La Lega Nord presenta Pecci ma spera in Salvini (che arriva a marzo)

La Lega Nord presenta Pecci ma spera in Salvini (che arriva a marzo)

Chi si aspettava il colpo di genio, magari una di quelle trovate comunicative (abbiamo scherzato, volevamo che se ne parlasse, il candidato vincente n

Chi si aspettava il colpo di genio, magari una di quelle trovate comunicative (abbiamo scherzato, volevamo che se ne parlasse, il candidato vincente non è Marzio Pecci e oggi ve lo presentiamo) nelle quali Matteo Salvini è maestro, è rimasto deluso. Stamattina Jacopo Morrone ha fatto togliere giacca e cravatta all’avvocato riccionese e gli ha fatto indossare la felpa bianca con la scritta RIMINI. E così tutti gli altri seduti al tavolo: da Vallì Cipriani a Pompignoli, Cecchini ed altri (nemmeno uno di Rimini, ma Pennabilli, Coriano, Forlì, Montefiore, ecc.). Perché vince la squadra, ha ripetuto più volte lo stesso Morrone. Che però non deve essere nemmeno un grande esperto di calcio, altrimenti saprebbe che la squadra, senza gli uomini che vanno a goal, è destinata alla retrocessione.
Presentazione del candidato, dunque: piace solo alla Lega Nord e forse ad una lista civica che verrà svelata in futuro (stamattina è stata annunciata). E’ proprio Marzio Pecci, già noto per i suoi trascorsi politici a Riccione, che hanno spaziato dal centrosinistra al centrodestra. In sala nemmeno un rappresentante di Forza Italia (“incontrerò Mignani al termine di questa conferenza stampa”, ha detto Morrone), Fratelli d’Italia, Dreamini.
Marzio Pecci si è presentato (mettendo molto l’accento sui suoi legami con Rimini), ha sfiorato qualche contenuto programmatico (sicurezza, economia, turismo, cultura), scivolando subito su “Rimini città romana e medievale”, in questo perfettamente in sintonia col sindaco Gnassi del “castello medievale“.
Morrone ha detto che le porte restano aperte verso Forza Italia e Fratelli d’Italia, ma subito dopo ha aggiunto che per essere della partita costoro devono accettare il candidato imposto da loro. “Lavorerò insieme al partito per il dialogo con le altre forze politiche per tentare di creare una coalizione vincente e quindi avere maggiori chance per ribaltare l’amministrazione riminese”, ha detto Pecci. “La Lega può andare al ballottaggio da sola, è chiaro che andarci in coalizione significa aumentare le possibilità di vittoria”. E per dimostrare la sua buona volontà di mettere insieme una coalizione ha infierito sulla “classe dirigente di Fi che a Rimini oggi vale il 5-6% e quindi ha difficoltà a selezionare un proprio candidato” mentre “Gioenzo Renzi è un altro soggetto verso il quale ho grande simpatia e stima, però ha una personalità un po’ difficile e fa tutto un lavoro per essere lui il candidato sindaco”. Una bella comitiva.
Perché la fuga in avanti della Lega? Perché ad oggi non sono arrivate proposte credibili e concrete di altre candidature e perché manca poco al voto, non si poteva aspettare ancora. Però se Linda Gemmani volesse fare il vicesindaco o l’assessore, avanti, c’è posto. Parola di Morrone. “Siamo aperti a qualsiasi contributo di idee”. Ma il candidato lo scelgono loro e nonostante questo non ha nulla dei tratti distintivi del leghista. “Questa è la squadra e vinceranno le forze politiche che appoggeranno questo progetto”. Fra fine febbraio e primi di marzo a Rimini arriverà Matteo Salvini. Quando la fede è debole il popolo reclama il miracolo.
“Noi dovremmo andare a fare una foto di sotto, se sono terminate le domande…”. La conferenza stampa è stata chiusa così. Si apre una campagna elettorale entusiasmante e certamente vittoriosa.

COMMENTI

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  • Mattia 9 anni

    Ma come siamo bravi a stravolgere la realtà dei fatti (oltre ai nomi, il segretario della Lega è Morrone non Marrone), sinonimo di scarsa conoscenza oltre che superficialità. La Lega ha mostrato la sua presenza sul territorio partendo per tempo al fine di condurre una battaglia elettorale con finalità di vittoria, non di spartizione di poltrone come accadeva in passato; è una realtà alla quale sempre più cittadini del territorio stanno facendo riferimento e che presenta nuove forze giovani che rappresenteranno la classe politica del futuro, non basata sulla protesta fine a se stessa ma sulla proposta proattiva. Il fatto ipotizzato che anche Gnassi abbia parlato della Rimini storica non vuol dire nulla, l’importante è come si intende raggiungere i risultati che ci si prefigge, non il solo fatto di avere dei punti similari. Con il m5stelle così diviso sul territorio ed in costante calo di consensi l’unica vera opposizione siamo noi e lo dimostreremo.

    • A fare la differenza fra Gnassi e Grassi è una consonante, fra Marrone e Morrone una vocale. Un semplice errore. Forze giovani sì, ma a rappresentarle è stato scelto uno che era giovane fino a 20 anni fa. Divisione nel M5S? Quella del centrodestra invece è un’orchestra che canta ad una voce sola.

  • Marco 9 anni

    Cavoli…la Lega incomincia ad impensierire seriamente.

    Bene così!