Perché Riccione è Riccione

Perché Riccione è Riccione

Potrebbe bastare il titolo. Ma Tosi e Caldari davanti all'Ariston scatenano un interrogativo, che già assilla gli osservatori canori e anche quelli politici: rosicherà di più Jamil o il gioca jouer che sta valutando di candidarsi anche a Riccione dopo i fasti di "W Misano Viva"?

Mentre Jamil Sadegholvaad tiene un profilo basso tutto giocato sul difficile mestiere di sindaco (ogni giorno ne ha una da sbucciare) e all’interno dei confini comunali, secondo uno stile di occupazione della scena mediatica molto diverso da quello del suo predecessore (che sarà contento oppure no dei primi 100 giorni della neo giunta? Ah, saperlo), Renata Tosi fra un blitz fallito per il terzo mandato e tanto attivismo, trova il tempo per andare al festival della canzone italiana. Il senato canoro della Repubblica, il vaccino a tutti i problemi italici, con una curva degli ascolti che polverizza quella dei contagi e che realizza il sogno del ministro Speranza perché tiene tutti in casa, incollati alla tv, anche senza lockdown imposti per decreto. Ma quale lockdown! Omicron è in ginocchio da te, Sanremo. E alla vetrina allegra del gorgheggio, del costume e dell’orgoglio nazionale, sono andati in trasferta anche la sindaca di Riccione e l’assessore al turismo. Una bella foto in faccia all’Ariston non avrebbe bisogno di parole, ma non mancano nemmeno quelle. «Trasferta sanremese per l’amministrazione comunale di Riccione invitata dagli organizzatori del Festival di Sanremo», annuncia la nota stampa. Invitata. Mica finiti per scapuzzo nel tempio di Amadeus. «Per la delegazione riccionese, la presenza al Festival di Sanremo oltre ad essere un importante momento di incontro nazionale, è stata anche l’occasione per avviare collaborazioni nell’ambito dell’intrattenimento in previsione della prossima estate». Che diavolo staranno organizzando? Ci lasciano col gusto. Rivela solo qualche indizio Stefano Caldari (“Stiamo già predisponendo un cartellone eventi interessanti per l’estate 2022”) assicurando che a Riccione sono “pronti e scattanti” e “al lavoro per dare più possibilità di promozione, intrattenimento e di qualità di prodotto turistico alla nostra città”. Ovvero? “In concreto stiamo valutando con partner di portata nazionale un momento che esalti al massimo il brand Riccione, quindi con un richiamo alto sia in termini di qualità che di pubblico, compresa la fascia di età. Un impegno quello di questa amministrazione che non si è posto limiti nel progettare e prospettare alla città sempre nuove e interessanti occasioni. Crediamo nel nostro prodotto turistico e nel nostro brand per cui anche oggi stiamo lavorando per superare tutti gli ostacoli che la pandemia negli ultimi due anni ci ha imposto. Sono certo che in un’ottica di continuità del lavoro di squadra sarà un’affermazione del successo della nostra Riccione”. 
Ora fra gli osservatori canori e anche fra quelli politici gira una domanda: rosicherà di più Jamil o il gioca jouer che sta valutando di candidarsi anche a Riccione dopo i fasti di “W Misano Viva”?

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