Riccione figuraccia nazionale. Sylos Labini: “sono stato truffato, e la giunta non mi ha detto nemmeno grazie”

Riccione figuraccia nazionale. Sylos Labini: “sono stato truffato, e la giunta non mi ha detto nemmeno grazie”

Torna a galla sui giornali nazionali una vicenda del 2015. L’attore porta nella Perla Verde, per il format “R-Incontra”, Sallusti, Sgarbi, Luca Ward, Carla Fracci. Ma il privato che gestisce l’evento – foraggiato dal Comune – non paga. “Ho onorato di tasca mia gli accordi con chi ha lavorato”.

Mala cultura – e danno d’immagine
Grane culturali – cioè: d’immagine – per il neo-governo Tosi Bis. Pagina 34 de il Giornale, che è il giornale di riferimento, diciamo così, del centrodestra. Emanuele Beluffi firma un pezzo d’opinione titolato Off difende gli operatori culturali. Tema del giorno, un fatto vergognoso e risaputo. Se viene l’idraulico o l’elettricista a casa e sgancia – se va bene – fattura, devi pagare. E magari allungare un anticipo sui lavori. Se sei un intellettuale, se sei un ‘operatore culturale’, come si dice, spesso, come se dice a Roma, te la pigli ner didietro. Patteggi i contratti, li firmi, offri la tua professionalità e vieni pagato forse, più no che sì, chissenefrega. “I professionisti culturali”, scrive Bolaffi, “sono brave persone che fino ad ora sono state buone e però anch’esse nel loro piccolo s’incazzano”. Per questo, il Giornale Off, che è lo spin off de il Giornale dedicato agli “artisti italiani come nessuno vi racconta”, lancia l’appello. I professionisti della cultura gabbati, non pagati, sfottuti possono scrivere a direttore@ilgiornaleoff.it, raccontare la loro storia, “perché la festa dei furbi è finita”. Che c’entra Riccione? Che l’esempio di mala cultura proposto da Bolaffi è Riccione. “Citofonare Riccione Incontra, con tecnici e artisti per i quali ha dovuto pagare Pantalone”. A cosa alludono? Mo ve lo dico io.

Il grande evento dell’estate 2015. C’era il Governo Tosi Uno
“Riccione Incontra” fu il grande evento dell’estate riccionese 2015. Governo Tosi Uno in piena attività, e Giovanni ‘Johnny’ Bezzi in sella all’Istituzione culturale che ora non c’è più. Edoardo Sylos Labini, attore di fama – per altro, segnalato come drammaturgo al Premio Riccione – già Nerone e Gabriele d’Annunzio a teatro, nonché responsabile cultura nazionale di Forza Italia, porta a Riccione il suo format di interviste spettacolari. Da Riccione, in quel 2015, sono passati Alessandro Sallusti, direttore de il Giornale, Carla Fracci, Matteo Salvini, Luca Ward, Vittorio Sgarbi, Ignazio La Russa, Alessandro Di Battista. Finita la festa – il ciclo è durato per tutta l’estate, dai primi di luglio e fine agosto – non paga nessuno. Che succede? Mo ve lo dico io.

5mila euro (pagati) e chiusi i conti
La traccia civica dell’evento culturale è la Determinazione n. 56 del 23 luglio 2015. Oggetto: “Evento culturale ‘Riccione Incontra’, Villa Mussolini, 10 luglio / 29 agosto 2015. Impegno di spesa”. Il progetto “R-Incontra” risulta proposto dall’Associazione Culturale ‘R-Incontra’, con sede a Riccione, della “sig.ra Valeria Lodi”. Per l’evento il Comune autorizza “la spesa complessiva di euro 5.000”. L’intervento civico in termini monetari si esaurisce qui, ma la bella iniziativa estiva (quanto è costata? che fine hanno fatto quei soldi?) si è mutata, due anni dopo, in una figuraccia nazionale. E non finisce qui.

“Nel silenzio della giunta comunale…”
La settimana scorsa, è stato lo stesso Sylos Labini su il Giornale Off, versione on line, a dire Basta con l’omertà nel mondo dello spettacolo e a dare una bordata all’amministrazione riccionese. “Da 2 anni la mia produzione aspetta diverse migliaia di euro per la rassegna Riccione Incontra”, scrive l’attore. “Anche qui mancato pagamento di artisti e tecnici nel silenzio della giunta comunale che non ha speso nemmeno un grazie sul fatto che, dopo essere stato truffato da questa società e dalla signora che aveva procura per organizzare la manifestazione, io abbia onorato di tasca mia gli accordi con chi ha lavorato”. L’attore ha telefonato al Sindaco rieletto, si è sentito dire non è affar nostro, e chiusa qui. La figuraccia è doppia. Se fai cultura a Riccione e ti va male, manco ti dicono grazie, ti trattano a stracci in faccia. Se fai cultura a Riccione, scordati di pigliare un euro. Nel frattempo, a Riccione manca un cartellone culturale degno di questo nome.

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