Uno sgombero tira l'altro. Il sindaco Gnassi ha cacciato il Paz dagli immobili (pubblici e privati) occupati e l'assessore Gloria Lisi ha annunciato c
Uno sgombero tira l’altro. Il sindaco Gnassi ha cacciato il Paz dagli immobili (pubblici e privati) occupati e l’assessore Gloria Lisi ha annunciato che anche nel villino Ricci gli “okkupanti” non sono graditi e che la denuncia è già partita dopo sole 48 ore dall’occupazione.
Così Rifondazione comunista ha deciso di uscire dalla maggioranza e l’ha ufficializzato stamattina. Con la benedizione del segretario provinciale Paolo Pantaleoni, che ha fatto risentire la sua voce dopo un lungo silenzio. Saluta l’assessore Sara Visintin e il consigliere Savio Galvani andrà a sedersi fra le truppe dell’opposizione. Comunisti di governo fino a ieri, solo di lotta da oggi. Adesso potranno tornare a battere i pugni sul tavolo del sindaco sui temi a loro cari, a partire da quello dell’acqua pubblica. Rifondazione sgombera anche la poltrona nel cda di Rimini Fiera. O tutto o niente.
Da segnalare che proprio oggi Marco Lombardi, sulla Voce di Rimini ha scritto un editoriale (“L’occasione per liberarsi dai comunisti”) dal sapore profetico, anche se il risultato si è concretizzato non secondo la strada auspicata dall’esponente di Forza Italia. Invitava Gnassi a liberarsi della zavorra costituita dai comunisti di Rifondazione, perché un sindaco che tende alla modernità – ha spiegato – non può filare dritto “verso il futuro” con simili compagnie. In realtà sono i comunisti che si sono liberati di Gnassi, ma l’esito è quello sperato da Lombardi. Il cui intervento può essere letto anche come potenziale “sponda” al sindaco. Gnassi è sempre più sotto pressione e appare come un uomo solo al comando. Perde pezzi la sua maggioranza, nel Pd deve guardarsi le spalle, attende come un agnello sacrificale il possibile rinvio a giudizio per la vicenda Aeradria e gli è piovuta addosso anche una denuncia per interruzione di pubblico servizio per avere battibeccato con le Fiamme gialle. Lombardi invita il sindaco a guardarsi dalle cattive compagnie (politiche) e a scegliere le buone alleanze: “… se per realizzare i suoi progetti ha bisogno della società civile e degli investimenti privati, non può continuare a tenere i piedi in due staffe”. Messaggio a buon intenditor. Con uno “speriamo bene!” finale che potrebbe lasciare intendere che, se il sindaco farà il bravo, magari anche una parte di Forza Italia gli darà una mano.
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