Inaugurato il nuovissimo Terrybell Palace, una delle più grandi sale da gioco legale d'Italia con ben 1.300 metri quadri di struttura, non solo per le slot comunque
Mentre imperversano le richieste e le proposte per il luogo dove insediare il secondo Palacongressi di Rimini, la candidatura della colonia ex Novarese fa sognare Miramare e tutta la zona sud. Un’opera e un’operazione immobiliare, oltre che viabilistica e di servizi, che trasformerebbe l’intero quartiere, spesso “dimenticato” nelle grande riqualificazioni pubbliche. Un quartiere consegnato a “zona di confine” se non periferia, nonostante sia l’area dirimpettaia dell’aeroporto. Magari sono solo idee, magari sono patacate, di certo sono promesse politiche di un certo peso. E sulla base di queste si sogna… poi, però, ci si sveglia e Miramare si è appena svegliata scoprendosi più Las Vegas che nuovo quartiere congressuale. Tutta un’altra storia, insomma.
La notizia, del resto, era nell’aria da tempo, visti i lavori che Romagna Giochi ha avviato recentemente e l’inaugurazione del nuovissimo Terrybell Palace – una delle più grandi sale da gioco legale d’Italia con ben 1.300 metri quadri di struttura in cui comunque ci sono svariate attività e non solo le slot machine – ne è il giusto compimento. “Un progetto ambizioso, frutto di uno sforzo enorme e di mesi di lavoro giorno e notte”, ha spiegato l’amministratore delegato di Romagna Giochi, Riccardo Sozzi, ha ricordato il lungo percorso che ha portato all’inaugurazione: “Un ringraziamento speciale va ad Andrea e Chiara Terrabusi, che hanno creduto fortemente in questa idea e l’hanno perseguita fino in fondo”. La cosa che più ha dato nell’occhio, però, sono le foto del taglio del nastro, in cui si riconosce l’assessore alle attività economiche del Comune di Rimini, Juri Magrini (sembra in compagnia di Simone Gobbi, presidente del consiglio comunale di Riccione): sui social si è scatenata subito la polemica, visto il settore così delicato in cui si colloca questa nuova attività. Va da sè che l’attività è ovviamente legittima e in regola – e ci mancherebbe – ma forse per opportunità sarebbe stato più prudente non presenziare al taglio del nastro.
Le motivazioni sono ben esplicitate nelle dichiarazioni del direttore di Agimeg Fabio Felici, riprese dal sito dell’agenzia specializzata, che ha sottolineato come l’apertura in Emilia Romagna, una delle regioni più restrittive sul gioco, rappresenti un atto di coraggio e di visione imprenditoriale: “Il gioco pubblico deve essere inteso come intrattenimento, non come minaccia. Non è il ‘gioco rovinafamiglie’ che qualcuno vorrebbe far credere, ma un comparto che offre intrattenimento, lavoro, legalità e risorse allo Stato”.
Ora, non spetta a noi dare patenti di moralità o di etica imprenditoriale, proprio per non passare per quanti “vogliono far credere” quello che il direttore Felici esplicita. La gente, pensiamo, abbia un’idea molto chiara di queste attività. Anche e soprattutto chi abita a Miramare, che spera nel Palas ma si scopre Las Vegas.


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