Rinvio a giudizio del sindaco: nel Pd cominciano i distinguo e nessuno difende Gnassi

Rinvio a giudizio del sindaco: nel Pd cominciano i distinguo e nessuno difende Gnassi

Leggere le dichiarazioni dei politici del Pd (non tutti, i big tacciono) sul rinvio a giudizio del sindaco nell'inchiesta Aeradria e accorgersi che so

Leggere le dichiarazioni dei politici del Pd (non tutti, i big tacciono) sul rinvio a giudizio del sindaco nell’inchiesta Aeradria e accorgersi che sono iniziate le prese di distanza. E che si prepara lo scenario che era facilmente immaginabile: la messa in discussione della ricandidatura di Andrea Gnassi.
Yuri Magrini si limita al minino sindacale. Se la prende con lo sciacallaggio delle opposizioni, ma non spezza, se non una lancia, nemmeno un coltellino per il sindaco Gnassi. Se una difesa la tenta è nei confronti del Pd in generale: “Invece di stare al merito della vicenda giudiziaria preferiscono tentare un vero e proprio processo al Pd ed alla sua classe dirigente. Appare a dir poco ridicolo sostenere che il Pd abbia messo in campo un sistema truffaldino per mantenere le posizioni acquisite”. In buona sostanza risponde al Pdl e ai grillini e sottolinea con piacere “la presumibile richiesta di archiviazione da parte della Procura per altri 15 indagati. Tra loro vi sono dirigenti ed amministratori del Pd che già nella fase di indagini hanno potuto dimostrare la loro estraneità e buona fede”. Nessuno scudo per Gnassi. Aggiunge un augurio scontato (non va dimenticato che è pur sempre il segretario provinciale del partito) “che questa prima fase del procedimento giudiziario avvenga in tempi rapidi per evitare strumentalizzazioni politiche a ridosso della prossima campagna elettorale per le amministrative di giugno”.
Se ne sta molto abbottonato anche il parlamentare Tiziano Arlotti, che non può nemmeno permettersi di apparire sleale e quindi conclude la sua nota – asettica – con l’ovvia constatazione che “la Direzione del PD di Rimini ha approvato unanimemente la ricandidatura di Gnassi per il secondo mandato, scelta che condivido e sostengo pienamente”. Lo ha fatto prima del rinvio a giudizio, però, e ora quella decisione può essere ribaltata. Per causa di forza maggiore. D’altra parte il Pd potrà dire: mica è colpa nostra se la magistratura manda a processo il sindaco!
Lo si legge fra le righe del comunicato a firma Mattia Morolli e Alberto Vanni Lazzari, quest’ultimo segretario comunale del Pd: “A questo punto, finalmente auspichiamo che l’indagine faccia il proprio corso all’interno dei tempi e delle modalità stabilite, mentre il Partito Democratico di Rimini proseguirà convintamente nel progetto di azione politica per la città, su cui la direzione comunale si è espressa all’unanimità affidando un nuovo mandato al sindaco Andrea Gnassi”. Ma attenzione al seguito: “I tempi della responsabilità politica devono rispondere a date certe come nel caso delle prossime elezioni amministrative, per questo andiamo avanti con determinazione e serenità; le persone coinvolte nelle indagini potranno dimostrare la correttezza del proprio operato, di cui siamo certi, al giudice per le indagini preliminari. Sottraendo l’unica leva elettorale in mano, sino ad ora, alla multiforme compagine d’opposizione dedita a tempo pieno allo sciacallaggio politico.” Tradotto: se poi Gnassi non riuscirà a dimostrare la correttezza del proprio operato … saranno fatti suoi, non è colpa nostra.
Anche le parole di Roberto Biagini sono sibilline. Pure lui strapazza Gennaro Mauro ma poi cosa dice? “Io personalmente, come componente di quella classe dirigente del PD che egli tira in ballo, non sono stato accusato di alcunché, tanto meno di aver messo in atto la serie di condotte illegali che nel suo delirio di onnipotenza Mauro ritiene di imputare “un tanto al chilo” e a chicchessia e, con sua buona pace, (so di procurargli una delusione) non mi sento messo minimamente in discussione da nessuno”. Io personalmente. Mica Gnassi. Notare che fra costoro alcuni sono papabili nel caso in cui Gnassi dovesse uscirne sconfitto.

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