Supera 1 mln di euro la perdita di Convention Bureau

Supera 1 mln di euro la perdita di Convention Bureau

Il bilancio 2013 di Convention Bureau si chiude con una perdita di 1.067.356 euro. Un "buco" le cui conseguenze dovranno essere affrontate dalla assem

Il bilancio 2013 di Convention Bureau si chiude con una perdita di 1.067.356 euro. Un “buco” le cui conseguenze dovranno essere affrontate dalla assemblea straordinaria, che dunque verrà convocata abbastanza rapidamente, in quanto la perdita riduce il patrimonio netto al di sotto del minimo legale e si rende necessaria la ricostituzione del capitale sociale.
Mercoledì mattina, dopo che Rimini 2.0 ha pubblicato la notizia della decisione di Convention Bureau di avviare la procedura legale per la richiesta di rimborso danni nei confronti di Società del Palazzo S.r.l, CBRR si è affrettata (nel pomeriggio) a redigere una nota per la stampa nella quale confermava tutto, sostanzialmente lasciando intendere che quella notizia l’avrebbe comunque diffusa. Ha sorvolato invece su altro materiale, molto più recente rispetto all’azione legale (decisione presa circa due settimane fa) e non meno ghiotto, esaminato e approvato dal Cda proprio nella seduta di mercoledì: il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2013.
Eccolo dunque in anteprima. La perdita supera il milione.

Ragioni esterne e interne all’origine del rosso di bilancio
Il dato risente di una crisi generalizzata del mercato congressuale. Le presenze per fiere e congressi nel 2013 hanno segnato in Italia un -62% anche se l’ospitalità congressuale resta il primo segmento in assoluto del comparto affari (56,6% del totale). Aumenta la concorrenza, si abbassano le tariffe e si riducono i margini, si riducono anche la durata media degli eventi e il numero dei partecipanti. Ma pesano, altresì, tutta una serie di fattori interni.
Nel 2013 il nuovo Palas ha ospitato 96 eventi contro i 95 dell’anno prima, ma con una contrazione delle presenze del 6,7% e un calo del fatturato del 10%. Riducendosi la dimensione media degli eventi, la nuova struttura di via della Fiera risulta sovradimensionata, tanto che – si legge nel bilancio di Convention Bureau – “ci siamo trovati sempre più in concorrenza, oltre che con i palazzi dei congressi, anche con le sedi alberghiere dotate di centri congressuali”.

Convention Bureau guarda al “Marconi”
A pesare nella chiusura in perdita è stato il secondo semestre del 2013. Un campanello d’allarme non piccolo è costituito dalla riduzione della domanda internazionale “anche in conseguenza della riduzione delle risorse economico-finanziarie che la Società (Convention Bureau, ndr) ha potuto destinare alla promozione”. E qui Convention Bureau indica qualche strada da percorrere per poter attrarre la clientela internazionale, mettendo l’accento su un aspetto destinato a far discutere: non chiede di puntare con decisione sul rilancio dell’aeroporto di Rimini, ma propone un “collegamento stabile con l’aeroporto di Bologna da rafforzare nei giorni di svolgimento degli eventi”. E anche “transfer locali” per i collegamenti, alberghi con standard qualitativi elevati, “ricchezza di offerta leisure e culturale sul territorio per garantire la fruibilità della città”.

Un canone di locazione penalizzante
Convention Bureau punta anche il dito contro l’aumento del canone di locazione, che risulta “estremamente penalizzante per la Società”, in quanto è passato dai 672 mila euro del 2012 a 952 del 2013 (e schizzerà a quasi 1 milione e 200 mila euro nel 2014).

27 dipendenti e fornitori “imposti” da Rimini Fiera
Convention Bureau è una realtà con una struttura abbastanza “pesante”: 27 dipendenti (1 dirigente, 22 impiegati e 4 operai) che costano 1 milione e 400 mila euro. Cda e sindaci revisori sono invece costati 46 mila euro nel 2013, contro i 67.814 del 2012.
I fornitori di Convention Bureau sono tutte società del Gruppo Rimini Fiera (come Summertrade, Prime Servizi, Vigilanza Malatestiana, Exmedia). E sui rapporti coi fornitori si accentra l’attenzione dell’esposto presentato in procura da Alfad, dei cui contenuti si occupa La Voce di Rimini oggi in edicola.
Interessanti risultano poi le valutazioni finali sulla continuità aziendale, dove Convention Bureau chiarisce che “le prospettive del probabile andamento economico nel breve periodo (12-18 mesi) non evidenziano la possibilità di recupero delle perdite accumulate”. Perché, ammette, anche se è prevista una crescita del fatturato nel 2014, “le aspettative economiche si posizionano su un risultato operativo negativo a causa principalmente di una capacità produttiva ancora non pienamente sfruttata ed una struttura dei costi ancora troppo rigida (con particolare riferimento ai costi di mantenimento e al canone d’affitto)”.

Bilancio in perdita anche nel 2014 ma Rimini Fiera promette il “salvataggio”
Se così stanno le cose, Convention Bureau prevede, anche nel prossimo esercizio, un peggioramento della propria posizione finanziaria netta “assorbendo maggiori risorse rispetto a quelle generabili dalla gestione caratteristica” (è stata già messa in conto una perdita di circa 500 mila euro nel 2014 ma prevedendo un fatturato di circa 1 milione di euro in più rispetto al 2013).
Ma Rimini Fiera ha già messo per iscritto a Convention Bureau “l’impegno a sostenere la prosecuzione dell’attività” di Convention Bureau, dando “sia la disponibilità alla copertura delle perdite, sia alla ricostituzione del capitale sociale e sia al sostegno finanziario necessario alla prosecuzione dell’attività”. Un sostegno che fa dire al Cda che Convention Bureau non è soggetta “a rischi di continuità aziendale e pertanto il presente bilancio è stato redatto nella prospettiva di prosecuzione dell’attività”. Ma, come dice il filosofo, primum vivere, il resto si vedrà.

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