Il green pass connesso alla negatività del tampone in molti casi impiega ad arrivare all’app IO o al fascicolo sanitario oltre 48 ore. E a farne le spese, anche a Rimini, sono stati diversi docenti.
Manca ancora qualche giorno all’inizio della scuola per gli studenti, ma già gli insegnanti cominciano a scaldare i motori con i primi incontri preparatori il nuovo anno scolastico.
La novità di quest’anno è l’inserimento del green pass obbligatorio.
Sappiamo ormai tutti che per avere diritto all’agognato lasciapassare verde vi sono alcuni possibili requisiti:
– essere guariti dal covid da meno di 6 mesi;
– aver fatto la prima dose di vaccino da 15 giorni;
– aver completato il ciclo vaccinale;
– avere un tampone negativo nelle ultime 48 ore.
Non si sono constatati particolari problemi per le prime tre casistiche.
Cosa sta succedendo invece a chi ha diligentemente (e a norma di legge) effettuato il tampone?
Accade a tanti insegnanti che il green pass, connesso alla negatività del tampone, in molti casi, impieghi ad arrivare all’app IO o al fascicolo sanitario oltre 48 ore (validità del green pass da tampone). Nella giornata di oggi, molti insegnanti che si sono presentati a scuola senza avere fisicamente il green pass, per il motivo succitato, ma con certificato di tampone negativo fatto entro le 48 ore (e quindi a norma di legge), sono stati tenuti fuori da scuola. In alcuni casi hanno dovuto firmare un documento attestante come non fossero in possesso di green pass e sono stati rimandati a casa.
La situazione potrebbe dare ottimi spunti per una commedia all’italiana se non risultasse grottesca per i tanti insegnanti che, sobbarcatisi i costi e i disagi legati al tampone, si vedono impedita la possibilità di lavorare.
Inoltre bisogna tenere presente che la giornata di lavoro saltata dovrebbe essere trattenuta dallo stipendio.
Visto l’evidente malfunzionamento dei supporti tecnologici, si spera vivamente che da domani il certificato di tampone negativo sia considerato parimenti al green pass.
Il diritto al lavoro è citato non di rado nella “costituzione più bella del mondo”, non vorrei che tale diritto e tale costituzione fossero calpestati per un banale problema tecnico burocratico.
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