Leggo con interesse la lunga intervista a Maurizio Melucci, comparsa su riminiduepuntozero.it. In particolare i riferimenti alle prossime elezioni mer
Leggo con interesse la lunga intervista a Maurizio Melucci, comparsa su riminiduepuntozero.it.
In particolare i riferimenti alle prossime elezioni meritano più di una precisazione.
Anzi, il sig. Melucci ha bisogno che gli venga rinfrescata la memoria su alcuni aspetti.
Secondo lui, il PD “non rischia assolutamente niente” alle prossime elezioni, manca infatti una Renata Tosi riminese in grado di insediare Gnassi che, rinvio a giudizio a parte, ha già prenotato il secondo giro di giostra potendo contare su un centro-destra inesistente.
Come se, tra l’altro, accuse così pesanti possano essere trascurate.
Bene: capisco che Melucci sia un uomo di partito e non si possa permettere tentennamenti nel dimostrare fedeltà alla causa, ma lo sono anch’io e mi permetto di ricordargli alcune cose.
A Rimini manca una Renata Tosi?
Forse Melucci ignora che il nome del Sindaco di Riccione è stato ufficializzato un paio di mesi prima delle elezioni. All’appuntamento elettorale riminese manca più di un anno.
Io non starei così tranquillo.
A Riccione il PD aveva accettato l’idea del ballottaggio, ma come massimo risultato possibile per la coalizione di centro-destra. Poco più di una seccatura per loro. Al massimo, si sono detti, dovremmo rimandare la festa di due settimane.
Riccione insegna che bisogna aspettare le 11 di sera del secondo turno delle elezioni per stappare lo champagne.
La questione rinvio a giudizio: è sempre bello vedere come il PD si senta sempre la vittoria in tasca. Chissenefrega degli elettori. Tanto ci votano lo stesso. Se Gnassi viene rinviato a giudizio, magari cambiamo sindaco e risolviamo il problema.
Il punto è che l’attuale inquilino di palazzo Garampi è tra i sindaci meno amati d’Italia. L’opinione dei Cittadini dovrebbe contare qualcosa, per lo meno per un partito che si chiama Democratico, non solamente nel caso in cui venga rinviato a giudizio.
Qui emerge una stortura di cui il PD è spesso vittima: quella di confondere Amministrazione e Partito. E’ finita l’epoca in cui le segreterie politiche decidono e gli organi amministrativi ratificano.
Soprattutto ora che molti Comuni della Provincia non rispondono più agli ordini del PD, la gerarchia va chiarita: l’Amministrazione è un gradino sopra.
Saranno le elezioni a decidere il nuovo Sindaco, non un direttivo.
Centro-destra inesistente: qui Melucci si contraddice, nel liquidare le liste civiche come un fallimento annunciato, assicura che la battaglia si svolgerà tra i grandi partiti nazionali.
E’ proprio sicuro che la politica nazionale sarà così favorevole al suo partito, fra un anno?
Perchè, allora, il Premier sta accelerando così tanto sulla nuova legge elettorale?
In ogni caso Forza Italia è ripartita e ha intenzione di essere protagonista, a livello nazionale e locale.
I prossimi mesi saranno pieni di novità.
Il grande fiorire di liste civiche dovrebbe poi fare riflettere sul fatto che, rispetto a quanto viene sostenuto, sia vero proprio il contrario: ai Riminesi questo PD non va più bene.
Il fatto che scendano in campo numerosi lo dimostra chiaramente.
Giulio Mignani
Responsabile Provinciale Forza Italia
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