Nella classifica dei prezzi più bassi Rimini mantiene una leadership poco lusinghiera

Nella classifica dei prezzi più bassi Rimini mantiene una leadership poco lusinghiera

Diciassette località turistiche da nord a sud, sondate sul prezzo medio praticato oggi per una camera doppia in hotel 3 e 4 stelle. Ad una settimana da ferragosto, Rimini è la località più conveniente. O sarebbe meglio dire più "svenduta"?

Agosto, mese di prezzi alti. Non a caso si chiama alta stagione. Ma se oggi a Rimini si può soggiornare in camera doppia alla media di 83,10 euro (tre stelle) e di 118,20 euro (4 stelle), in bassa stagione cosa potrà mai succedere?
I numeri che pubblichiamo sono il frutto di una rilevazione effettuata nella giornata odierna da Teamwork, che ha “sondato” i prezzi medi per una camera doppia per per la notte di oggi, 8 agosto, prendendo i primi 20 alberghi su Booking.com di 17 località da nord a sud. Rimini si piazza all’ultimo posto.

Per quanto riguarda i 3 stelle a Viareggio una camera costa tre volte il prezzo praticato a Rimini, che “svende” meglio anche rispetto a Bellaria. Salendo si incontrano Cesenatico (100,40 euro), Cattolica (100,52), Riccione (101), Milano Marittima (106,43), San Benedetto (117,24), Giulianova (120,25), Gallipoli (125,39), Taormina (129), Jesolo (137,95), Alassio (140,30), Sorrento (140,50), Lignano (143,05), Bibione (151,83), Forte dei Marmi (174,50) e Viareggio (227,30). Se si passa ai 4 stelle, Rimini sempre in fondo, si notano le posizioni di metà classifica di Milano Marittima e Riccione, rispettivamente 167,47 e 159,80 euro. Troviamo le località della Toscana sempre ai vertici (277,50 Forte dei Marmi e 257,10 Viareggio), seguite da Alassio (210,11), Sorrento (204,10), Bibione (201,87), Jesolo (198,35), Taormina 186,25), Lignano (179,65). Ma che distanza dalla media dei prezzi praticati a Rimini: 118,20, sotto a Bellaria (127,13) e San Benedetto (139,55), staccata anche da Cattolica (140,43), Cesenatico (143,60) e Giulianova (154,83). Per non parlare di Gallipoli: 158,73.

Gli “attori” del turismo riminese amano riempirsi la bocca con superlativi assoluti in fatto di eventi e presenze. Si sono già letti commenti sulla “stagione da record”. Ma a parte il fatto che a rendere un po’ più contenti gli operatori turistici sono i soliti weekend, mentre il resto della settimana scorre via con molti “buchi”, che farsene delle presenze a questi prezzi?

Rimini può sempre dire di essere prima, ma in una classifica poco lusinghiera. Sai che leadership! Anche perché a fine stagione gli albergatori conteggiano il fatturato e gli euri che hanno portato in banca, mica le presenze che riempiono le statistiche e fanno gongolare i commentatori politici interessati a mostrare il solito bicchiere mezzo pieno. Salvo poi stupirsi perché le strutture in vendita riscuotono poco appeal, nuovi hotel non aprono, le ristrutturazioni degne di nota sono merce rara, aumentano gli alberghi chiusi con le quattro frecce, e crescono pure coloro che a fine stagione non pagano le tasse comunali.
Siccome la tendenza “al ribasso” è una conferma di un andamento ormai acquisito, non sarà ora di cominciare a gonfiare un po’ meno il petto e a cambiare piuttosto strategia?

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