Il dossier con gli studi progettuali per il terzo casello a 1,5 km dai padiglioni, dopo essere stato inviato al Ministero a luglio, è stato formalmente presentato al ministro leghista, che ha preso impegni ad andare avanti
Il terzo casello dell’A14 si farà? Se fosse per IEG, Comune, Provincia (e anche la Regione Emilia-Romagna che l’ha inserito nel Piano regionale integrato dei trasporti 2025), sarebbe già cosa fatta. Ma di mezzo c’è ovviamente il Ministero dei Trasporti, che resta a capo delle scelte che riguardano la rete autostradale in tutta Italia, Rimini compresa. Ragion per cui, dopo averlo inviato al Ministero, il sindaco Jamil Sadegholvaad insieme al presidente di Ieg Maurizio Ermeti e all’assessore ai lavori pubblici Mattia Morolli hanno presentato direttamente al ministro Matteo Salvini (a latere della sua partecipazione al Meeting) il dossier che riassume gli impatti positivi in termini economici, di accessibilità e ambientali – compresa un’analisi dettagliata dei flussi di traffico – legati alla realizzazione del terzo casello autostradale dell’A14 in corrispondenza di Rimini Fiera. Un’opera ritenuta essenziale per Ieg – che tra gli spazi di Rimini a Vicenza risulta il polo fieristico terzo in Italia in termini di superficie espositiva coperta – e per il territorio riminese, sia per le possibilità di sviluppo della Fiera, sia per gli effetti sulla mobilità cittadina e sull’accessibilità complessiva. L’amministrazione comunale ha raccolto da parte del Ministero la conferma ad approfondire negli aspetti tecnici il progetto, con l’auspicio da parte di Comune e Ieg che si possa passare a stretto giro alla fase operativa, definendo modalità, tempistiche, risorse. “Mi sono fatto carico di prendere in mano la faccenda con Autostrade – le parole di Salvini raccolte anche dal Resto del Carlino –. Spero di arrivare al prossimo Meeting con buone notizie concrete visto che sono due anni che ne stiamo parlando”. Un’aspettativa che viene condivisa da sempre da Confindustria (anche se con qualche critica alle amministrazioni locali) anche da Legacoop: Paolo Lucchi, presidente di Legacoop Romagna, Valerio Brighi, vicepresidente, e Giorgia Gianni, coordinatrice territoriale Rimini, ricordano infatti che “il terzo casello della A14 in corrispondenza della Fiera di Rimini è una delle opere che Legacoop Romagna e le sue cooperative associate ritengono da tempo indispensabili per il sistema infrastrutturale riminese e romagnolo”.
LA VERA SCELTA SBAGLIATA FU DI RIMINI
Al di là del traffico e della mobilità dei riminesi (e dei turisti), una delle questioni prioritarie è l’allineamento ai grandi player italiani e internazionali del settore fieristico, visto che ad oggi la Fiera dista 6km dal casello più vicino, quello di Rimini nord, distanza superiore ai benchmark italiani ed europei). Il progetto prevede infatti che il nuovo casello Rimini Fiera disti appena 1,5 km dai padiglioni. La domanda che tutti si fanno, ma che nessuno ha il coraggio di esplicitare è: perché hanno fatto la Fiera così distante? Perché non si sono sfruttate le potenzialità edificatorie e urbanistiche di altre zone più vicine ai due caselli autostradali esistenti? Perché si scelse un’area così svantaggiata a livello logistico, tanto che oggi ci si lamenta che tutte le altre fiere hanno un casello più vicino? Lo scoprono oggi che ci vuole l’autostrada, l’aeroporto e il treno vicino alle fiere? Tutte cose che a Rimini sono lontane dalla fiera, ma che erano già presenti prima che la fiera si spostasse a Viserba…
Tutte domande che anche a Roma qualcuno si starà facendo e forse si è dato anche qualche risposta, visto che il dossier presentato a Salvini era stato inviato già da oltre un mese al Ministero e nessuno si è degnato di rispondergli. Del resto il problema se lo sono creati i riminesi quando hanno deciso di realizzare la nuova Fiera lontano non da uno ma da ben due caselli. Una scelta sbagliata (senza considerare l’impatto che ha avuto sulla viabilità e la logistica dal 2001 a oggi) che ora si vuole correggere con un terzo casello autostradale. Che, per carità, serve come il sole per i bagnini, ma resta una soluzione a un problema che non c’era.


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