Montevecchi (Lega) a tutto campo: «Bussola è difesa della vita, famiglia e libertà educativa». E sulle comunali: «Non mi candido ma sarò in prima linea»

Montevecchi (Lega) a tutto campo: «Bussola è difesa della vita, famiglia e libertà educativa». E sulle comunali: «Non mi candido ma sarò in prima linea»

Matteo Montevecchi, 27 anni, è il giovane consigliere regionale eletto un anno fa nelle fila della Lega nella provincia di Rimini, unico rappresentante del centrodestra locale a Bologna. Con lui facciamo il punto sui temi che lo stanno maggiormente impegnando e sulle elezioni comunali di Rimini.

È passato giusto un anno dall’insediamento dell’Assemblea legislativa espressa a seguito delle elezioni del 26 gennaio 2020. Forse i 12 mesi più difficili per il nostro paese dalla seconda guerra mondiale. Qual è il suo personale bilancio?
È stato un anno difficile, poiché ci siamo ritrovati immediatamente nel mezzo di questa emergenza legata al Covid-19 e a restrizioni che nessuno avrebbe mai immaginato di vivere, che hanno naturalmente caratterizzato la maggior parte della nostra azione politica e delle tematiche affrontate in questi 12 mesi. Ho trovato un gruppo della Lega unito e affiatato in Regione, chi aveva affrontato già una legislatura ci è stato d’aiuto fin da subito e ci siamo dedicati al lavoro per mettere sul campo proposte e dare risposte ai cittadini, se pur dall’opposizione, sempre animati dallo spirito costruttivo. Portiamo con noi la responsabilità di svolgere questo ruolo, che ci è stata affidata dai cittadini e ne siamo consapevoli, specialmente in un periodo storico complicato e delicato come quello che stiamo ancora vivendo.

C’è qualche tema di rilievo locale o regionale che le è più caro?
La difesa della vita, della famiglia e della libertà educativa sono e rimangono la bussola che muove il mio impegno politico. Ci siamo battuti in questi mesi in consiglio regionale, in aula e in V commissione, dove sono capogruppo Lega, per sostenere le scuole paritarie, con particolare attenzione alle non convenzionate, non calcolate nei finanziamenti regionali. Su questo tema fondamentale ho portato un Question Time in aula per chiedere alla Giunta di istituire un sistema di “Dote Scuola”, in modo da consentire una reale libertà di scelta a tutte le famiglie. Proposta rimasta inascoltata a causa di pregiudizi ideologici che ancora purtroppo permangono. Inoltre, un altro tema fondamentale è quello legato alla difesa della vita. Siamo in un momento storico in cui viene banalizzato sempre di più l’aborto, ridotto a pratica “fai da te” da eseguire a casa, dopo somministrazione della pillola Ru486 in day hospital o addirittura in consultorio. In Regione ho chiesto di bocciare le nuove linee guida ministeriali adottate dall’Emilia Romagna, ma anche di promuovere l’attivazione di sportelli informativi dei centri di aiuto alla vita nei consultori e anche all’interno delle strutture ospedaliere. Nell’ultimo periodo sto lavorando ad una proposta per aiutare le donne in gravidanza con difficoltà economiche e per incentivare il sostegno alla natalità, priorità assoluta per superare il dramma delle culle vuote e che dovrebbe unire tutte le forze politiche, poiché un paese senza bambini non ha futuro.

Parliamo con il consigliere regionale riminese e non possiamo evitare qualche domanda sulle prossime, e molto vicine, elezioni comunali nel capoluogo. Cosa sta succedendo nel centrodestra riminese?
Mentre il Partito Democratico continua a litigare ogni giorno al proprio interno pubblicamente e sugli organi di stampa, mostrandosi ben distante dalle necessità reali dei cittadini, credo sia importante per noi mantenere i nervi saldi e continuare a lavorare. Sappiamo bene che il centrodestra è forte quando è unito. Ogni partito deve avere la maturità di fare quel passo indietro per farne dieci in avanti. Il centrodestra è al lavoro, ogni lista dovrà avere 32 persone pronte a correre e a presentare la propria credibilità davanti alla città e ai riminesi. Questa è la strada da seguire, tendendo la mano a quei tentativi e a quelle realtà che stanno sorgendo in città per contribuire a creare una valida alternativa. Work in progress.

A proposito, pensa di impegnarsi personalmente con una candidatura in consiglio comunale, magari come capolista, nella Lega?
Chiaramente mi impegnerò in queste elezioni amministrative in prima linea come se fossi candidato, ma vi annuncio che non scenderò in campo in prima persona. Continuerò a svolgere il ruolo che sono stato chiamato a ricoprire grazie a 5071 cittadini della provincia di Rimini che hanno riposto un anno fa la fiducia in me, ovvero quello di consigliere regionale. Non riuscirei a portare avanti gli impegni di consigliere comunale e regionale contestualmente con la giusta dedizione che meritano. Lo dico innanzitutto con sincerità nei confronti degli elettori e penso che ciò conti tanto in politica. Preferisco, come è giusto che sia, concentrarmi bene sul lavoro in Regione, svolgendo al meglio questa esperienza. Poi va sottolineato che la Lega negli ultimi anni sta crescendo e anche nel riminese possiamo continuare a costruire una classe dirigente sempre più forte e preparata. Non credo ci sia bisogno di candidare chi già ricopre altri ruoli. Le persone in gamba ci sono eccome dentro il partito, le idee anche. Tanti saranno a disposizione.

Tornando quindi al suo lavoro di eletto per la provincia di Rimini nell’Assemblea legislativa, quali sono i nodi strategici da tenere sott’occhio nel prossimo futuro per la ripartenza, in particolare del riminese?
Certamente l’emergenza legata alla pandemia e alle conseguenti restrizioni terrà ancora banco per mesi. Oltre alle necessità strettamente legate all’organizzazione del settore sanità, vedo come centrali due temi. Il primo è la ripresa economica della nostra Regione, dal turismo, alla filiera industriale, l’agricoltura, senza dimenticare il commercio e la ristorazione, innanzitutto mettendo gli operatori economici in condizione di lavorare il prima possibile con tutte le agevolazioni ed aiuti che possano dare nuovo impulso a questi settori. Il secondo tema che avrà tutta la mia attenzione sarà legato al settore della scuola: i ragazzi e i bambini sono quelli che forse stanno riportando le maggiori ferite nell’animo in questo anno terribile. Credo che tutti i livelli istituzionali debbano spendersi perché la scuola possa riprendere il prima possibile il cammino educativo che le è proprio e possa farlo in sicurezza. Non da meno continuerà l’attenzione riguardo al mondo dello sport, duramente colpito dalle chiusure e ancora in attesa di risposte concrete. Sul piano locale continuerò il mio impegno nell’ascolto delle necessità sempre crescenti che provengono dal nostro territorio per farmene portatore in Assemblea legislativa.

COMMENTI

DISQUS: 0