Si continuano a chiudere gli occhi sui problemi del centro storico

Si continuano a chiudere gli occhi sui problemi del centro storico

Venditori abusivi , persone che bivaccano quotidianamente nell’area del Mercato Coperto, il "conflitto" fra commercianti stanziali e ambulanti. Anche la nuova giunta lascerà correre? Lettera.

Nell’approssimarsi dei famosi primi cento giorni di governo, in questo caso della città, sono d’uopo alcune semplici considerazioni.
Se la memoria non mi inganna, nel sempre citato quadernetto dei buoni propositi dell’amministrazione vincente le ultime elezioni amministrative cittadine, si annoverava anche il tema del decoro urbano. È un “cavallo di battaglia” che molti cavalcano, senza però essere a conoscenza di non sapere esercitare quell’arte “equestre” ma, peggio, neppure di essere in possesso del necessario equino; ma fa colpo sulla platea elettorale, seppure nel decennio trascorso il contrasto sia stato, detto in maniera benevola, disastroso. E questa è la coerenza della continuità annunciata, peraltro molto premiata dall’elettorato abbacinato da sapienti narratori di sé stessi e dei loro “prodigi” che spaziano, a loro medesimo dire, tra il mitologico e il miracolistico.
Dopo avere visto la situazione in cui versano i quattro Borghi cittadini (1, 2, 3 e 4), uno dei quali nonostante la sua posizione nell’immediato ridosso del Centro costituisce di fatto estrema e sperduta periferia, facciamoci un giro per il Centro Storico, o quello che una volta veniva così individuato, per renderci conto di ciò che continua ad essere dal punto di vista commerciale e, di conseguenza, in tema di vivibilità.
L’attenzione sembra essere focalizzata sul conflitto che esiste tra i commercianti stanziali, titolari di negozi, e quelli che due volte la settimana svolgono la loro attività nel mercato ambulante; un tema ricorrente che ogni tanto riaffiora. In realtà entrambe le categorie non hanno compreso che si trovano ad essere comuni vittime di una sgangherata pianificazione commerciale, al pari di altre strambe idee che hanno avvilito la parte più importante della città. È la strategia di chi attua queste bizzarre scelte, atta a dividere soggetti che in definitiva hanno esigenze comuni, restando poi a godersi quel triste spettacolo alla finestra; ma, evidentemente, ciò fatica ad essere compreso in modo unitario da chi patisce queste separazioni.

L’altro grande problema che affligge quell’area di Rimini è costituito anche da ulteriori fattori. Se ormai fa parte del folklore locale, unica tradizione costantemente tenuta in vita delle tante, vere, cassate, è l’assistere a persone che bivaccano quotidianamente nell’area del Mercato Coperto, tra nutrite scorte di prodotti alcolici, a volte pure fastidiosi con i passanti come i mendicanti molesti; poi si giunge ai venditori abusivi. Strano che le categorie commerciali attente alla concorrenza del mercato settimanale, non si siano mai espresse in proposito.
Ci siamo occupati varie volte di questo fenomeno; forse troppe. Ma evidentemente non l’ha fatto chi ha il dovere di contrastarlo, forse perché, come recita il Manzoni “in tutt’altre faccende affaccendato”, e qui mi fermo.
Quindi “venghino signori”. Siete un venditore abusivo, magari vessato ed allontanato dalla vostra città, dove malevolmente si vuole inibire la vostra attività? Venite a Rimini, in Centro, qui tutto si può alla luce del sole.
Tralasciando gli itineranti che vagano per le vie più importanti della predetta zona, e fissi nei pressi del Mercato Coperto, l’apoteosi si raggiunge nei giorni di mercato settimanale proprio in quest’ultima zona.
Un bazar diffuso ove si può trovare di tutto, dalla biancheria intima agli ombrelli, mercanzie varie, e articoli di pelletteria notoriamente falsi tra le Vie Clari e Castelfidardo.

Stesse foto, stessi luoghi, ripetitive degli stessi soggetti ma prese in tempi diversi, a caso. Sarebbe ridondante riprendere ciò ben due volte la settimana o, in alcuni casi, quotidianamente.
Uno spaccio a cielo aperto in cui agiscono indisturbati e che si incentivano grazie all’assenza dei dovuti controlli, diversamente da certi luoghi del vicino oriente e nord Africa ove sono in qualche modo regolamentati.
Come accennato, più volte abbiamo posto in risalto il problema, cercato di rendere note quelle dinamiche che regolano quel mondo, e dei “servizi” di autotutela che intercorrono tra quegli attori specie nell’intorno del Mercato coperto; il risultato? Nulla. Anche se sollecitato, chi governa la città sembra non accorgersene, o incapace di estinguere quel fenomeno o peggio di tollerarlo. Peccato perché un intervento incisivo costituirebbe un chiaro segnale di attuazione e ripristino della legalità, atto dovuto da un’amministrazione pubblica che deve esempi concreti di quel valore ai propri cittadini, oltreché un bel segnale a quei commercianti che pagano tasse e gabelle, tutte.
Anno nuovo, come pure Giunta nuova, ma problemi vecchi. Dopo gli insuccessi dei precedenti amministratori in questo tema, oggi chiederei al nuovo assessore a ciò deputato, cosa ne pensa di questa situazione e, semmai, quale sia la sua idea per cambiare radicalmente quello che appare come un irreversibile corso ormai cronico. A meno che quel predetto quadernetto, non sia stato già smarrito nel calderone delle promesse elettorali.

Ma, come sempre dubito fortemente che seguirà una risposta, come nel caso dell’interpello circa i fatti occorsi all’Antica Pescheria, di cui la stessa – risposta – è stata sottesamente costituita dal continuare a permettere le stesse precedenti pratiche, con le conseguenti negative cronache che si leggono ciclicamente. E ciò fa ben comprendere che se le risposte sono queste … , pari è anche il modo di operare di una Giunta che professava il dialogo con la gente, per comprendere le problematiche della città.
Non torneremo più sull’argomento ormai vecchio e ricorrente. Ora tocca a Palazzo Garampi battere un colpo; sempreché in grado e se ne abbia la volontà (?). Se no, a quando l’albo dei venditori abusivi storici?

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