Perché il decreto che stoppa la cessione dei crediti è una boiata pazzesca

Perché il decreto che stoppa la cessione dei crediti è una boiata pazzesca

Che gli incentivi debbano essere ritarati alla luce delle storture a tutti note, è evidente. Ma l'Italia non può permettersi di fare le spese dei disastrosi effetti del provvedimento "Draghetti". A meno che qualcuno non abbia interesse a che il patrimonio edilizio italiano venga fortemente svalutato. La lettera dell'Ing. Luca Gallini.

Il Decreto legge con il quale il Governo, nella persona del Ministro Giorgetti, ha posto uno stop alla cessione dei crediti fiscali nell’ambito dei bonus edilizi, merita alcune osservazioni, poiché a ben vedere, si tratta di una misura terribile.
Per fare ciò, occorre preliminarmente esaminare alcuni fatti relativi ai precedenti governi. Tutti i vari bonus introdotti per volere dei Cinquestelle (non solo quelli edilizi) sono in effetti non equilibrati, alcuni anche insensati e scellerati. La struttura delle norme che li regolano è debole e vulnerabile.
Per rimanere nel campo edile, il primo bonus, assurdo, è il cosiddetto “bonus facciate”.
Assurdo per due ordini di motivi.
Il primo è di natura strutturale, poiché riferito a lavori da effettuare in attività libera, quindi senza alcun controllo e come tale – e la cosa era facilmente prevedibile – ha portato alle truffe note.
Il secondo motivo di assurdità, è costituito dall’argomento a cui è dedicato il bonus, poiché mentre l’eco-bonus e ancor più il sisma-bonus, trovano una giustificazione anche di natura sociale, il bonus-facciate non trova giustificazioni di alcun genere: si tratta di mero assistenzialismo.
Dell’ex premier Draghi si può dire tutto; può piacere o no, ma certamente non si può dire che non sia una persona intelligente. Personalmente lo ritengo una persona molto intelligente ed è proprio questo il motivo per cui ho un giudizio negativo su di lui e sul suo operato. Mi spiego meglio. Se una persona di potere, poco intelligente, fa scelte ingiuste per la collettività, ciò può essere spiegato come errore, mentre le cose cambiano nel caso in cui una persona intelligente operi le stesse scelte, perché in tal caso l’errore non è invocabile e bisogna ritenere che vi sia la consapevolezza di fare scelte ingiuste.
A mio avviso, Draghi è troppo intelligente per non capire che la scelta del green-pass di validità annuale e quella di lasciare a casa senza stipendio i dipendenti non vaccinati furono vere e proprie infamie, atteso che si sapeva benissimo che i vaccinati contagiavano come i non e che dopo soli due mesi gli effetti del vaccino erano sostanzialmente persi e che per i restanti 10 mesi dell’anno la validità del green-pass fosse priva di alcun senso sotto il profilo medico.
Nel caso, a mio avviso prevalsero gli interessi di entità estranee all’Italia e questo non mi è piaciuto per niente e non dovrebbe piacere agli italiani.
Tornando al punto, il Ministro Giorgetti (persona anch’essa certamente intelligente), già Ministro del Governo Draghi, che per sua ammissione ha sempre ammirato e del quale ha sempre seguito i consigli, con lo stop alla cessione dei crediti, si è assunto la paternità di un provvedimento i cui risvolti sono tremendi ed orrendi così come le giustificazioni che ora rende sulla scelta operata.
In merito al Super-bonus-110 relativo alle villette, nella prima uscita pubblica del Ministro Giorgetti dopo la formazione del Governo Meloni, disse che tale bonus sarebbe rimasto, ma che ne avrebbero potuto beneficiare solamente coloro che avevano un ISEE inferiore a 15.000 euro. Orbene il Ministro Giorgetti, da persona intelligente quale è, non poteva non sapere che nessuno con una ISEE sotto tale soglia, potrebbe sostenerne le spese di gestione e quindi anche di efficientamento di un siffatto immobile e quindi, con questa uscita, di fatto, si è smascherato palesando la sua vera natura, perché non è possibile ipotizzare che intendesse concedere il super-bonus villette solo ai grandi evasori fiscali. Essere presi in giro non è bello, specie se la presa in giro proviene da una persona che ostenta onestà e purezza.
Dopo ulteriori riflessioni e forse qualche consulto con il proprio mentore, ora si è convinto, e deve avere convinto buona parte del Governo, non ad eliminare i bonus ingiustificati ed eventualmente rimodulare i bonus “giusti”, ma con un fare simile a quello tenuto con la dichiarazione sul super-bonus villette, a porre uno stop totale alla cessione dei crediti.

Quali sono gli effetti reali di tale provvedimento:

1. dei bonus potranno ora beneficiare solo i ricchi, che avendo redditi alti pagano tasse in quantità tale da poter assorbire i crediti correlati ai bonus;
2. in conseguenza di quanto al punto 1, la messa in sicurezza degli edifici viene azzerata o quantomeno ridotta drasticamente: ciò è pericoloso in relazione alla qualità del patrimonio edilizio italiano, economicamente sbagliato in ragione del fatto che dopo i terremoti significativi, che come il Ministro Giorgetti dovrebbe sapere non danno preavviso, oltre ai morti, debbono essere stanziati importanti fondi per la ricostruzione e la riparazione degli edifici danneggiati;
3. in conseguenza di quanto al punto 1, la riduzione dei consumi energetici viene azzerata o quantomeno ridotta drasticamente: ciò è assurdo in ragione dello stato di dipendenza energetica dell’Italia dall’estero, dell’attuale costo dell’energia e dell’indirizzo dell’Europa in merito alla classe energetica minima che dovranno avere gli edifici;
4. migliaia di posti di lavoro persi con conseguenti costi per lo Stato per sussidi disoccupazione ecc.;
5. numerose imprese andranno incontro al fallimento;
6. svalutazione drammatica del patrimonio immobiliare italiano.
Che meraviglia!

E pensare che il Ministro Giorgetti difende la sua scelta adducendo motivazioni del genere:
– è stato necessario per la tenuta sociale: i bonus sono costati 2.000 euro a testa;
– il costo totale dei bonus è stato di 120 miliardi di euro.
Queste giustificazioni, come anticipato, sono orrende perché celano tremende menzogne e scelte da un punto di vista sociale, molto discutibili: fanno acqua da tutte le parti.
Anzitutto il costo totale dei bonus, per lo Stato, indipendentemente dalla cessione dei crediti, deve essere spalmato in 5-10 anni e quindi non è vero che al momento i bonus siano costati tanto.
In secondo luogo occorre interrogarsi sul perché, se effettivamente i bonus costano tanto, non li abbia tolti anziché agire sulla cessione dei crediti che non altera in teoria i costi dello Stato.
Perché il Ministro Giorgetti non tiene conto del gettito fiscale indotto dai bonus, da taluni stimato dell’ordine di 350 miliardi di euro sul quale vengono pagate le tasse?
Il Ministro Giorgetti, che formalmente non ha tolto i bonus, sa bene che con lo stop alla cessione dei crediti li ha resi effimeri, poiché solo i ricchi potranno beneficiarne e quindi di fatto saranno concessi solo in piccola percentuale a coloro che peraltro ne avrebbero meno bisogno.
Sembra quasi un abile trucco fatto da un abile prestigiatore.
Il Ministro Giorgetti non è certo un prestigiatore, ma è molto abile nell’utilizzo delle parole.
Non è chiaro cosa ci sia dietro questo decreto, perché tutti gli effetti che ne derivano, dianzi elencati, non vanno né a favore dell’Italia né degli italiani o quantomeno della maggior parte di essi.
Chi e cosa c’è realmente dietro questa manovra e chi ne può trarre vantaggio politico?
Il silenzio di Matteo Renzi e le contestuali uscite insensate degli ultimi tempi da parte di Berlusconi potrebbero far pensare ad un disegno proprio nell’ambito del governo, volto alla spaccatura di Forza Italia e del movimento Renzi-Calenda per far subentrare Renzi (anch’egli fedelissimo draghiano) al posto di Berlusconi: ma questa è solo un’ipotesi, anche se Matteo Renzi ha più volte mostrato la sua abilità in questi meandri.
Il quesito dirimente resta comunque un altro:
chi ha interesse che il patrimonio edilizio italiano sia fortemente svalutato?
Questo punto è di importanza vitale perché sembra quasi che qualcuno voglia creare gli stessi presupposti che hanno portato alla sostanziale svendita della Grecia ad altri Stati ricchi.
La verità è che l’efficientamento energetico degli edifici e la loro messa in sicurezza, hanno una importanza di natura sociale che va al di là dell’interesse del singolo e che nessun governo di buonsenso dovrebbe ignorare nell’interesse dell’intero paese.
Che gli incentivi in ambito edilizio debbano essere rimodulati, che vi debba essere un controllo efficace e che tutto il meccanismo debba essere perfezionato sono dati di fatto che non si discutono, ma nell’interesse dell’intero paese i bonus dovrebbero essere messi a disposizione di una grande platea, in modo reale ed effettivo, concedendo liberamente la cessione dei crediti pur controllata.
Ritengo che a partire dal fondatore della lega Umberto Bossi, non vi possa essere che sdegno in ordine al comportamento del Ministro Giorgetti.
L’auspicio è che vi sia una sollevazione popolare sul tema, anche e soprattutto all’interno della Lega, nata e formatasi sulla base di un rapporto diretto con il territorio, che nel suo cuore non può condividere un disegno con tali risvolti sociali. Non ci si può fare ingannare da abili giochi di parole e da motivazioni esattamente contrarie alla verità, che finiscono per ingannare e tradire il cittadino comune.
Mi auguro inoltre che questa riflessione che pubblico, sia divulgata e possa servire da spunto per chi può fare qualcosa affinché il decreto in parola non sia convertito in legge.
In relazione alla gravità delle conseguenze del predetto decreto, personalmente ritengo sarebbero più giustificate le dimissioni del Ministro Giorgetti rispetto a quelle invocate per Andrea Delmastro.

Ing. Luca Gallini

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