Altri 7 morti in provincia di Rimini

Altri 7 morti in provincia di Rimini

Ancora un alto numero di decessi. I positivi salgono a 691 (78 in più).

Anche oggi un bilancio pesante per quanto riguarda i decessi. In regione sono passati da 461 a 531: +70, quindi, quelli nuovi, di cui 17 donne e 53 uomini. “Per la maggior parte delle persone decedute sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse, anche plurime”. I nuovi decessi riguardano 29 residenti nella provincia di Piacenza, 7 in quella di Parma, 7 in quella di Reggio Emilia, 12 in quella di Modena, 5 in quella di Bologna (di cui nessuno del territorio imolese), 7 a Rimini, 1 a Ravenna e 1 a Forlì; 1 persona deceduta era residente fuori regione.
Si scopre oggi che anche ieri ci sono stati dei morti ma non sono stati comunicati, i 7 riguardano, infatti, “decessi verificatisi le ultime 48 ore”, come spiega la nota della prefettura. Sono una signora di 80 anni e 6 uomini, di cui 1 di 76 anni, 1 di 78, 2 di 80, 1 di 81 ed 1 di 85 anni. Restano attualmente in isolamento domiciliare in provincia di Rimini circa 1.400 persone, comprendenti sia quelle ammalate e sia quelle che hanno avuto contatti stretti con casi positivi accertati.

Tanti anche i casi positivi in aumento. In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 1.428 (88 in più rispetto a ieri), Parma 869 (69 in più), Rimini 691 (78 in più), Modena 663 (88 in più), Reggio Emilia 608 (194 in più), Bologna 465 (di cui 124 a Imola e 341 a Bologna; complessivamente 70 in più, di cui 11 a Imola e 59 a Bologna), Ravenna 185 (32 in più), Forlì-Cesena 227 (di cui 112 a Forlì, 34 in più rispetto a ieri, e 115 a Cesena, 22 in più rispetto a ieri), Ferrara 78 (14 in più rispetto a ieri). Sui positivi totali del riminese va precisato che 659 sono residenti in provincia e 32 fuori provincia. Per quelli di Rimini i nuovi casi (73, perché 5 sono residenti fuori provincia) sono rappresentati da 32 uomini e 41 donne. Di essi 27 sono ricoverati in ospedale e gli altri 46 risultano a domicilio in quanto privi di sintomi o con sintomi leggeri.

In Emilia-Romagna sono complessivamente 5.214 i casi di positività al Coronavirus, 689 in più rispetto all’aggiornamento di ieri.
Passano però da 15.461 a 18.344 i campioni refertati, 2.833 test in più effettuati rispetto a ieri. Si tratta di dati accertati alle ore 12, sulla base delle richieste istituzionali.
Complessivamente, sono 2.196 le persone in isolamento a casa perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 260 (13 in più rispetto a ieri). E salgono a 177 (ieri erano 152) le guarigioni, 158 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 19 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

3.023 i posti letto aggiuntivi già allestiti, 332 in più di ieri: 2.607 ordinari e 416 di terapia intensiva.
Nello specifico: 578 posti letto aggiuntivi a Piacenza (di cui 40 per terapia intensiva), 675 a Parma (58 terapia intensiva), 550 a Reggio (48 terapia intensiva), 280 a Modena (74 terapia intensiva), 453 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (105 terapia intensiva), 58 a Ferrara (22 terapia intensiva), 416 in Romagna (in particolare: 189 Rimini, di cui 26 per terapia intensiva; 77 Ravenna, di cui 12 per terapia intensiva; 47 Forlì, di cui 8 per terapia intensiva; 95 Cesena, di cui 17 per terapia intensiva, 12 Lugo, di cui 6 per terapia intensiva; 9 a Faenza).

Nuove zone rosse? “Non le escludiamo, sulla base del confronto con alcuni territori della regione non è escluso che si prendano misure più stringenti sulla mobilità o determinate attività di controllo, in queste ore credo si stiano facendo valutazioni su alcune situazioni”, ha detto il commissario Sergio Venturi. Il quale ha ribadito anche oggi che ci si attende per il fine settimana-inizio della prossima, l’arrivo del picco dei contagiati.

Appello finale, venuto dallo stesso Venturi: “se qualcuno deve fare esercizio fisico perché è diabetico o perché tende ad avere le trombosi venose, o per altri motivi analoghi, si fa la sua passeggiata, torna a casa e nessuno dice nulla. Se invece facciamo le passeggiate all’aperto fino a percorrere alcuni chilometri da casa, non si può più.
Cosa deve ancora accadere perché chiunque si renda conto della responsabilità che ha? Cosa deve succedere, oltre ad avere centinaia di morti nelle nostre città, perché qualcuno non si renda conto di quanto, se non fosse una tragedia, sarebbe ridicola la richiesta di continuare a fare le corsette? C’è bisogno di una assunzione completa di responsabilità da parte di ciascuno di noi. Stiamo vivendo la più grande difficoltà nella quale si sono imbattuti quelli della mia generazione, che non hanno visto la seconda guerra mondiale, fino ad oggi”.

In Italia oggi siamo a quota 41.035 positivi, 3.405 deceduti, 4.440 guariti.

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