Imposta di soggiorno: solo il 16% dell’entrata va a favore del turismo

Imposta di soggiorno: solo il 16% dell’entrata va a favore del turismo

Su 7.352.727 di introito della imposta di soggiorno, nel 2018 l'amministrazione comunale di Rimini per iniziative in campo turistico ha speso poco più di un milione. Ecco il resoconto, voce per voce.

Nel 2018 solo il 16% della cospicua entrata di 7.352.727,66 euro incamerati grazie alla imposta di soggiorno è andato a favore di iniziative nel turismo. Nel 2017 la percentuale era stata del 15%. Il grosso del gettito continua ad essere utilizzato alla voce “spese per interventi di riqualificazione” (60,55%).
Ma andiamo con ordine.
Secondo le Disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale, il ricavato della imposta va “destinato a finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali”. E “può sostituire, in tutto o in parte, gli eventuali oneri imposti agli autobus turistici per la circolazione e la sosta nell’ambito del territorio comunale”. Una entrata principalmente a beneficio del turismo, dunque.

Come ha speso questa somma il Comune di Rimini che, lo ricordiamo, viene pagata da chi alloggia nelle strutture ricettive?
In campo turistico ha destinato 1.177.229,11 euro; in campo culturale 1.676.051,53 euro; in campo sportivo 46.608,28 euro; per interventi di riqualificazione 4.452.838,74 euro.

Vediamo nel dettaglio. Per il turismo.
1) per “prodotti turistici grandi eventi (Capodanno più lungo del mondo, Notte rosa, Al Meni, Molo Street Parade, prodotto turistico Ferragosto…)”: 642.989 euro;
2) Food valley: 46.250,33 euro;
3) marketing territoriale, promozione e comunicazione turistica: 101.522,07 euro.
4) Gran Premio di San Marino Moto GP: 127.809,97 euro;
5) iniziative di accoglienza turistica: 120.000 euro;
6) contributi ad associazioni ed enti per eventi e manifestazioni: 67.496,46 euro;
7) Destinazione Turistica Romagna: 66.682,66 euro;
8) premi assicurativi per eventi: 4.478,62 euro.
Totale: 1.177.229,11

Spese in campo culturale
1) spese per manifestazioni musicali e culturali: 535.706,44 euro;
2) servizi di guida, esposizione e aperture straordinarie musei: 113.203,78 euro;
3) iniziative cinematografiche dedicate a Fellini: 36.426,99 euro;
4) spese per allestimenti, noleggi e servizi: 12.944,65 euro;
5) spese pubblicitarie e di promozione attività teatrali e culturali: 13.956,99 euro;
6) celebrazioni Sigismondo Pandolfo Malatesta: 23.920 euro;
7) eventi teatro Galli: 833.890,21 euro;
8) interessi passivi su mutui per motori culturali (quota parte): 106.002,47 euro;
Totale: 1.676.051,53 euro.

Spese in campo sportivo
1) acquisto beni, gadget e servizi per celebrazioni: 3.029,06 euro;
2) spese di pubblicità: 3.297,18 euro;
3) contributi e trasferimenti ad enti, associazioni per organizzazione iniziative in ambito sportivo-turistico: 40.282,04 euro.
Totale: 46.608,28 euro.

Per interventi di riqualificazione
1) gestione strade nelle manifestazioni ed eventi: 297.261,96 euro;
2) pulizia sbocchi a mare e interventi di risanamento: 130.080,45 euro;
3) gestione della comunicazione sulla qualità delle acque di balneazione: 25.000 euro;
4) campionamento ed analisi sabbie ed acque: 11.874,44 euro;
5) gestione del verde pubblico zona turistica: 400.000 euro;
6) potenziamento estivo trasporto pubblico locale: 1.293.612,74 euro;
7) potenziamento estivo pubblica illuminazione: 840.000 euro;
8) P.S.B.O. quota capitale mutuo Cassa Depositi e Prestiti: 626.648,88 euro;
9) P.S.B.O. quota interessi mutuo Cassa Depositi e Prestiti: 255.459,82 euro;
10) interessi passivi su mutui per arredo urbano e viabilità: 572.900,45 euro;
Totale: 4.452.838,74 euro.

Partiamo dalla forma. Il rendiconto lascia molto a desiderare. Buona parte delle voci non consentono di risalire con chiarezza alla spesa: “eventi teatro Galli”, “celebrazioni Sigismondo Pandolfo Malatesta”, “marketing territoriale, promozione e comunicazione turistica”, “Destinazione Turistica Romagna”, “iniziative di accoglienza turistica”, “spese per manifestazioni musicali e culturali” (oltre mezzo milione di euro), solo per fare alcuni esempi, sono definizioni talmente generiche da rendere incomprensibile il motivo della spesa.

Passiamo alla sostanza. E’ opportuno pagare con l’imposta di soggiorno il mutuo del piano di balneazione? O gli interessi passivi per l’arredo urbano e la viabilità? Voci che da sole assorbono 1 milione e 500 mila euro circa? Quando le spese in campo turistico in totale si fermano a poco più di 1 milione?

L’amministrazione comunale nel 2019 ha introdotto dei rincari. Per i gestori delle strutture sono previsti obblighi stringenti, sanzioni da 25 a 500 euro per violazioni alle disposizioni regolamentari, per chi non versa o versa in ritardo anche di un solo giorno l’imposta di soggiorno incassata dal cliente, si configura il reato di peculato con segnalazione alla procura della Repubblica (più di cento le denunce scattate da quando è entrata in vigore l’imposta a Rimini nel 2012) e alla Corte dei conti.
Visto che palazzo Garampi usa il pugno di ferro nella riscossione della imposta, dovrebbe quanto meno rendicontare con la maggiore trasparenza possibile il suo utilizzo e investire molto di più in maniera diretta nel turismo. Magari decidendo insieme ai portatori di interesse del settore turistico, come destinare l’introito dell’imposta di soggiorno.

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