Il Comitato in difesa del Ponte di Tiberio aggiunge documentazione all'esposto presentato la scorsa estate. E parla di "abbattimento di una considerevole porzione di mura dei bastioni lato mare non previsto nel progetto".
Gli avvocati Giordano Fabbri Varliero e Davide Grassi “hanno provveduto a fornire al magistrato che si occupa degli esposti sul Ponte di Tiberio ulteriore materiale a integrazione della richiesta di verifica sui lavori del Tiberio Comparto 4 e 3“. Lo fa sapere il Comitato in difesa del Ponte di Tiberio, che parla di documentazione “sulla storicità delle mura medioevali-malatestiane, soggette ad un importante restauro nel 1751 e a lavori di consolidamento nel 2009” ed anche di “numerose testimonianze fotografiche e video”. Perché, spiegano, molte cose sono successe sul cantiere dopo i due esposti (compreso quello di Italia Nostra). E così, per rispondere coi fatti alla “massiccia invasione di dichiarazioni dell’amministrazione comunale, sostenute dalla locale Soprintendenza, e a una continua apologia del loro operato”, il Comitato ha voluto documentare con foto e video “come si sono svolte realmente sia le operazioni di “scucitura” dei cento buchi o “asole temporanee” delle mura malatestiane e di come si è effettivamente realizzata la rimozione della targa, certificante il restauro del 1751, in maniera assai diversa da come è stata mediaticamente propinata con sfoggio di guanti bianchi a favor d’obiettivo. Per non parlare delle personalità, avanguardia culturale dell’attuale maggioranza, che dichiarano in TV: “archeologico è solo ciò che sta sotto terra”. Non pensiamo che il Sostituto Procuratore si possa ingannare con queste pantomime, ma è giusto che abbia materiale suppletivo con cui valutare talune affermazioni. Perché noi, al contrario di chi vuol far credere che i Carabinieri abbiano già decretato la regolarità di tutto, aspettiamo la sua decisione e solo la sua”.
Conclude il Comitato: “Ma i tecnici dell’amministrazione comunale non finiscono di sorprenderci. Proprio pochi giorni prima che avvenisse il deposito in Procura, dopo aver visto una di loro prendere misure per alcune mattinate, il risultato è stato l’abbattimento di una considerevole porzione di mura dei bastioni lato mare. Non essendo questo intervento previsto nel progetto, ci correrà l’obbligo di segnalare anche questo alla Procura”.
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