Serve un po’ di coraggio a palazzo Garampi per sfoltire i tavolini cresciuti col Covid

Serve un po’ di coraggio a palazzo Garampi per sfoltire i tavolini cresciuti col Covid

A dicembre l'amministrazione comunale ha prorogato in automatico il progetto "Rimini Open Space" per continuare a garantire più spazio all’esterno per ampliare i locali. Ma adesso che la pandemia allenta la presa e altri Comuni hanno già deciso, senza aspettare la fine di marzo, di ridurre le occupazioni straordinarie, anche da noi si tratta di assumere delle decisioni.

La giunta Lepore, a Bologna, ha deciso ieri di ridurre l’invasione dei tavolini esterni che debordano su marciapiedi, strade e piazze, perché la pandemia sta fortunatamente allentando la sua presa e c’è l’esigenza di tornare alla normalità anche da questo punto di vista, in quanto «l’ingente numero di dehors straordinari ha cambiato sia il volto del territorio che compresso alcuni interessi dei cittadini, specialmente in alcune zone di particolare delicatezza, costantemente monitorate dall’Amministrazione», ha spiegato l’assessora all’economia di vicinato e al commercio Luisa Guidone.
I nuovi criteri per le occupazioni di suolo pubblico straordinarie e temporanee da destinare a dehors entreranno in vigore dall’1 marzo prossimo. All’interno della ZTL i dehors vengono ridotti da 2 a 1 stallo di sosta (pari a 10 mq circa), recuperando così anche un certo numero di stalli per la sosta, mentre al di fuori della ZTL ne rimangono consentiti 2. Per tutta una serie di aree pedonali i dehors vengono ridotti «per armonizzare l’equilibrio complessivo dello spazio pubblico anche in termini di fruibilità pedonale, carrabile, ciclabile e di sicurezza», nelle piazze del centro storico dehors di non più di 10 mq anziché 20 o 30 mq precedentemente consentiti. Dal 28 febbraio niente più spazi concessi nelle aree verdi e nei parchi. Naturalmente l’esonero dal pagamento del canone di occupazione di suolo pubblico per i dehors Covid in capo a pubblici esercizi di somministrazione e laboratori, avrà validità fino al 31 marzo 2022 perché segue le previsioni della legge di bilancio 2022.
Cosa succede invece a Rimini? L’amministrazione comunale a fine dicembre ha prorogato fino al 31 marzo 2022 il progetto “Rimini Open Space”, quella opportunità offerta giustamente ai pubblici esercizi di poter usufruire gratuitamente di più spazio all’esterno per ampliare il proprio locale a seguito del lockdown e che prosegue ormai da oltre un anno e mezzo. Ha sostanzialmente traguardato la proroga, facendola marciare insieme alla esenzione dal pagamento del canone per le occupazioni di suolo pubblico prevista dalla legge di bilancio. All’epoca l’emergenza sanitaria c’era tutta, ma adesso?
Ci sono zone del centro storico e della marina nelle quali i tavolini debordano e sottraggono spazi preziosi alla sosta delle auto e ai cittadini. L’esempio di Bologna dice che anche in attesa della fine di marzo qualcosa si può, e probabilmente si deve, modificare. Riuscirà la giunta Sadegholvaad a dare un segnale nuovo che indichi anche la strada per uscire dalla fase emergenziale?

COMMENTI

DISQUS: 0