Sigismondo Pandolfo Malatesta rese celebre Rimini commissionando Castel Sismondo a Filippo Brunelleschi (documentato in città nel 1438), il Tempio Malatestiano a Leon Battista Alberti e un affresco a Piero della Francesca. Grazie a documenti inediti e importanti novità di metodo, emergono elementi sinora sfuggiti alle indagini degli storici.
Castel Sismondo di Rimini è l’unico edificio di guerra di Filippo Brunelleschi arrivato quasi intatto sino a noi, progettato nel 1435 o 1436 a Firenze e discusso in consigli di guerra ai quali sembra essere stato presente Leon Battista Alberti.
Nel libro di Giovanni Rimondini disponibile in esclusiva su Amazon sia in versione cartacea che digitale, dal titolo Rimini città del Rinascimento. Sigismondo Pandolfo Malatesta signore della guerra e committente di Filippo Brunelleschi, Leon Battista Alberti, Piero della Francesca, la vita e il carattere del diciottenne committente Sigismondo Pandolfo Malatesta signore di Rimini è indagata anche con gli strumenti storiografici freudiani e junghiani della vulgata psicoanalitica per il narcisismo creativo e distruttivo del Malatesta, di cui si era accorto Cosimo il vecchio de Medici. Tali strumenti permettono di individuare fenomeni sinora sfuggiti alle indagini degli storici come la damnatio memoriae dei precedenti signori di Rimini Malatesta mediante la distruzione dei loro sepolcri e la cancellazione di stemmi, cimieri e nomi nella chiesa di San Francesco, Pantheon malatestiano, trasformato in Tempio da Leon Battista Alberti nel 1450.
Ma l’interesse verso il volume riguarda anche i sedici rendering che ripropongono la visione originaria brunelleschiana di Castel Sismondo, compreso l’affascinante fossato: li ha realizzati Giovanni Maccioni dell’Istituto Italiano dei Castelli e grafico creativo.
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