«Noi insegnanti fuori sede esclusi dalla campagna di vaccinazione dalla Regione Emilia Romagna»

«Noi insegnanti fuori sede esclusi dalla campagna di vaccinazione dalla Regione Emilia Romagna»

«Ad oggi, è possibile manifestare la propria adesione solo se si è mutuati in Emilia Romagna. Hanno deciso di lasciarci in un limbo e senza protezione». Non così in altre regioni. La lettera di una prof.

Sono una docente abruzzese che lavora fuorisede, e rappresento molti dei miei colleghi nella medesima situazione. Ad oggi, è possibile manifestare la propria adesione alla campagna vaccinazione solo se si è mutuati in Emilia Romagna, così molti di noi non potranno farlo, poiché senza medico di base. La risposta che abbiamo ottenuto è stata che possiamo richiedere un medico temporaneo, ma i requisiti sono minimo 3 mesi di contratto (cosa che non tutti i docenti possiedono, dato che in molti hanno contratti brevi) e la cancellazione del proprio medico di base (che potrebbe poi non essere più disponibile una volta tornati nella nostra regione). Alcuni vivono addirittura sul confine con le Marche e non possono cambiare medico di base. Non capiamo il motivo di questa disattenzione nei confronti di una tutela che abbiamo di diritto, dato che si tratta di Sistema Sanitario Nazionale, anche perché in altre regioni tutto il personale scolastico è tutelato e non solo quello che risiede nella regione. In Abruzzo (la mia regione) si può manifestare adesione anche se non si dispone di medico di base, in Piemonte sono le segreterie scolastiche a segnalare i docenti (tutti), in Veneto alcuni colleghi hanno già ricevuto la prima dose. Abbiamo ottenuto dalla Regione Emilia Romagna solo una porta sbattuta in faccia, hanno deciso di lasciarci in un limbo che non solo ci vede senza protezione dinanzi a un pericolo concreto che sta mettendo in ginocchio il nostro Paese da un anno, ma in questo modo, le tempistiche per arrivare a una vaccinazione di massa saranno ancora più lente. Mi è stato addirittura risposto di tornarmene nella mia regione per vaccinarmi. Lo farei volentieri, ma ovviamente non lavoro in una scuola abruzzese, quindi non posso. Spero che la nostra situazione sia presa in considerazione.

Prof.ssa Antonietta Pellegrini, in rappresentanza dei docenti e personale ATA fuorisede in Emilia Romagna

Fotografia di Fernando Zhiminaicela da Pixabay

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