Via XXIII Settembre 1845: il brutto in serie

Via XXIII Settembre 1845: il brutto in serie

Il fiume Marecchia li divide, la sgradevolezza li unisce. Una casa mezzo diroccata e la vecchia stazione di servizio.

Proponiamo due costruzioni insieme perché insistono sullo stesso tracciato viario. Una è una vecchia casa mezzo diroccata, in compenso totalmente fatiscente. L’altra, una stazione di servizio dismessa da troppo tempo. Un monolitico rudere con pensilina. Pare lì per fare ombra alle erbacce. Molti ricorderanno come anni fa, in via Mentana, coprirono una malconcia palazzina con un grande pannello disegnato. Se non altro crearono un quadro d’insieme meno spiacevole. In attesa (lunga) di restauri.

Ci piacerebbe che qualcuno invitasse (obbligasse?) certi proprietari distratti ad adottare la stessa procedura. Come soluzione temporanea, naturalmente. Poi il ripristino o l’abbattimento.
Tornando in via XXIII Settembre 1845, al civico 92 e al 51, notiamo che i due edifici distano tra loro circa 250 metri. Il Marecchia, più o meno a metà strada, prima di finire in Adriatico, interseca l’asse immaginario che li congiunge. La morale? Il fiume li divide, la sgradevolezza li unisce (sic!).

Questa rubrica nasce per porre l’attenzione sulle piccole e grandi brutture, gli sfregi al patrimonio ambientale, i molti edifici trascurati (talvolta totalmente abbandonati) della nostra città. Spesso si trovano in pieno centro o nella “vetrina” turistica di Rimini. Non è disfattismo, è amore per la città bella, perché solo accendendo i riflettori sulle brutture c’è la speranza che si possano sanare le “ferite” inferte sia per mano pubblica che privata. Allinearsi al ribasso, giustificare il brutto e arrendersi all’incuria e al degrado urbano, equivarrebbe ad una sconfitta. E se ha perso la città, per dirla con Niccolò Fabi, abbiamo perso un po’ tutti noi. Ci occuperemo anche del bello, di tutto quello che merita di essere segnalato. Coinvolgeremo molto volentieri quanti vorranno inviarci materiale fotografico interessante sull’argomento: redazione@riminiduepuntozero.it

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