La stroncatura galattica sul «lavatoio per piedi» che chiamano “fontana del fossato”

La stroncatura galattica sul «lavatoio per piedi» che chiamano “fontana del fossato”

Poche parole, ma taglienti come rasoi, sull'opera che di fatto ha cancellato la storica piazza di Rimini sostituendola con una vasca d'acqua «indegna», che viene utilizzata per finalità molto meno nobili dei sogni felliniani. Leggete cosa scrive il prof. Giulio Zavatta.

Un’altra stroncatura galattica va registrata sulla piazza-non-più-piazza Malatesta e in particolare il bersaglio è quell’ampia distesa d’acqua che è già stata definita in tanti modi: laghetto, jacuzzi 4 e mezzo (evidentemente 8 e mezzo, fellinianamente parlando, sembrava troppo), pozza, fabbrica della nebbia, pseudofossato con l’acqua sporca e riciclata (Giovanni Rimondini), e chissà che altro. Il commento, postato sulla pagina Facebook del “prof”, però, dovrebbe far venire le orecchie rosse al sindaco e a chi ha contribuito a piazzare davanti al castello questo spettacolo di “valorizzazione del patrimonio culturale e architettonico della città” (così la pensano a palazzo Garampi nonostante le bordate che stanno piovendo sull’opera… buffa) in grado, secondo il primo cittadino, di attrarre visitatori da tutto il mondo. Se fosse il voto di  un esame universitario sarebbe una clamorosa bocciatura, con lo studente-sindaco (e chi per lui) rispedito a casa ad approfondire l’argomento.
Va aggiunto, prima di dare spazio al giudizio, che il professore non è una persona poco qualificata ad esprimersi su piazza Malatesta, il castello e più in generale i “beni culturali” della nostra città. Non solo perché insegna storia dell’arte moderna e metodologia della ricerca storico artistica al Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ma anche perché li ha studiati: ha pubblicato per Panozzo Luca Beltrami e il ripristino del fossato, Sigismondo Pandolfo Malateta signore di Rimini, su “Romagna Arte e Storia” l’interessante Il disegno di Antonio da Sangallo il Giovane della pianta della Rocca malatestiana di Rimini, è stato il curatore della mostra sulla Madonna Diotallevi di Raffaello, argomento sul quale si trova in libreria Raffaello, la Madonna Diotallevi. La vicenda storico-critica (NFC edizioni) e tanto altro. Ora tacciano i preamboli. Così parlò il prof. Giulio Zavatta.

«I monumenti vengono percepiti come tali, e quindi vengono rispettati dalle persone civili. Quando si fa qualcosa per mortificare un monumento, e lo si chiama beffardamente “fontana del fossato” (che proprio a causa di quella fontana cementizia non è stato scavato), la prova provata che non ha nulla a che vedere con l’essenza monumentale del castello è l’uso che ne è stato fatto fin dal primo giorno, un uso che deriva dalla percezione della gente. E’ un lavatoio per piedi o per pannolini inzuppati. La percezione è quella, non certo di evocare un fossato, che di fatto è una zona inaccessibile. A Rimini dove tutto si immagina, immaginavano questa cosa indegna per un monumento e per il suo contesto?»

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