Addio Carim, verso la Cassa dell’Emilia Romagna

Addio Carim, verso la Cassa dell’Emilia Romagna

Nel percorso ormai segnato, che porterà la storica banca di Rimini nel recinto di Cariparma, è prevista la fusione fra le Casse di Risparmio di Rimini e Cesena.

Giochi ormai fatti per il futuro di Carim. La direzione imboccata è in parte quella nota. Acquisto degli Npl da parte di un Fondo (sempre più accreditato l’intervento di Atlante e Fondo Interbancario) e poi ingresso nell’orbita di Cariparma. Destino, quest’ultimo, che accomunerà, stando a quanto circola in ambienti finanziari, anche le Casse di Risparmio di Cesena e San Miniato. Salvataggio a tre, dunque, con ricapitalizzazione operata dal Fondo Volontario. Ad operazione di “pulizia” e ricapitalizzazione avvenute, entrerà in gioco Credit Agricole Cariparma, pare entro il prossimo autunno. I destini di queste banche prenderebbero invece strade diverse. La novità, all’interno del percorso suddetto, sembra essere quella della fusione (che Rimini ha in passato snobbato ma ora si troverebbe “obbligata”) fra Cassa di Risparmio Cesena e Cassa di Risparmio Rimini. Circola già il nome del nuovo soggetto bancario: Cassa dell’Emilia Romagna. Mentre San Miniato potrebbe essere inglobata da Cariparma. Stando sempre alle indiscrezioni che circolano in queste ore, Cariparma metterebbe sul piatto 150 milioni di euro per accreditare la nuova Cassa dell’Emilia Romagna. Non è invece ben chiaro se scelte anche dolorose potranno riguardare i dipendenti di Carim, per capirlo occorrerà attendere le prossime mosse. Pare invece scontato il ridimensionamento di Fondazione Carim a seguito della ricapitalizzazione della banca e della acquisizione di Cariparma e questo avrà conseguenze importanti anche sul tessuto economico riminese, dove Palazzo Buonadrata ha investito negli anni somme importanti a favore di attività e beni culturali, volontariato, educazione e sviluppo locale. Per limitarci agli ultimi anni, erano 1 milione 900 mila gli euro elargiti sia nel 2013 che nel 2014, scesi ad 1 milione 700 mila euro nel 2015, 1 milione 300 mila del 2016 e 660 mila nel 2017.

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