Le sorprese di Piazza Tre Martiri

di Marco Ferrini L’antico foro romano situato all’incrocio tra il cardine ed il decumano, da sempre è stato il luogo più animato della città. Ha visto

di Marco Ferrini

L’antico foro romano situato all’incrocio tra il cardine ed il decumano, da sempre è stato il luogo più animato della città. Ha visto Giulio Cesare arringare i legionari romani, “Alea iacta est”, divenuto il motto del gonfalone di Rimini; ha visto Sant’Antonio da Padova, portoghese di Lisbona, mandato a Rimini per sconfiggere l’eresia patarina ed invocare uno dei più importanti miracoli eucaristici (la mula che si inginocchia di fronte al Santissimo). A questo proposito si evidenzia la lapide (*) sull’abitazione di Bonvillo, capo dei patarini, recentemente restaurata al civico n. 4 della Piazza.
1557-tre-martiri 1557Nella stessa piazza, sotto i porticati all’incrocio con via Garibaldi e di fronte ad una nota griffe di abbigliamento, troviamo una cosa singolare poco conosciuta dai riminesi. Su di un pilastro è incisa una antica insegna commerciale (vedi foto) con una data 1557, era questo luogo di beccherie e botteghe.
Nelle adiacenze si notano antichi capitelli, gotici e rinascimentali, si tratta di materiale di riporto riutilizzato nella costruzione dei porticati. Alcuni capitelli sarebbero da restaurare poiché in pessime condizioni.

(*) “Qui ove abitò l’eretico BONVILLO cui rifulse la divina grazia pel miracolo della mula adorante il SACRAMENTO operato da S.ANTONIO di PADOVA. I coniugi G.° DELLAMORE – M.a D.a CAROSIO proprietari della casa. Nel VII Centenario Antoniano. Q.M.P. 15 giugno 1932”

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