Volano mattoni. Nuova questura, il liquidatore risponde a Gnassi

Volano mattoni. Nuova questura, il liquidatore risponde a Gnassi

"Per credere di essere “grandi” non è necessario dire bugie". Guerrino Mosconi "spara" diretto sul primo cittadino di Rimini. Non lo nomina ma è chiar

“Per credere di essere “grandi” non è necessario dire bugie”. Guerrino Mosconi “spara” diretto sul primo cittadino di Rimini. Non lo nomina ma è chiaro il riferimento alle dichiarazioni fatte da Gnassi (no al motore immobiliare) dopo il recente incontro svoltosi in prefettura.
“La Società DA.MA srl è stata posta in liquidazione volontaria dal Sig. Damerini quale unico Socio per atto pubblico redatto dal Notaio Solaro di Rimini e depositato in Camera di Commercio (Atto pubblico di cui tutti possono prendere visione). Il mio compito in qualità di liquidatore è solo quello di prendere atto dei documenti contabili, redigere un inventario, verificare se ci sono le condizioni per arrivare a vendere i beni e pagare i debiti, depositare entro 4 mesi dalla messa in liquidazione il bilancio di liquidazione. Quindi, a chiarimento di “tanta superficialità”, non sono “Curatore Fallimentare” né “Curatore Delegato”, spiega Mosconi.

E il liquidatore non è stato con le mani in mano. “Ho ricostruito la situazione partendo dalla convenzione tra il Comune di Rimini e il privato in base alla legge regionale ex art. 20 – 21 del 30.01.96 recante il programma integrato relativo alla realizzazione della nuova Sede della Questura e della Polizia Stradale.
Quella convenzione prevede: residenziale mq 4,900, commerciale mq 4,950, direzionale mq 4,950. Totale scheda progetto mq 14,800”.

C’è poi un altro passaggio tecnico ma indispensabile per fare un po’ di chiarezza: “In data 30.09.2008 il Sig. Gianfranco Damerini depositava a firma dell’architetto Vitillo Piergiorgio la comunicazione di fine lavori comprensiva della D.I.A. in sanatoria depositata il 07.03.2008 prot. 41997 con la quale si comunica al Comune di Rimini ai sensi dell’art. 10 e 14 della L. R. che in data 01/10/2004 è avvenuta l’ultimazione dei lavori in conformità al progetto sopracitato. Stessa cosa è per il deposito allo Sportello per l’Edilizia della Richiesta del Certificato di Conformità Edilizia ed Agibilità, depositata il 30.09.2008 prot. 172481, per la quale agli atti non ho riscontro”.

E arriviamo al vertice che si è svolto in prefettura. “Trattandosi di una questione importante, che coinvolge l’intera Città e visto lo scempio per lo stato di abbandono dell’intera struttura, con molta modestia e cortesia, ho prima comunicato la mia nomina, poi chiesto un incontro tra le parti, Prefetto, Questore, Sindaco, al solo scopo di trovare una possibile soluzione, considerato che da anni, come ribadito dallo stesso Sindaco, attorno al problema Nuova Questura si sono svolti incontri e balletti, senza produrre niente. Sta di fatto che la “Nuova Questura” non è stata richiesta dal Sig. Gianfranco Damerini, ma dall’Amministrazione Comunale che ha sottoscritto l’atto”, puntualizza Mosconi.

Non solo. “Proprio partendo dal dato di fatto che il Comune di Rimini ha voluto e ottenuto dal T.A.R. l’annullamento della convenzione sottoscritta con DA.MA. Srl (mentre è stata respinta la richiesta danni non giustificata), ho chiesto al Sindaco quali scelte e indicazioni di riprogrammazione dell’area intendesse intraprendere l’Amministrazione Comunale.
E’ indubbio, infatti, che sia la proprietaria (il diritto di proprietà è ancora Costituzionalmente garantito), sia l’intera cittadinanza abbiano il diritto di sapere cosa ne sarà di quella parte di territorio.
Per ristrutturare e rimettere in pristino gli immobili “voluti” dall’Amministrazione Comunale in accordo con il Ministero degli Interni, per promuovere con certezza la riqualificazione ed il risanamento nell’interesse pubblico di ciò che si è voluto e indegnamente abbandonato, occorre una discussione seria tra le parti e certezza per chi si manifesti disponibile all’ingente investimento”, dice ancora il liquidatore.

“Il Sindaco voleva sapere chi fossero gli eventuali investitori e solo su questa domanda mi sono riservato, non volendo esporre nessuno su una trattativa che già in passato ha visto troppi “factotum”. Se l’Amministrazione avesse avuto a cuore il problema, avrebbe potuto da tempo decidere cosa e come fare per tutelare i suoi interessi, anche con la conservazione del “bene Questura” che è opera pubblica a tutti gli effetti. Non è quindi la DA.MA. Srl in liquidazione che avanza richieste edificatorie, bensì il Comune che deve ripianificare quel che ancora ad oggi il Piano Regolatore prevede (come da scheda di progetto n. 8.14)”.

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