori turistici e commerciali di Rimini hanno fatto festa con i turisti russi sbarcati al “Fellini”. Il Comune di Rimini e la Regione Emilia Romagna cosa intendono fare? Vogliono o no fare “pressioni” sul governo per assicurarsi ancora i viaggiatori provenienti dalla terra di Putin? Su questo il sindaco di Rimini non ha proferito parola. L’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, che pure è pronto a concedere 12milioni di euro ad Airiminum per disporsi sulla piattaforma di lancio degli investimenti, pure.
Anche solo per non andare troppo indietro negli anni, nel 2019 la Russia ha portato a Rimini 544mila presenze su 1.259.624 di presenze totali alla voce “altri paesi europei”.
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