Lo chiameremo Andrea

Lo chiameremo Andrea

In campagna elettorale è stato un giochetto: hanno cancellato quell'impronunciabile Sadegholvaad ed optato per il più semplice Jamil. Ma adesso che indossa la fascia tricolore bisognerà chiamarlo come l'anagrafe comanda. O no? Una soluzione ci sarebbe e ve la dimostriamo anche con un video.

Potrebbe sembrare un controsenso, ma nonostante la nota esterofilìa degli italiani, pare che il nostro popolo sia poco portato per le lingue straniere. Quando siamo costretti a pronunciare vocaboli esotici, ci muoviamo con scarsa dimestichezza. Se a questo associamo una leggera forma di mediterranea indolenza, ecco svelato il motivo per cui a volte ci capita di fare una dannata fatica a digerire i nomi propri d’oltre confine.
I riminesi, in linea di massima non fanno eccezione a tale italica tendenza. Da diversi anni i nostri concittadini sono in grave difficoltà, oggi a maggior ragione allorché devono riferirsi al loro nuovo sindaco, Jamil Sadegholvaad, nato a Rimini nel 1972 da padre iraniano e madre indigena. Dirò in seguito perché l’annata ’72 sia un singolare segno del destino. Va detto che il nome di battesimo (Jamil) è dolce e piuttosto semplice da pronunciare, mentre ciò che mette in crisi è il cognome, anche se a ben guardare, questo non dovrebbe essere particolarmente ostico in quanto si legge esattamente come è scritto. Non saprei dire se l’inciampo sia dovuto alla lettera “h”, alle due “aa” in sequenza o alle dodici lettere che compongono il cognome. Fatto sta che in tutti gli articoli che mi è capitato di leggere sull’ex assessore e in cui compaiano i commenti dei lettori, alcuni si lamentano chiosando con frasi del tipo: “impronunciabile cognome”, “ma che nome è?”, “è troppo complicato anche da leggere” oppure “mi si attorciglia la lingua” e così via. Ma la soluzione c’è ed è semplicissima. È abbastanza frequente che persone straniere che abitano nel nostro Paese adottino un ulteriore nome italiano oppure, ove possibile, traducano il proprio nel nostro idioma per darsi una sorta di spinta integrativa. Se fossi nei panni di Sadegholvaad (più riminese di molti) di cambiarmi nome non ci penserei nemmeno, tanto più che insediatomi come novello sindaco da poche ore, sono coadiuvato da una giunta nuova di zecca (quota del 30% di vecchi assessori; così, per celiar!). E dopo tanto corpulento rinnovamento, modificare anche il nome, questo proprio no. Come si potrebbe dargli torto? Allora, casomai, lo faremo noi cittadini. Ci viene in soccorso il titolo di una pellicola del 1972 che, meraviglia delle casualità, come più sopra accennato coincide con l’anno di nascita di Jamil. Il film, attori Nino Manfredi e Mariangela Melato e diretto da Vittorio De Sica è “Lo chiameremo Andrea”.
A Jamil andrà meravigliosamente a genio. E per i riminesi, tanto non cambia nulla…

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