Ur(i)ne amare: Rosatellum e pisciatellum

Ur(i)ne amare: Rosatellum e pisciatellum

Il filo giallo che unisce le due notizie del giorno

Una storia è quella del medico che avrebbe scambiato la sua pipì con quella di una ragazza coinvolta in un incidente stradale per toglierla dai guai, visto che la giovane è poi risultata positiva alla droga. L'altra è quella che con il Rosatellum per Rimini sarà impossibile strappare quattro parlamentari come avvenne nel 2013.

“Uno su quattro ce la farà. Agli altri tocca pedalare. Matematica e politica non vanno quasi mai d’accordo, ma se i pronostici elettorali sono azzeccati il Rosatellum asfalterà i parlamentari riminesi. Qualcuno gioirà per la potatura delle poltrone, senza calcolare che tanto quelle sono. Quindi rassegnatevi, e se potete aderite alla battaglia: salviamo gli onorevoli riminesi. Ha già funzionato con i panda, la tigre siberiana e l’orango di Sumatra, ci sarà pure qualche cristiano pronto a battersi per il senatore autoctono in via d’estinzione. Non potendo decimarli (in senso buono), coccoliamoci i nostri. Anzi, spediamoli in massa a Roma, che così si libera qualche posto in zona. Alla lista dei veterani, si potrebbero aggiungere Gnassi e la Tosi: fuori due sindaci in un colpo solo. Una manna per le seconde file”. Questo il commento di Carlo Andrea Barnabé che accoglie oggi i lettori sulla prima del Carlino Rimini. E butta là che il Duca di Palazzo Garampi potrebbe partire per Roma.

Il seguito è all’interno, alla voce “provette pulite” e “urne amare“. In pratica “ur(i)ne amare“. Perché c’è un filo… giallo che unisce le due notizie.

Nel primo caso la storia è quella del medico che avrebbe scambiato la sua pipì con quella di una ragazza coinvolta in un incidente stradale. “Un modo per toglierla dai guai, visto che la giovane è poi risultata positiva alla droga. Ma qualcuno ha scoperto tutto e ora il dottore in questione, un riminese, di 49 anni, è sotto procedimento disciplinare, ma soprattutto è indagato per truffa, favoreggiamento e falso in atto pubblico. Stessa accusa nei confronti di un’infermiera e della ragazza che ha cercato di salvare dalla denuncia”.

I fatti. Qualche mese fa una 29enne della Valmarecchia coinvolta in un incidente arriva all’ospedale di Novafeltria per essere sottoposta agli esami delle urine e del sangue, per accertare che non abbia assunto droga o alcol, scrive il Carlino. “Il medico di turno dispone che venga effettuato solo il primo esame, la ragazza va in bagno e torna con la sua provetta. Il protocollo prevede però anche la seconda prova e le prelevano anche il sangue. Qualche giorno dopo scoppia la ‘bomba’: un’infermiera si presenta dal primario e dice che una collega le ha raccontato che la pipì nella provetta non è quella della ragazza ma del medico che in qualche modo ha voluto coprirla. Quando la giovane è andata in bagno, ha trovato il contenitore già pieno con l’urina del dottore. Della vicenda sa tutto anche un’altra infermiera, aggiunge, che aveva scoperto subito lo scambio ma aveva preferito tacere, per non mettersi in urto con il medico. Il primario non ci pensa due volte e gira l’intera storia ai carabinieri di Novafeltria. Il sostituto procuratore, Davide Ercolani, dispone subito il sequestro delle provette che sono state mandate ad analizzare. I risultati confermano l’intera storia: il liquido biologico, che di fatto è quello del medico, è pulito. Nel sangue invece, che è davvero quello della ragazza, ci sono tracce di cannabinoidi, droga. Il medico, difeso dall’avvocato Andrea Muratori, è ora indagato per truffa ai danni dello Stato, favoreggiamento e falso in atto pubblico. Le stesse accuse di cui deve rispondere anche l’infermiera, residente a Sogliano, rappresentata da Piero Venturi, che ha chiuso un occhio, preferendo assecondare il ‘superiore’. Ma il vero mistero resta il ‘movente’. Ma fino ad oggi il medico si è avvalso della facoltà di non rispondere.”

E arriviamo a pagina 3: urne amare. Il titolo spiega già tutto: “Onorevoli azzoppati dal Rosatellum. Posti contati per i riminesi“. Lo svolgimento di Manuel Spadazzi è che “con il Rosatellum per Rimini sarà impossibile strappare quattro parlamentari come avvenne nel 2013, quando a Montecitorio sono finiti Emma Petitti e Tiziano Arlotti per il Pd, Sergio Pizzolante (allora nel Pdl, poi passato ad Ap) e Giulia Sarti per il Movimento 5 stelle. Difficile oggi fare una previsione precisa, ma secondo i primi calcoli elaborati dai partiti, a Rimini andrà già bene se riuscirà a eleggere un paio di deputati, mentre per il Senato la strada è tutta in salita.” E ci scappa (giusto per stare in tema) da chiederci: perché urinare amaro se quel pisciatellum che si sono votati sega il ramo sul quale sono seduti?

Salvo imprevisti si andrà a votare a marzo e chi sono i papabili riminesi? “Nel centrosinistra la situazione è abbastanza delineata. Il Pd ricandiderà Tiziano Arlotti, il parlamentare uscente. Il neo segretario provinciale del partito, Stefano Giannini, l’ha fatto capire. Accanto ad Arlotti, si cerca una donna. Diversi i nomi che circolano, e tra questi c’è quello di Sara Donati, attuale presidente del consiglio comunale a Rimini. Ha già sei anni e mezzo di esperienza come consigliere, e potrebbe rappresentare l’ala sinistra del partito. Con il renziano Arlotti sicuro della ricandidatura, la Donati è un nome spendibile. Ma si parla anche dell’assessore Roberta Frisoni e di Sabrina Vescovi, già candidata sindaco a Riccione. Sergio Pizzolante si ricandiderà con Ap, ma solo se il partito rinnoverà l’alleanza con il Pd. Sul fronte del centrodestra la situazione è più fluida. Uno dei candidati potrebbe essere l’attuale segretario provinciale della Lega nord, Bruno Galli. «Per ora sarebbe prematuro fare nomi – avverte Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna – I candidati potrebbero essere scelti anche nella società civile. Cercheremo le figure più adatte per battere il Pd». Per quanto riguarda il Movimento 5 stelle, Giulia Sarti sarà probabilmente in corsa per la Camera. Per il Senato invece potrebbe spuntare la candidatura di Carla Franchini, l’ex consigliere comunale di Rimini e tra i primi sostenitori del Movimento”. E con nomi come questi urinare amaro è davvero il minimo.

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