Dopo avere preso atto dello stato un po' penoso in cui versano le antiche mura di cinta cittadine del Centro, proseguiamo il tour tra via Madonna della Scala e via Giacomo Matteotti.
Dopo avere preso atto dello stato vergognoso in cui versano le antiche mura di cinta cittadine del Centro, vediamo, per completezza, come se la passano quelle presenti tra la via Madonna della Scala e via Giacomo Matteotti.
La cinta muraria medievale, edificata per volere di Galeotto I Malatesta nel 1359, fu costruita tra la metà del XIV e l’inizio del XV secolo, a difesa della città e del borgo San Giuliano, seguendo un tracciato leggermente esterno rispetto alle precedenti mura di età repubblicana e federiciana.
Uscendo dalla Porta Gervasona la situazione appare migliore rispetto a quella delle mura del Centro, segno che in passato qualche opera di restauro è stata probabilmente eseguita. Anche se alcuni nuovi interventi sarebbero auspicabili. Verosimilmente risparmiate dagli effetti dell’ultima guerra e della umana distruzione, conservano ancora qualche torrione nel suo volume originale, tanto da rendere bene l’idea di cosa significasse quel sistema difensivo.
Per il resto i medesimi baluardi abbassati nella loro altezza, mostrano qualche imbrattatura a vernice del solito cretino di turno, e tanta vegetazione incolta al pari di quella delle già citate consorelle. Anche in questo caso facilmente ovviabile con una minima periodica manutenzione. Ma forse proprio perché situate in una via secondaria, può valere il detto “occhio non vede cuore non duole”.
Diversa invece è la situazione dalla parte di Via Matteotti, adiacenti ad un simulacro di giardino pubblico peraltro mal riuscito. Qui, dove si mostrano le antiche cannoniere, la parte posteriore dei fortilizi ed altri interessanti aspetti costruttivi, regna la desolazione e la solita sciatteria.
Qualche mesto giochino per bimbi, alcune panchina piena di scritte, la totale assenza di percorsi pedonali o aiuole delimitate, con le conseguenti aree fangose.
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