Si buca nell’area del fossato di Castel Sismondo

Si buca nell’area del fossato di Castel Sismondo

E' in corso un profondo scavo nell'area che è parte integrante del Castello e come tale sottoposta a ferrei vincoli archeologici. In questa zona viene posizionato il vano tecnico della fontana allagabile (45mila litri d'acqua), ad una profondità di circa 4 metri.

“Se abbiamo un castello legato in maniera documentale a Brunelleschi, dobbiamo avere l’idea che l’antemurale, il margine del fossato, è una parte integrante del castello, lo ribadisco e vorrei che rimanesse agli atti; mi risulta inspiegabile come una Soprintendenza, soprattutto ai beni architettonici, non sappia individuare la parte cruciale del castello in quelle strutture, e come si possa consentire di costruire in quella che è in tutto e per tutto una parte del castello, è come mettere una fontana dentro il castello…”. Così si esprimeva il prof. Giulio Zavatta nella commissione cultura che si tenne il 14 settembre scorso in Comune, preceduta dalla visita al cantiere archeologico. Ma mentre i lavori procedono, in vista della pavimentazione di tutta la piazza e del posizionamento dei vari allestimenti felliniani, continuano anche gli scavi.

Non quelli compiuti dagli archeologi, però. Da giorni, fra il Castello e il Teatro, su quello che era un tratto di strada prima che venisse transennato, si sta andando in profondità. Molto in profondità. Per ricavare il vano tecnico della fontana? L’abbiamo chiesto all’amministrazione comunale e siamo in attesa di una risposta.
Di certo il tutto avviene nell’area corrispondente al “fossato”, già sondata nel corso dei decenni e che aveva evidenziato il “muro di controscarpa” e un “battiponte” e dove i più recenti approfondimenti hanno fatto emergere parte del sistema difensivo “antemurale” del Castello. Non a caso lo scorso luglio il consigliere di Fratelli d’Italia, Gioenzo Renzi, aveva chiesto con una interrogazione «di rivedere radicalmente l’attuazione del progetto esecutivo approvato», anche perché avrebbe comportato alcuni «interventi incompatibili con i vincoli esistenti».

E’ qui che è prevista la fontana. “Il progetto di riqualificazione di Piazza Malatesta cerca di contenere la ri-profilazione altimetrica per limitare gli impatti diffusi di tipo archeologico. Ciononostante, vi sono alcune situazioni puntuali in cui il progetto prevede scavi più profondi. Ciò riguarda essenzialmente il progetto di “Rinnovo sottoservizi fognatura ed acquedotto Piazza Malatesta 2° stralcio” di Hera, in cui le nuove reti, in particolare quelle più profonde del gas e dell’acqua, potrebbero richiede piani di posa particolarmente profondi; così come il vano tecnico della fontana richiede una profondità di scavo di circa 4 metri, che, per tale ragione, si è previsto di di collocarla interamente nell’area dell’antico fossato, dove il rischio archeologico risulta minore”, si legge in uno dei documenti ufficiali che accompagnano il progetto di piazza Malatesta.
Ma l’area dell’antico fossato è parte integrante del Castello e come tale salvaguardata dai vincoli di assoluta inedificabilità e di tutela della creatura di Brunelleschi compreso di quanto si trova nel sottosuolo.

La fontana/piazza allagabile
Nelle intenzioni degli amministratori comunali la «fontana in forma di piazza allagabile» ha il significato di «riproposizione del fossato, nell’antico sedime fra il castello e l’attuale Teatro», come «introduzione di un elemento contemporaneo».
«La fontana che segue il bordo dell’antico fossato, ha una profondità di 5 cm, tali da ospitare un velo d’acqua che ricordi la presenza dell’antico sistema difensivo ma ne permetta la fruizione ai visitatori. La continuità di materiale, pietra alberese, come quella della piazza, vuole dare continuità alla pavimentazione e, grazie alla finitura diversa, sabbiata grossa, marcare, seppure leggermente, il perimetro del fossato anche quando la fontana è asciutta.
La fontana presenta poi un gioco con getti di acqua nebulizzata, che vanno a formare uno strato di “nebbia”, richiamando sia le suggestioni oniriche felliniane che il fossato; l’acqua nebulizzata ha anche una importante funzione nell’abbattere il fenomeno “isola di calore” e creare condizioni di confort urbano migliori.
Il progetto prevede poi di localizzare i vani tecnici, che raggiungono una profondità di scavo di 4 m. rispetto al piano attuale, al di sotto della fontana, andando ad interessare l’area del fossato ed evitando le interferenze con le spalle dell’antico ponte levatoio. Completa la fontana la continuazione della attuale passerella in legno che porta alla corte a mare, in luogo dell’antico ponte levatoio. La pavimentazione della passerella è prevista in legno di castagno di spessore di 6 cm, come quello oggi utilizzato nel tratto già realizzato».

Ancora. «Ubicato tra la Rocca Malatestiana ed il Teatro Amintore Galli, lo specchio d’acqua artificiale si estende su di una superfice di 900 mq. una profondità max. dell’invaso di ≈ 5 cm ed una capacità complessiva pari a circa 45.000 lt. di acqua.
E’ realizzato in cemento armato e rivestito con elementi in pietra. Lo specchio d’acqua ospita al suo interno una serie di speciali “pozzetti” contenenti le tecniche idrauliche che consentono di realizzare i vari effetti: dal riempimento rapido dell’invaso, al successivo rapido ritiro dell’acqua. Poi magicamente si materializza una fitta nebbiolina che invade tutta l’area creando, soprattutto, nelle giornate calde un piacevole effetto rinfrescante. L’effetto nebbia si espande anche lungo il pontile sospeso e lungo tutto il perimetro dell’invaso lato Rocca, creando un effetto dove “tutto si immagina”. In sostanza, lo specchio d’acqua non è solo un’opera che riflette la Rocca Malatestiana ma anche un luogo per far giocare i bambini o passeggiare a piedi nudi per rinfrescarsi nelle giornate afose».

Per ottenere tutto questo si deve fare uso di tecnologie complesse.
«Il sistema idraulico della fontana prevede:
a) impianto di trattamento e ricircolo necessario alla corretta filtrazione, disinfezione e circolazione dell’acqua presente nell’invaso;
b) impianto di svuotamento rapido dell’invaso, per permettere il funzionamento della tecnica di nebulizzazione posta all’interno dell’invaso;
c) impianto di nebulizzazione, composto da speciali ugelli nebulizzatori (effetto nebbia) posizionati all’interno dell’invaso;
d) impianto di riempimento rapido dell’invaso, per ripristinare il livello di acqua all’interno dell’invaso stesso;
e) impianto di nebulizzazione, composto da speciali ugelli nebulizzatori (effetto nebbia) posizionati lungo i bordi della passerella lignea;
f) impianto di nebulizzazione, composto da speciali ugelli nebulizzatori (effetto nebbia) posizionati all’esterno dell’invaso, lungo il perimetro – lato castello;
g) lungo tutto il perimetro è prevista una canaletta di raccolta dell’acqua di sfioro della fontana».

Il funzionamento
«All’interno dell’invaso sono previsti complessivamente n° 124 pozzetti in acciaio inox con lastra di copertura in acciaio inox.
Nello specifico: n° 124 pozzetti alloggiano al loro interno le condotte carico/scarico invaso e la tecnica nebbia.
Il sistema idraulico prevede una lenta inondazione dell’invaso gestite a da n° 3 pompe a grande portata e bassa prevalenza al termine della quale la piazza si ricopre di ≈ 5 cm d’acqua.
Di seguito (dopo un tempo prestabilito) un sistema di valvole motorizzate fa defluire rapidamente l’acqua all’interno delle vasche di accumulo, posizionate al di sotto dell’invaso, successivamente ugelli nebulizzatori (alloggiati all’interno dei pozzetti) formano delle nuvole di nebbia che in pochi minuti avvolgono l’invaso.
Al termine dell’effetto nebbia (dopo un tempo prestabilito), l’invaso torna nuovamente ad essere inondato e viene ripristinato il livello iniziale di acqua pari a 5 cm garantendo la corretta circolazione mediante la canaletta di sfioro perimetrale.
L’impianto di nebulizzazione lato Castello consente di realizzare contemporaneamente sia l’effetto nebbia, sia l’effetto “specchio” del Castello con gli invasi pieni d’acqua.
N.B.: i sistemi “nebbia” inseriti lungo i lati della passerella lignea e lungo il perimetro esterno lato castello, vengono gestiti autonomamente rispetto ai cicli succitati.
Tutte le tecniche idrauliche nonché le riserve di acqua necessarie al corretto funzionamento del sistema sono ospitate all’interno dei locali tecnici presenti sotto la superficie dell’invaso stesso».

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